venerdì 20 gennaio 2017

Fermo a un semaforo, nebbia ...

Ieri notte non sapevo cosa scrivere, indeciso se
buttar giù una recensione all'ultimo film di
Jim Jarmusch o dei versacci.
Non sono riuscito a partire con il primo, anche
se il film è un capolavoro di poesia e gran
dettagli, un Jarmusch maggiore, per me.
Per quanto riguarda i versacci sono partito sì,
ma mi sono fermato subito, capendo che
stavo sforzandomi, e così non va.
Allora ho cercato nel web qualche personaggio
famoso morto, magari nel giorno stesso,
così da farne un post per primo (erano le 2).
Purtroppo nessuna morte celebre in questo
scorcio di gennaio, niente nomi eclatanti
come nel 2016, tra i defunti di gennaio.
Gente ne muore, certo, in guerre o in attentati,
ma loro non fanno quasi più notizia, ormai ci
siamo assuefatti pure ai terremoti vicini.
Ne ho trovati un po' in wikipedia, morti nel 2017:
personaggi famosi, certo, ma non del livello di
un Bowie, di un Citti o di uno Scola.
"Che macabro sei", mi ha detto Elle ferma a un
semaforo ... l'ho guardata e le ho detto: ero
come te ora, fermo a un semaforo, nebbia.

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mercoledì 4 gennaio 2017

Un anno al cinema ... il 2016

Ecco la lista dei film visti al cinema durante il 2016. Sono ben 47, tutti visti rigorosamente sul Grande Schermo. Tre in meno rispetto al 2015, comunque un numero considerevole (con uno in più la media sarebbe stata di 1 a settimana, e non è male). Ma è la qualità quella che conta, e, rivedendo i titoli, direi che è stata anche quest'anno, alta. Il primo film visto, Carol, di Todd Haynes, è un vero gioiellino di stile e calore, come l'ultimo, Paterson, di quel Jim Jarmusch, che quando li fa belli, i film, sono belli davvero (come mi dice Lucien, in un commento sul suo blog), e questo e bello davvero. In mezzo ci sono stati il solito grande Tarantino con il suo The Hateful Eight, ma anche un deludente Alejandro Gonzăles Iňarritu, un inguardabile Tornatore, dei discreti Coen e Woody Allen. Mi è piaciuto molto il Virzì de La pazza gioia, come l'Almodovar de Julieta, come lo Stone de Snowden. Conferme anche per Pif, il solito impeccabile Ken Loach, e per Clint Eastwood tornato a piacermi con Sully. Perfetti sconosciuti e Lo chiamavano Jeeg Robot si meritano tutta la fama di cult italiani dell'anno, ma io aggiungerei anche La verità sta in cielo, di Roberto Faenza, del quale si è poco parlato (chissà perchè), e uno scult fuori dal tempo, come Tommaso, di Kim Rossi Stuart. Rimanendo in Italia, da citare assolutamente (e da vedere) Fuocoammare di Rosi, mentre fuori, direi di non dimenticare Lo stato contro Fritz Bauer del tedesco Lars Kraume e il brasiliano Aquarius, con una grandissima Sonia Braga (il film deve uscire in molte città, non fatevelo sfuggire nella vostra). La palma del miglior film dell'anno va però a Frantz, del quale ho già scritto lodandolo come merita: un capolavoro dell'era moderna. Per il resto , vi rimando alla mia listona qui sotto, con accanto i voti (da prendere con le molle, vi prego). Cliccando sui titoli colorati, piomberete diritti alla mia rece scritta a suo tempo sul blog. Buona lettura e buone visioni ... possibilmente al cinema. 

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