venerdì 20 gennaio 2017

Fermo a un semaforo, nebbia ...

Ieri notte non sapevo cosa scrivere, indeciso se
buttar giù una recensione all'ultimo film di
Jim Jarmusch o dei versacci.
Non sono riuscito a partire con il primo, anche
se il film è un capolavoro di poesia e gran
dettagli, un Jarmusch maggiore, per me.
Per quanto riguarda i versacci sono partito sì,
ma mi sono fermato subito, capendo che
stavo sforzandomi, e così non va.
Allora ho cercato nel web qualche personaggio
famoso morto, magari nel giorno stesso,
così da farne un post per primo (erano le 2).
Purtroppo nessuna morte celebre in questo
scorcio di gennaio, niente nomi eclatanti
come nel 2016, tra i defunti di gennaio.
Gente ne muore, certo, in guerre o in attentati,
ma loro non fanno quasi più notizia, ormai ci
siamo assuefatti pure ai terremoti vicini.
Ne ho trovati un po' in wikipedia, morti nel 2017:
personaggi famosi, certo, ma non del livello di
un Bowie, di un Citti o di uno Scola.
"Che macabro sei", mi ha detto Elle ferma a un
semaforo ... l'ho guardata e le ho detto: ero
come te ora, fermo a un semaforo, nebbia.

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19 Commenti:

Alle 20 gennaio 2017 alle ore 09:45 , Blogger amanda ha detto...

poi fortunatamente si è alzato il vento ed è scattato il verde :)

 
Alle 20 gennaio 2017 alle ore 09:46 , Blogger Ernest ha detto...

poi comunque viene verde e la nebbia sparisce

 
Alle 20 gennaio 2017 alle ore 19:30 , Blogger Alligatore ha detto...

@Amanda
Già, la crisi di creatività è sparita così :)
@Ernest
Già, hai detto bene anche tu :)

 
Alle 20 gennaio 2017 alle ore 19:51 , Blogger Serena S. Madhouse ha detto...

succede, io ci sono stata un mese intero: ferma ad un semaforo a piangere.

 
Alle 20 gennaio 2017 alle ore 21:10 , Blogger Alligatore ha detto...

Pessima stagione l'autunno/inverno, lo dico sempre ...

 
Alle 20 gennaio 2017 alle ore 23:02 , Blogger Elle ha detto...

Stupendo il finale, e non perché ci sono anche io, ma proprio per come l'hai chiusa. Altro che Jarmush ;)***

 
Alle 20 gennaio 2017 alle ore 23:12 , Blogger Alligatore ha detto...

Ah, ah, ah, grazie ora ti do un bacio, in diretta ... ne approfitto poi per dire che, in questo scorcio di 2017 possiamo citare tra i scomparsi Tullio De Mauro, un grande linguista da te apprezzato (anche se le masse urlanti, forse non conoscono).

 
Alle 20 gennaio 2017 alle ore 23:15 , Blogger Elle ha detto...

Ecco infatti, le masse determinano il morto dell'anno...
Bacio ricevuto :D

 
Alle 20 gennaio 2017 alle ore 23:20 , Blogger Alligatore ha detto...

;)*

 
Alle 21 gennaio 2017 alle ore 14:50 , Blogger Cavaliere oscuro del web ha detto...

Speriamo che la nebbia si dissolve presto.
Saluti a presto.

 
Alle 21 gennaio 2017 alle ore 14:54 , Blogger Alligatore ha detto...

In verità quest'anno (inteso come 2017), mai vista, quella fisica :)
Spero di non vederla mai, mi piace poco (anche se può essere poetica).

 
Alle 21 gennaio 2017 alle ore 15:47 , Blogger Santa S ha detto...

L'importante è non confondere i colori al semaforo ;)
Tra il tuo racconto e il bacio in diretta, ho pensato a Bauman morto il 9 gennaio.
«L'amore ci fa desiderare di essere in due, di avere “Qualcuno dotato di una bocca cosicché lo si possa ascoltare, qualcuno con cui conversare cosicché possa accadere qualcosa”»

 
Alle 21 gennaio 2017 alle ore 21:30 , Blogger Alligatore ha detto...

Grazie Santa, grazie per la dotta e puntuale citazione ... già, Bauman, noi della società liquida da lui descritta ne sappiamo molto (non leggo da wiki, mi ricordo essere stato omaggiato, anni fa, da un bel gruppo rock passato in palude, e ne parlammo con cognizione di causa). Quanto ai semafori, io detesto guidare, mentre a Elle piace, quindi non mi devo preoccupare dei semafori :)

 
Alle 22 gennaio 2017 alle ore 12:13 , Blogger Federica R ha detto...

Il problema è se il semaforo rimane rosso e la nebbia non va via!

 
Alle 22 gennaio 2017 alle ore 12:16 , Blogger Alligatore ha detto...

Per fortuna anche questa volta non è successo, la nebbia si è alzata, e il verde ci ha dato il via :)

 
Alle 22 gennaio 2017 alle ore 19:25 , Blogger Silvia Pareschi ha detto...

Visto che la nebbia si è alzata, riprendo il tuo accenno a Paterson. Da grande appassionata di Jarmusch, ti dirò che io invece l'ho trovato decisamente minore. Mi è mancata tanto la musica, che negli altri film era una protagonista a pieno diritto mentre qui è tornata a essere semplice colonna sonora. E poi non mi sono piaciute le poesie scritte sullo schermo, l'ho trovato un po' un trucchetto da cinema hipster.

 
Alle 23 gennaio 2017 alle ore 11:47 , Blogger Cri ha detto...

Ma che bel post il tuo post che cercava le parole per un post :)

 
Alle 23 gennaio 2017 alle ore 14:47 , Anonymous Daniele Verzetti Rockpoeta® ha detto...

Capitano queste folate di nebbia e quando succedono forse, secondo me, è giusto assecondarle per poi rividere meglio la luce ed avere tutto più chiaro.

 
Alle 24 gennaio 2017 alle ore 22:24 , Blogger Alligatore ha detto...

@Silvia
Devo dire che non sei la prima appassionata di cinema jarmushiano a dire che è un Jarmush minore... la cosa mi fa pensare, ma a noi, alla prima visione, quasi per caso, ci ha convinto molto. Io, da jarmushiano posso concordare che è un fil diverso da molti suoi cult (poi bisogna vedere quale Jarmush si ama, e qui si aprirebbe un bel dibattito, magari in un altro post, quando e se, troverò la voglia e il tempo per scriverne una rece).
@Cri
Grazie ... in mezzo alle nebbia le parole si sono fatte forza :)
@Daniele
Lo credo anche io ... alla fin fine sono fisiologiche.

 

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