domenica 21 giugno 2020

Cinque anni senza Remo Remotti

... un ricordo di Remo Remotti, che ci ha lasciati 
cinque anni fa (allora non scrissi nulla, oggi in 
parte rimedio a quella grave mancanza). Per me
era un grande! Basta guardarlo ...

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mercoledì 28 maggio 2014

Elogio di Mia Wasikowska

Bella non è bella, almeno non è il mio tipo, di sicuro è un tipo, e con soli tre film ha conquistato gli occhi dei cinefili più attenti, compresi i miei. L'attrice australiana di chiare origini est-europee (ha preso il cognome dalla madre, fotografa polacca) ha recitato in più di un film, nonostante sia abbastanza giovane (è del 1989), ma a me sono bastati tre per notare la sua bravura: Stoker, di Park Chan-wook, dello scorso anno, e due film usciti in Italia quest'anno, quali Tracks - Attraverso il deserto (Australia 2013) di John Curran, e il recente sorprendente Maps to the Stars, del sempre più gigantesco David Cronenberg.
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sabato 1 febbraio 2014

Carlo Mazzacurati, un ricordo

Faccio fatica a credere che Carlo Mazzacurati sia morto. Per me Mazzacurati rappresenta il Nuovo Cinema Italiano. Quando sento parlare di lui, ripenso a quel suo primo film, Notte italiana, con Marco Messeri finalmente in un ruolo di protagonista, la bella Giulia Boschi, credo all'esordio (poi ha fatto pochi altri film), i gemelli Ruggeri, che allora andavano forte in tv (la nuova comicità italiana), il mitico Remo Remotti. Un film che anticipava tangetopoli, si disse poi, io non credo, almeno non solo. Un film sul nord-est, i schei, i soldi facili, sugli intrallazzi tipici dove gira il denaro: dove c'è il capitalismo c'è corruzione. Ma non voglio buttarla in politica. Notte italiana era un film poetico, volava alto. Un film notturno anche, adatto al cinema, alla buia sala cinematografica. Infatti, dopo la prima visione al cinema, non credo di averlo più visto (forse solo nel passaggio su Rai 3 di qualche anno dopo). Al cinema faceva parte di una rassegna sul Nuovo Cinema Italiano, assieme a Domani accadrà, di Lucchetti. Infatti associo sempre i due film, i due gggiovani cineasti italiani. Lo andai a vedere con mio fratello e la sua morosa, in un cineclub con le poltroncine verdi (niente a che fare con l'identità padana e altre balle, era così da sempre), ora chiuso da anni.
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giovedì 30 luglio 2009

Intervista agli Elettrofandango

È una band molto forte quella ospite questa sera. L’ascolto in auto da un po’ di giorni e l’unico paragone che mi viene in mente è Il Teatro degli Orrori. Forse perché al loro recente cd, In quanto già peccato, ha collaborato Giulio Ragno Favero, forse perché sono eretici come loro. Ma in realtà gli Elettrofandango possono andare anche oltre, sento che se lo vogliono, possono diventare la band rock-blues-sporco più sporca d’Italia. Non per niente vengono dal profondo nord-est, zona di malessere diffuso quanto di benessere esibito.
Titoli come Caino e Ferro, Dal Furore alla Cenere, Verrà la Morte e Avrà i tuoi Occhi, sono inequivocabili. Dovreste sentire come spaccano e inquietano. Ma più di tutti dovreste sentire il grande Remo Remotti che declama il grande Bukowski (ritorna spesso con i miei giovani musicanti, e non credo sia un caso) di Confessioni di un Vecchio Sporcaccione (perfetta, puntuale, l’ascolterei ogni mattina), o il Salmo di Guido Rizzo Confessioni di un Garibaldino.
Malata come tutto il cd la copertina nera, dove non si vede subito una donna nuda, distesa in poltrona con un corvo sulla testa, e i disegni interni, anche quelli caldi, decadenti, perdutamente belli. Se in questi giorni sudate, leggendo del nostro incontro suderete ancora di più (sudare è salutare). Ecco perché lascio la parola agli Elettrofandango, prima che il calore sciolga il mio pc. Pronti?
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/elettrofandango

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