Prizeday al primo disco, Prizeday al primo sbarco in
palude. Saranno qui, tra poco, a presentare il loro vero e proprio
esordio, Apps Will Grow Like Feathers, elettrico
ed eclettico album dato alle stampe per la ByeBite, in Italia, come
in gran parte d'Europa. Del resto i Prizeday sono da sempre abituati
a calcare i palchi stranieri, tipo Londra, dove sono stati
protagonisti di un bel tour prima di produrre questo loro album. In
Inghilterra sono stati notati dal mitico Arthur Brown (il Dio del
fuoco infernale, l'ideatore degli acidi Crazy World e Kingdome Come,
uomo culto della musica inglese anni 60/70), che gli ha voluti vicini
in tre suoi concerti.
Nel disco hanno portato la
passione e le esperienze vissute con la musica britannica. La musica
del gruppo lombardo ha il buon sapore del pop-rock di ottima fattura
internazionale, senza per questo sembrare freddo o impersonale. E la
copertina non tragga in inganno, questa immagine strana, che sembra
uscire dalla grafica anni '80, rappresenta la meglio i colori e la
varia tavolozza compositiva di Apps Will Grow Like Feathers. Il
gruppo di Quarry ha fatto un bel lavoro personale, pur partendo da
esempi e/o influenze ben precise: dagli U2 ai Depeche Mode, Julian
Cope o i Suicide. Avremo modo di approfondire questo e molto altro,
nell'intervista che va ad incominciare. Pronti?
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