Ritornano in palude The
Vickers, ritornano dopo ben cinque anni. Allora presentavano, in una delle
prime interviste su questi schermi, Keep Clear, loro acclamato esordio con
Foolica Records. Di acqua sotto i ponti ne è passata, molti concerti macinati,
passaggi in tv con video, un altro disco, e poi concerti, concerti, concerti.
Sì, la dimensione live è a loro molto congeniale, riescono pure con facilità a
sbucare fuori dall’Italia spesso e volentieri (anche pubblicando con label
straniere). A fine marzo è uscito il terzo loro album, Ghosts, tra poco ne
parleremo.
Ghosts è stato dato alle
stampe con la Black Candy
Records, altra vecchia conoscenza dell’Alligatore. È un disco di pop-rock senza
tempo, malinconico, acido, come la copertina lascia intuire: delle tombe
fotografate con dei colori giallastri, un’immagine strana che sembra uscire
diretta dal cult-movie di Dennis Hopper, Easy Rider. In quel film, qualche
canzone dei The Vickers, non avrebbe certo sfigurato. Pur essendo un disco
fatto con le tecnologie di oggi, conscio della realtà che lo circonda, Ghosts,
ha il sapore di quella musica. È un gran merito della band fiorentina. La sento
arrivare in cuffia... Pronti?
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