Ritornano in palude Honeybird & the Birdies, ed è
un gran piacere per la mente e le orecchie. Quando sento loro, penso che la
vita sia carnevale, nel senso più vero del termine: dalla gioia di travestirsi
e cambiare i ruoli, fare festa, libagioni, carnalità e tanti colori che si
mischiano. I colori del mondo, contenuti nella loro musica, a partire dal
mitico Charango, strumento boliviano sul quale ci siamo soffermati
nell’intervista scorsa (lo trovate in foto cliccando su Charango nelle
etichette del blog), alla base di questo nuovo disco uscito per La famosa
etichetta Trovarobato, con la produzione artistica del sempre più presente
Enrico Gabrielli, You Should Riproduce.
You Should Riproduce, questo disse la ginecologa dopo
una visita di routine a Monique, cantante e polistrumentista del gruppo. Da
qui, dall’assurda idea scientifico-integralista che ogni donna debba riprodursi
soltanto perché in grado di farlo, nacque la prima canzone, che ha poi dato il
nome all’album. Le vie dell’arte sono infinite, mi sembra il minimo si possa
pensare. Attorno al primo pezzo, sono poi nate le altre nove spezziate canzoni
dell’album, che ascolto dopo ascolto me lo fanno definire al di là del
concetto di world music. Ma avremo modo di parlarne con Monique “honeybird”
Mizrahi, Paola “p-birdie” Mirabella, e Federico “walkietalkie-bird” Camici.
Pronti? …
Ci diranno pure il vincitore di You Should ReproDANCE …
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