giovedì 21 novembre 2019

In palude con Lola & the Workaholics

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Dub-Reggae Elettronico
DOVE ASCOLTARLO Tutte le piattaforme online: Spotify, iTunes, SoundCloud ecc..
LABEL Workaholics Record
PARTICOLARITA’ il Ns primo lavoro Ufficiale.
FB
CITTA’  Livorno
DATA DI USCITA 15/11/2019
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venerdì 30 settembre 2016

In palude con Waldeck


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Downbeat, swing, reggae, dub
DOVE ASCOLTARLO su Spotify
LABEL Dope Noire Records
PARTICOLARITA’ Spaghetti Western
SITO e FB 
CITTA’: Vienna
DATA DI USCITA 23 settembre 2016


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giovedì 28 gennaio 2016

Rece d'Alligatore: Dub All Sense


Dub All Sense, BRO
4Weed Records
BRO come BROthers, fratelli, tema fondamentale del terzo disco dei Dub All Sense, gruppo allargato di autentico e vivo dub mediterraneo, ben calibrato, elettrico/elettronico, sempre pieno zeppo di partecipazioni sentite, come quelle di fratelli internazionali/internazionalisti. Bandiere antirazziste/antifa fatte sventolare al ritmo giusto per tutta la durata del disco senza un attimo di tregua.
Dall’intro con frasi celebri, che danno subito la direzione, a Babilonia, primo “vero” pezzo, urlo per un cambiamento a partire dalla propria identità, lanciato da Zulù e Treble, si capisce la forza di BRO. E poi Marina P e la sua Dead or Alive, ecologia rivoluzionaria per corpo e mente, l’esaltazione di leader rivoluzionari in Fallen Solider di Fikir Amlak, l’antifascismo militante di Mc Baco con la sua Fya Pon Dem, il dub/stepper all’ennesima potenza di MrDill Lion Warriah in Automatic Style. Menzione speciale a Pancho Villa, moderno inno di Hector Guerra a un personaggio storico tutto da riscoprire, e P’apparà, dove Luca, voce dei Polina, interpreta nel suo stile particolare un testo che parla di una delle pagine più brutte della nostra Storia recente, quella della “terra dei fuochi”: vuoi solo apparire o magari vuoi aggiustare le cose?, ci chiede.
La mia coda non riesce a stare ferma quando faccio partire BRO … e manco la testa. Stupenda, come sempre, la copertina. Ascoltateli, ballate e fate la Rivoluzione. Tutto in un disco.
p.s. ho usato troppe volte la parola Rivoluzione? … impossibile non farlo parlando di BRO.

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martedì 29 dicembre 2015

Rece d'Alligatore: Lello Savonardo

Lello Savonardo, Bit Generation
La Canzonetta Record
Bit Generation, attenzione, no Beat Generation, il sociologo-cantautore Lello Savonardo lo sa bene. Sull’argomento ha scritto un libro, edito da Franco Angeli, ha tenuto dei seminari all’Università di Napoli e ora un disco. Dodici pezzi, più una ghost-track, per trasformare in musica questi suoi studi. 

I pezzi più riusciti sono quelli nei quali affronta direttamente l’argomento, a partire dalla title-track, elettronica, liquida, come il testo vuole, a raccontare la gioventù sempre connessa, “figli dei fiori virtuali” (esiste una versione dub e una reggae). Stessa musica per Alway on, che si apre con versi pronunciati da Derrick de Kerckhove, guru della comunicazione, erede di McLuhan, Il sole della tribù, sulla tv insegnate (unica?) delle masse, Messaggi segreti, con organo e voce sexy per raccontare il bisogno di interazioni più profonde. Molto bella L’equilibrista, che sembra un classico da cantautore anni ’70, I nuovi padroni, per il coraggio di gridare un paio di cose a ritmo dance, Spread emozionale, rock divertito/divertente alla Litfiba.

In definitiva un buon disco, anche grazie (ma non solo) all’apporto di un sacco di nomi cult da Edoardo Bennato agli Almamegretta Gennaro T e Mario4mxFormisano, poi Maurizio Capone, Ciccio Merolla, i dj Danilo Vigorito e Gianluca Tripla Vitiello, Gennaro Porcelli, Giovanni Block ...

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lunedì 24 novembre 2014

Due parole con i Poor Man Style



Tra poco in palude i Poor Man Style, gruppo torinese di battaglia, che propone una musica forte ed esplosiva, come il titolo lascia supporre: Rabbia Dub Style, concentrato chimico di dub e rub, parenti stretti del reggae e della carica protestataria che si porta dentro, rap con organetti acidi e fiati. Il gruppo torinese, che ha prodotto tutto da solo, lancia parole dirette, toccando temi caldi senza perdere la tenerezza e l’ironia. Sembrano quasi un cartone animato, per come si muovono e propongono. Non a caso il primo video del disco è un cartone animato, Tortuga, piratesca avventura ispirata dal romanzo di Valerio Evangelisti.
I Poor Man Style sono un gruppo di ben dieci elementi, a piede libero dal 2008, quando esordirono con l’omonimo album (ci suonarono pure Bunna e Madaski degli AfricaUnite), al quale seguì nel 2011 Lontano. Dischi che portarono i PMS in giro per i più importanti concerti reggae e non-reggae (ovviamente anche il Rototom), suonando e collaborando con miti viventi, tanto da uscire con un terzo disco, una raccolta di brani inediti e collaborazioni, intitolato emblematicamente Rootleg. Ora è la volta di Rabbia Dub Style, nato nell’ultimo anno nelle strutture del Natty dub Studio di Vinovo e dell'AV7 Sound di Torino, gestiti rispettivamente dal tastierista e dal chitarrista del gruppo. Naturale lo sbarco in palude.  Pronti?

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giovedì 6 novembre 2014

Due parole con The Natural Dub Cluster

Per la prima volta in palude The Natural Dub Cluster, giovane favolosa band di Recanati. È un caso, giuro, che questa intervista arrivi dopo la rece al film sul loro illustre concittadino, però è divertente sia così. La musica dei tre fratelli Moscoloni è pure legata alla poesia, quella dell’amico Andrea Palazzo, scomparso durante la realizzazione di questo disco. Da qui il titolo, In Deep, cioè “fino al collo” e/o “nella profondità”, cioè una spinta a cercare il senso della vita negli abissi della conoscenza tramandata dall’alba dei tempi. Unica soluzione per contrastare sconforto e sfiducia di questi giorni. Nichilismo rassegnato?
In Deep, uscito ufficialmente lunedì scorso, è contraddistinto da 11 tracce per la mente e il corpo, un tuffo dentro sé stessi a colpi di dub e acidissima elettronica. Etichette maestre nel campo, quali BloodySound Fucktory, Alambic Conspiracy ed Elastica Records, il produttore Paolo Baldini come nell’album d’esordio, un sacco di collaborazioni cool quali Uochi Toki e Lili Refrain, la jazzista Olivia Foschi e iKe. Tanti buoni motivi per ascoltare In Deep (sentitelo in streaming gratuito su Rockit, qui), mentre l’intervista ai The Natural Dub Cluster va a incominciare. Pronti?

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lunedì 7 ottobre 2013

Due parole con i Julie’s Haircut

Gradito ritorno quello dei Julie’s Haircut, che più di tre anni fa presentarono qui Our Secret Ceremony, e tornano in palude per parlare del nuovo Ashram Equinox, in uscita ufficiale venerdì 11 ottobre. Un album del quale si vocifera già molto (lo potete ascoltare in streaming gratuito sul sito di XL, cliccate qui), per l’originalità della scelta di fare un disco esclusivamente strumentale: un continuum di suoni, a tratti esplicitamente rock, a tratti jazz, di elettronica minimale, etnica, etica, epica, pathos … tutto decisamente psichedelico, inconfondibile marchio di fabbrica della band emiliana. Ascoltandolo, come sto facendo ora, sembra proprio di fare un viaggio, sì proprio uno di quei viaggi
Sesta uscita per i Julie’s Haircut  questa volta targata Woodworm e Santeria, due label mito per la vera musica indipendente italiana, Ashram Equinox gioca molto sul concetto del doppio, sugli opposti (che si toccano), fin dal titolo. Mistico e sensuale, orientale e occidentale, casto e sessuale, non si serve delle parole, ma solo dei suoni, perché descrivere concetti così le parole sono inadeguate. Solo strumenti musicali, o la voce umana usata come uno strumento, per creare una vera e propria opera rock, da ascoltare con la mente e il corpo, una delle uscite più importanti dell’anno. E allora parliamone, chiapperi! Pronti?  
PERCONOSCERLI MEGLIO

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