venerdì 12 agosto 2022

Rece d'Alligatore: Laura B

Laura B, La ragazza di nessuno

Autoproduzione

La ragazza di nessun esordio della bresciana Laura B, è un disco molto femminile e politico. Un partire da se, dalle proprie emozioni e idee. Laura non ha certo timore di dirle, esplicitarle, del resto questo primo piano in copertina è quasi una rivendicazione di autonomia e libertà. Che si tratti di amore, storie finite o appena iniziate, violenza sulle donne, o ricordi della nonna partigiana, Laura B ha idee molto chiare, e te le dice senza troppi giri di parole.

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martedì 15 marzo 2022

Rece d'Alligatore: SounDelirio

 

SounDelirio, Mostralgìa

Boleskine House Records/Udedi Musica e Cultura

Un titolo intellettuale per un rock molto italico, molto Litifiba, o Ligabue o Vasco Rossi. I marchigiani SounDelirio mi sembrano così, e presentano il loro esordio in questo modo: Monstrum, dal latino, prodigio, fatto o fenomeno portentoso, sia in senso positivo, sia negativo, e poi Algìa, dal greco, dolore localizzato. In definitiva il dolore del mostro. E così sono le dodici canzoni, per quasi un’ora di musica.

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sabato 5 dicembre 2020

Rece d'Alligatore: Boavista

Boavista, Lì dove ci sono le stelle

NUtone Lab

Giovane band di Bologna i Boavista esordiscono con questo disco dal titolo sognante Lì dove ci son le stelle. Un esordio preparato da palchi, concorsi, singoli, con i quali hanno dimostrato di crederci. Una musica pop italiana, tra sciabolate rock e uso calibrato dell’elettronica per avvicinarsi a modelli britannici. Chitarre preponderanti, il piano e una voce ben impostata. Non manca nulla.

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venerdì 6 marzo 2020

Rece d'Alligatore: Pia Tuccitto


Pia Tuccitto, Romantica io
Autoproduzione
Bel disco di rock classico italiano, vicino alle canzoni di Vasco Rossi, Ligabue, Gianna Nannini. Sincero, senza fronzoli, con una decina di brani d’amore. Sì, d’amore, si sente proprio che ha ispirare la rocker toscana, bolognese d’adozione, è stato l’amore. Declinato in molte forme e situazioni, da quello romantico a quello sessuale, platonico, disperato, deluso … sempre posto in modo semplice e diretto però.
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domenica 28 luglio 2019

Rece d'Alligatore: Save Our Souls

Save Our Souls, Esse O Esse
IAD RECORDS
Ritornano i Save Our Souls, band bergamasca sui palchi rock da parecchi anni. Dal 1993 si sbattono tra concerti, manifestazioni, premi, cambi di formazione, canzoni. Canzoni cantate in italiano, un pop-rock tra i Timoria e Vasco Rossi, con ritmo, chitarre presenti, e testi tra l’intimista e un certo impegno.
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martedì 2 ottobre 2018

Rece d'Alligatore: Marco Negri


Marco Negri, Il mondo secondo Marco
Kirma Records
Esordio pop-giovanilista di questo ragazzo di Mantova, che racconta storie minimaliste divertendosi a farlo alla maniera di un Vasco dei giorni nostri: dalle incomprensioni padri/figli, alle delusioni d’amore, dalle estati senza soldi al mal di pancia. Un’elettronica minimale, con chitarrina rock, testi carini e ritornelli orecchiabili. Niente di più, niente di meno.
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domenica 22 maggio 2016

Rece d'Alligatore: Manuel Rinaldi


Manuel Rinaldi, Faccio quello che mi pare
Autoproduzione
Bel titolo sfrontato, come la divertente immagine che campeggia in copertina. Manuel Rinaldi è così, provocatorio, nei testi come nella musica fortemente punk-rock. Almeno cerca di esserlo, e in parte ci riesce, in parte no. Questo ribellismo alla fin fine suona troppo di facciata, il rocker emiliano (è di Guastalla) non mi convince del tutto: troppo luoghi comuni contro cui andare, troppa vibra incazzosa.
Dieci pezzi di rock che ti fa saltellare e mai star fermo. Invece dovrebbe cercare di farci star fermi più spesso, perché le canzoni migliori sono le più riflessive, le più pensanti: Non far finta di niente, dove invita all’impegno, alla lucidità per cercare di cambiare le cose e la chitarra si gode tutta, oppure Non ho capito, dove si chiede cosa si deve fare per star bene (anche qui la chitarra si apprezza di più), oppure nel primo pezzo, Lo stato dei soldi, che cita musicalmente i Nirvana più gajardi, per gridare la sua rabbia contro la società mercificata (e qui ci sa tutta, ma è la prima), dove contano solo i soldi (da dare …).  
In analisi finale dico: non mi dispiace, ma deve cercare di essere meno clone di Vasco Rossi, cercando invece percorsi più personali. Conosce la strada, i mezzi li possiede, potrebbe diventare un buon musicante e non l’ennesimo rocker emiliano … chi vivrà vedrà.

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lunedì 18 aprile 2016

Rece d'Alligatore: Dogma


Dogma, Sospesi
ET- TEAM
Giovane gruppo piemontese all’esordio con questo Sospesi. Un titolo che vuole significare, a detta dei Dogma stessi, la consapevole precarietà dei sentimenti umani, che restano spesso incompleti, inespressi, da portare in fondo, restano quindi Sospesi. Con le dieci canzoni dell’album hanno cercato di sviluppare questo tema, quasi come fosse un concept-album.
I pezzi con i quali si sono di più avvicinati mi sembrano: Strade su strade, rock melodico dal testo non particolarmente originale, Forse no, introspettivo nella musica come nel testo incentrato sui rimpianti, Sentimi, melodia che resta nelle orecchie con chitarra vascorossi-style, ma niente più. Menzione speciale a Natura perversa, rock libertario, dannatamente rock.    
Cantato in italiano per un rock dolce, con punte malinconiche e staffilate hard, che però vanno sempre ad ammorbidirsi in una melodia troppo da canzone italica. Mi ricordano, alla lontana, i Timoria. Vediamo se nei prossimi dischi si avvicineranno o rimarranno sospesi nel limbo della nostra musica più leggera …

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giovedì 17 ottobre 2013

Due parole con TonyLaMuerte OneManBand

Ho sentito al primo ascolto che TonyLaMuerte è uno tosto, per questo ho chiesto subito un passaggio in palude (il primo per lui), anche perché, Tony è uno che suona spesso, quindi non è facile trovare una data libera…ma ci siamo riusciti. Per lui, la dimensione live è importante, anzi vitale. Provate ad ascoltarvi il disco (cliccate qui per sentirlo tutto) e capirete il perché: dinamite pura, un rock inebriante fatto di parole e suoni forti, tra i più forti possiate immaginare (il classico disco da gustare a palla). Il Tonico Caprone, autoprodotto dal giovane vicentino, è contraddistinto da ben ventidue canzoni più l’intro, tra il sarcasmo e l’indignazione (una sembra costantemente nutrire l’altra).  
 TonyLaMuerte OneManBand, recita tutto il suo nome, perché Tony suona tutto il disco lui. Un uomo solo al comando: oltre alla voce, chitarra resofonica e chitarra slide, grancassa, rullante a pedale, armonica a bocca nel pezzo Una canzone sulla morte. E la morte è molto presente nei suoi testi, come il nome lascia intuire. La sua è veramente musica delle indie italiche, un punk-rock-blues sporco che cita senza timori One Dimensional Man (quelli di 1000 doses of love, con i quali ci possono essere alcune analogie), come Vasco Rossi (la linea vocale al minuto 2,38 di Caprone, è tratta dal brano Delusa del Blasco). Insomma, Tony non teme nessuno. Per questo può entrare liberamente in palude. Pronti?  
PERCONOSCERLO MEGLIO

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