Sono cresciuto con i Gang, il
primo loro disco è stato Reds nel 1989 (il loro ultimo cantato in inglese), poi
a ruota sono arrivati gli altri, a partire da Storie d’Italia, già omaggiato su
questi schermi. Quando, l’inverno scorso, ho sentito che stavano preparando un
album con canzoni nuove, e che lo avrebbero finanziato con l’azionariato
popolare (lasciatemela dire così, è una parola più bella di crowdfunding)
tramite la piattaforma Becrowdy, ho subito aderito. In molti l’hanno fatto, i
nomi sono così piccini sul cd perché siamo in tantissimi, ben 1186. Millecentoottantasei
persone, che hanno preso a scatola chiusa un disco, sapendo sarebbe stato
importante. Questo disco, Sangue e Cenere, è veramente importante, uno dei
migliori album dei Gang in assoluto sia come testi, sia come musica. Provate a
sentirlo in anteprima qui.
Scritto dai fratelli Severini,
ovviamente, prodotto dal mitico Jono Manson (per la Rumble Beat) da Chupadero,
New Mexico, ci sono dentro i loro temi classici: dai lavoratori sotto ricatto
ai partigiani, dalla Parma che resiste al fascismo (il trascinante Alle
barricate, non riesco a levarmelo dalle orecchie) al sentito omaggio a Fausto e
Iaio, giovani compagni assassinati da estremisti di destra negli anni ’70 (Perché
Fausto e Iaio?, bella domanda sotto forma di canzone). C’è poi un pezzo
struggente intitolato Gli angeli di Novi Sad, chi conosce la storia recente può
ben capire a cosa si riferisce; un luogo emblematico con i Serbi capro
espiatorio, dove l’Europa divorava/ l’ultimo
pasto crudo/ l’Europa restaurata/quella dopo il Muro, per dirla con le parole
dei Gang. Ora le parole dei Gang ci saranno anche nei commenti del blog. Ho
convinto Marino a fare l’intervista sul blog, adesso, in diretta, in palude.
Pronti?
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