Perché vent'anni e dieci giorni? Perché era un anticonformista e una
cifra tonda non l'avrebbe gradita. No, scherzo, perché perdo colpi e mi
ero dimenticato, e quando oggi alla radio ho sentito John Vignola
ricordarlo, dicendo che il 1 gennaio del 2003 era morto il grande
Giorgio Gaber mi sono cadute le braccia. Lo ha ricordato anche lui oggi
su Radio 1 a La nota del giorno, assieme a De André morto l'11 gennaio
nel 1999. Ha ricordato il Gaber degli inizi con Jannacci (i due
corsari), Tenco, Celentano.... poi quello che scriveva canzoni per Cochi
e Renato, quello dei programmi tv del sabato sera (pensate, c'era una
tv che il sabato sera aveva gente come lui, l'amico Nobel Dario Fo,
altro le cazzate che fanno oggi), e poi quello del teatro-canzone con
Luporini. Io quello della tv non l'ho visto non essendo ancora nato o
piccolissimo, e mi sono perso anche quello del teatro-canzone. Avrei
avuto l'occasione di andarlo a vedere con mio fratello maggiore, che me
lo propose, ma io, ragazzino non acculturato, dissi di no, non mi
interessava. Mi mangio le mani, ovviamente, ma che volete, bisogna
crescere per capire... ciao Giorgio.Etichette: Anarchia, Anniversari, Cochi e Renato, Dario Fo, Enzo Jannacci, Fabrizio De André, Giorgio Gaber, John Vignola, La nota del giorno, Lombardia, Luigi Tenco, Milano, Nobel, Radio, Radio 1, Tv
13 Commenti:
Era un Grande,l'ho ricordato in un mio recente post,ciao.
Quanti tristi anniversari! Hai ragione, erano artisti straordinari visti con gli occhi di oggi, ma allora, quando creavano e si davano al pubblico, erano l'espressione più alta del loro presente. Come ricordi tu, erano altri tempi, la televisione era un mezzo di comunicazione e gli artisti vi avevano spazio, anche se con le censure del tempo democristiano. E verrebbe da dire: "Arridateci i democristiani!"
I testi dell'albun di Gaber "Far finta di essere sani", sono al limite del filosofico e sono considerabili testi di formazione politica, sociale e sentimentale. Oggi, nostro malgrado, siamo in balia delle farneticazioni di alcuni sedicenti cantanti e delle loro squallide vicende.
Mala tempora currunt
@Blogredire
Sì, concordo sulla sua statura, grande... verrò a leggerti.
@Berica
Brava, che ricordi le censure democriste (no, anche con lo schifo totale di oggi, non li rimpiango, ma capisco il tuo discorso, come paradosso, ogni tempo ha le sue schifezze... quinndi il tuo condizionale ci sta alla grande).
Sì, i suoi testi avevano qualcosa di artistico alto, non erano solo canzonette... come Fo, Jannacci, Tenco e altri compagni di viaggio, lasciatemi usare questa parola. E poi vuoi mettere un sabato sera in tv con loro, paragonato al defilippamento di oggi?
Mio padre ne aveva tutti i dischi e spessissimo si perdeva ad ascoltarlo ... quante volte l'ho beccato da solo che con un bicchierino di whisky si ascoltava "Barbera e champagne" ... poi un giorno sono capitato per caso in un teatro della bassa e ho assistito a bocca aperta ad uno spettacolo intitolato "Libertà è partecipazione" e me ne sono innamorato anch'io.
Mai dimenticare!
@Marcaval
Bellissimo racconto del rapporto con Giorgio Gaber: intenso e prolungato nel tempo.
@Cavaliere Oscuro del web
Mai!
Beautiful blog
Please read my post
Thank you thank you @rajanirehana
Hai ragione Dieguito, bisogna crescere per capire! Ci è toccato spesso sentire il kapitone manifestare il suo "amore" per Faber, o rubare un selfie a Bennato, che è stato ingiustamente criticato e non poteva certo fare la figura di farglielo cancellare...poi però ha risposto alla grande a modo suo col capolavoro "Pronti a salpare"! Alla faccia di quell'energumeno padano. Qualcuno era comunista, lo scrissi in un post tempo fa, ha dentro una delle frasi che spiega perché lo ero anche io! Grande Gaber, peccato solo per la moglie che ha sposato sigh 🙄
Be', sulla moglie dai, l'amore è cieco. Su Bennato/Kapitone/Faber, lasciamo stare...
Ho visto velocemente il tuo post, poi lo rileggo (vedo già un mio commento dei tempi migliori).
Grande artista immenso, Giorgio Gaber. Io l'adoro. Purtroppo anche io mi sono persa i suoi spettacoli in tv perché ero troppo piccola all'epoca. Però per fortuna la rete conserva tutto, così molte cose che Gaber ha fatto al teatro le ho viste proprio su internet. Più lo conoscevo, più me ne innamoravo. Peccato che oggi non si vedano più cantautori come lui e il grande Faber.
Brava, mi hai dato un'idea: recuperare il Gaber in rete (magari anche su Raiplay). Sul fatto che non ci siano più Gaber o Faber (una sola lettera diversa, guarda che caso), non so... ne conosco alcuni viventi che lasceranno un segno indelebile (Capossela, per dirne uno solo, e ne avrei altri), ma ogni epoca ha i suoi grandi (che merita).
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