NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE SHOEGAZE, DREAMPOP
DOVE ASCOLTARLO: SPOTIFY, ITUNES, YOUTUBE
LABEL AUTOPRODUZIONE
CITTA’: Forlì
DATA DI USCITA 7 ottobre 2016
L’INTERVISTA (risponde Gennaro,
voce/chitarre)
Come è nato A glorius mess?
Da una manciata di canzoni, alcune delle quali solo idee mie generiche. Il
tutto ha preso forma in sala prove dove ci siamo letteralmente chiusi per un
anno. Non mancano pezzi composti quasi interamente in sala prove dove il gusto
per le strutture di Nicola (batteria) ha fatto prendere a pezzi nati solo con
chitarra acustica e voce, tutto un altro respiro.
Perché questo titolo? … cosa vuol
dire?
Il titolo rappresenta la nostra reazione a lavoro ultimato. Crediamo
veicoli molto bene il messaggio della nostra musica: un glorioso casino. Ci
piacciono le chitarre rumorose e i ritornelli “spacca ginocchia”.
Come è stata la genesi del cd,
dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Eravamo entrambi alla ricerca di un nuovo progetto dopo le esperienze
passate in altre band. Abbiamo cominciato provando i pezzi che avevo scritto
per conto mio e ci siamo resi conto, prova dopo prova, di avere un suono ben
preciso e idee comuni su come portare avanti il progetto. All’inizio pensavamo
di coinvolgere altri elementi nella band ma, andando avanti abbiamo preferito
non alterare la chimica che si era creata.
Il passo successivo è stato rivolgersi a Paolo Mauri per affidargli la produzione
e andare avanti sulla strada intrapresa di essere solo un duo ed arricchire il
suono live in studio.
Qualche episodio che è rimasto
nella memoria durante la lavorazione del disco?
Sicuramente le trasferte a Firenze di sabato per sentire a casa del produttore
i progressi del disco e le maratone non stop da veri stakanovisti.
Se questo cd fosse un
concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Essere altrove, lontano dai problemi della vita di tutti i giorni (lavoro,
futuro incerto, relazioni, città che non offrono vie di fuga). Insomma si parla
di evasione a 360 gradi.
C’è qualche pezzo che preferite?
Qualche pezzo del quale andate più fieri di A
glorius mess ?… che vi piace di più fare live?
Beh, sarebbe banale dire che ci piacciono tutti quindi risponderemo alla
tua domanda. Tomorrow’s Voice, Everything You Know IS Wrong, About
It, The Night That I Left You Cold.
Il cd è in autoproduzione, se non
sbaglio … è stato facile farlo? … nomi
da citare “dietro”e “dentro” il cd?
Un nome su tutti quello di Paolo Mauri che ha saputo incanalare nella
giusta direzione le nostre idee e ci ha insegnato a non aver paura delle
macchine. E’ stato facile scriverlo e registrarlo: essendo in due se qualcosa
non convinceva entrambi veniva bocciata.
Copertina misteriosa, da film
giallo, con questi bosco fitto... come è nata e chi è l’autore?
La copertina è nata da una delle foto promozionali scattate per questo
progetto. L’autrice è Sandra Lazzarini, talentuosa fotografa di Forlì. La
copertina, inoltre, si sposa alla perfezione con il nome della band.
Come presenterete dal vivo questo
album?
Noi due con l’aiuto delle basi. Tanta carica e tanta voglia di stupire.
Altro da dichiarare?
Seguiteci e comprate i nostri dischi, non vogliamo
suonare ai matrimoni!
Grazie per la disponibilità alligatore!
Etichette: Autoproduzione, Dreampop, Emilia Romagna, Forlì, In palude con ..., Intervista, Paolo Mauri, Rock, Sandra Lazzarini, Shoegaze, The Jesus and Mary Chain
5 Commenti:
Un glorioso casino, sì, è vero. Mi piace questa idea, del casino, e che possa essere glorioso. Questo è il vero senso del punk, in qualunque epoca ci si trovi.
A glorius mess, piacerebbe un sacco a John Belushi, sì, quello più anarchico e rissoso...
Piace un sacco anche a me, e in particolare mi piacciono le seguenti canzoni ...
Tomorrow’s Voice, pezzo posto in apertura, sembrano gli Oasis gemellati con The Jesus and Mary Chain. Poi mi paice un sacco Action Reaction, dal cantato cristallino e la chitarra a disegnare arcobaleni, The Night That I Left You Cold, pura tensione emotiva, con la chitarra liscia, il gran ritmo (pezzo decisamente spezza-coda), Ego Building, perché pestante e allo stesso tempo romantico, con chitarra e batteria a ritagliarsi il loro spazio ... Knives, stellare, avvolgente, elettrico, il pezzo giusto per chiudere alla grande tutto.
Tutto,ma proprio tutto ... e voi? Ascoltate i Tunguska e ditemi ...
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