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Foto mia, presso East Side Gallery - estate 2014 |
Per tutte queste ragioni non
condivido la spensierata (agiografica) festosità che
accompagna, anche a sinistra, la celebrazione del crollo del Muro.
Soprattutto perché – e questa è forse la cosa più grave – l’89
è anche il tempo in cui per milioni di persone prende fine la speranza
– e persino la voglia – di cambiare il mondo, quasi che il
socialismo sovietico fosse stato il solo modello praticabile.
E via via è finita per passare anche l’idea che tutto il secolo
impegnato a costruirlo anche da noi era stata vana perdita di tempo.
Luciana Castellina - da
Il manifesto di ieri, 08/11/2014
Per leggerlo tutto qui
Etichette: Berlino, Comunismo, Controlacrisi, Controlacrisi.org, Foto mie, Georg Lutz, Gorbaciov, Il manifesto, Luciana Castellina, Muro di Berlino, politica, Rauschebart
30 Commenti:
Ero abbastanza piccola quando è successo. Mi sono resa conto anni dopo che è stato un evento storico importante. Però mi ricordo le immagini al tg, e avevo la sensazione che fosse una conquista.
Il punto di vista di Castellina è davvero interessante e devo dire molto condivisibile, ma è facile però esprimersi guardando all' oggi, nell'89 davvero sembrava un conquista della libertà, non tanto da una ideologia, quanto dalla coercizione per e contro l'uomo...dava speranza per un mondo migliore, fu solo un sogno...
Io credo che conti anche ciò che è significato per i singoli, al di là delle considerazioni storiche.
Ha vinto uno stile di vita, che attrae ancora oggi, nonostante tutte le sue contraddizioni e la sua fragilità.
Articolo molto interessante, e sicuramente condivisibile...però è condivisibile oggi, che sappiamo come sono andate le cose. La caduta di quel muro, nell'89 aveva tutt'altro significato.
Non si può non pensare e ricordare cosa c'era stato dietro la costruzione di quel muro. La sofferenza e il dolore di gente che ci ha lasciato anche la vita nella striscia della morte. Il problema è che l'essere umano, non impara mai dai propri errori. Non fa tesoro degli insegnamenti ricevuti dalla storia...e oggi dove siamo ? Siamo alla deriva ideologica. Siamo al minestrone più totale...ci troviamo dinnanzi a scenari che mi inquietano...l'intolleranza e atteggiamenti filo-destroidi stanno prendendo il sopravvento e al passato, alle lotte fatte per la conquista dei diritti, della democrazia e della libertà, non ci pensa più nessuno. Stiamo assistendo ad una involuzione che lascia sgomenti. Io penso che per la caduta del muro ci sia stato sicuramente da festeggiare...e per tanti motivi ( più che altro di carattere umano ) c'è da festeggiare anche oggi...ma per lo scenario presente...ci sarebbe solo sa scappare sulla luna..
Un abbraccio Alli, e grazie per questo spunto di riflessione.
Bof! Visione parziale ed analisi piuttosto miope ed individualista...troppo per una riflessione che vorrebbe essere "storica". L'unica affermazione realistica e' l'ultima infatti.
Non credo che c'entri l'ideologia con la Storia: tutto cio' che vierne affermato nell'articolo si annulla pensando alla Cina e alla Russia ed al loro percorso Socio/Politico rispetto a quello Economico.. ;)
E' stata una grande illusione....
*per "l'ultima" intendo quella dell'articolo,non quella della citazione*
@Ciccola
Io non ero proprio piccolo, iniziavo ad occuparmi di politica, e mi ricordo l'euforia di un momento che prometteva grandi cambiamenti... in gran parte traditi. Credo sia stata un'occasione sprecata, come dice la Castellina.
@S.
Esatto, condivido il tuo pensiero.
@Sara
Sì ha vinto, ma la crisi economica, ed ecologica, e civile, e intellettuale e ... dimostra che non è sostenibile.
@M4ry
Credo che già allora, si potessero intravedere i limiti e le derive possibili, ma non per questo non si doveva abbattere, sia ben chiaro. Grazie a te per l'appassionato intervento, discuterne serve, anche a posteriori.
@GIOCHER
Non condivido nulla di quello che hai scritto. L'articolo della Castellina,dice chiaramente che la caduta del Muro poteva essere l'occasione di una sinistra che non cedesse sui contenuti veri, per un comunismo dal volto umano, che lei, come altri esponenti della Nuova Sinistra avevano creduto, contestando da sinistra il Comunismo. Il PCI, nelle sue trasformazioni (fino alla vergognosa deriva renziana), ha fatto il contrario. Questa la sua analisi. L'unica "critica" che le si può fare è che parla all'interno (ma che conosce), e non avrei fatto nessun richiamo ai giovani. Cina e Russia, sono due realtà diverse: la prima è comunista sulle bandiere, ma in economia è capitalista (quindi per me è capitalista), la Russia è capitalista sia sulle bandiere sia in economia.
@Redcats
Sì, penso che la caduta del Muro sia stata una grande illusione, al pari di quello che il Muro nascondeva dietro. I calcinacci sono caduti ad est come ad ovest e ora ne paghiamo tutti le conseguenze.
Wall- : appunto! ' Quello che intendevo tirando in ballo Russia e Cina :D I macrosistemi economici hanno sempre trionfato sulle ideologie politiche, la caduta del muro di Berlino fu una delle condeguenze di una trasformazione voluta e necessaria, causata da necessita' produttive e di sistema finanziario. Chi ha scritto l'articolo sembra ignorare completamente che "Destra" e "Sinistra" siano definizioni "politiche" per non dire ideologiche esistentesi gia' a meta' del secolo scorso.
*estintesi*
Io infatti non festeggio. Ma i tedeschi festeggiano "25 anni di libertà e di unità": libertà come individui, unità come popolo. Dopo leggo tutto l'articolo.
@GIOCHER
Concordo che il "crollo" sia stato economico, dissento sulla fine della Storia, sull'estinzione di Sinistra e Destra... estinte per chi lo vuole, per chi parteggia per l'appiattimento e per una politica senza classe.
@Elle
Lo so, lo so... sono ben informato su quello che succede lì :)
L'articolo è molto bello, su alcuni punti c'è da discutere ma sono sostanzialmente d'accordo sul fatto che non ci sia molto da festeggiare.
La caduta del muro resta un'occasione mancata...
Sicuramente alcuni punti sono da discutere (forse parla troppo dell'interno, ma era inevitabile, la Castellina ha vissuto direttamente questi eventi) e non ho apprezzato il retorico richiamo ai giovani, vabbe', ma nella sostanza concordo con lei e con te: occasione mancata, cosa festeggiamo?
@ Alli : Si, concordo con te, si potevano intravedere..ma l'opinione pubblica era molto più concentrata sul significato emotivo della cosa. Era questo che intendevo dire. :)
Loro festeggiano la vittoria definitiva di un modello che ha delle pecche enormi.
Io sinceramente rimpiango le mille vie intermedie che non abbiamo mai percorso. Non esistevano solo due strade.
Ciao Ally.
Ho ricordato anch'io la guerra fredda, con una notizia di quelle a ridosso del muro: la casa di Osman Kalim e il suo orto. Si potrebbe discute per giorni e il tuo spunto una miccia. Credo che nessuno sia quello di allora, e non intendo soggettivamente, ma nel significato di assetti e in quello più largo di politica. Non esistono più nè partiti, nè sindacati, nella visione di cui continuano a farsi portavoce. Sono cambiate le classi, è mutato il potere ed è mutata la gente (dico gente e non popolo). La politica andrebbe costruita, perchè al momento non esiste. Guardare al passato sarebbe utile, ma lavorare per il futuro significa rifondare tutto. Si ha fame di grandi uomini... un discorso lungo, ma ho già occupato molto spazio e mi scuso. Anche se rischio di non essere chiara mi fermo qui e ti ringrazio.
@M4ry
Certo, il lato emotivo gioca molta importanza, chi vuole controllare le masse lo sa...
@Aldievel
Certo, le strade erano diverse, anche la Castellina, come rappresentante autorevole di una sinistra diversa dal PCI, nel suo pezzo lo ricorda.
@Santa S.
In effetti molti spunti nel tuo intervento. Sono passati 25 anni, e molte cose sono, inevitabilmente cambiate... importante capire, che, c'erano (e ci sono) altre strade, altre vie, oltre il grigiore e gli errori/orrori dell'est, e oltre il luccicante frenetico tritacarne dell'ovest.
Caro Diego, commento semplicemente con una canzone secondo me stupenda: https://www.youtube.com/watch?v=TkUAtwbCEzE. Un abbraccio
Non riesco ad aprire il link... scometto che è di Lolli :)
Non non è Lolli stavolta! :-) Hai ragione non si riesca ad aprirlo...ma se fai copia incolla su un'altra finestra stranamente si apre :) Misteri dell'informatica! :-)
Un articolo un po' troppo politico, per le mie conoscenze dei fatti, ho capito però che parla soprattutto dell'Italia e del partito a livello europeo, quindi potrei anche astenermi dal commentare.
Solo non sono d'accordo quando dice che "a 25 anni di distanza la disuguaglianza fra cittadini tedeschi dell’ovest e dell’est è più profonda di quella fra nord e sud d’Italia", lo trovo veramente assurdo: non conosco la situazione dell'est fuori da Berlino, e Berlino non fa testo perché da sempre si arrangia e vive con poco, però conosco l'Italia, e non mi sembra ci sia da fare il paragone, perché al di là delle differenze regionali (fra Länder dell'est e dell'ovest), la Germania ha un governo centrale che l'Italia si sogna, e non credo che abbia gli stessi livelli di corruzione che esistono da noi, basta un niente per provocare le dimissioni di qualcuno, eccetera.. A me queste sembrano cose che un divario, anche quando c'è, lo diminuiscono (penso solo all'assistenza sociale efficientissima che sostiene i disoccupati allo stesso modo sia a est che a ovest). Inoltre la Germania (la Prussia) ha spesso sconfinato verso i Paesi dell'est e viceversa, cambia in generale la mentalità o l'approccio all'economia, non credo sia un problema successivo alla riunificazione, anche se forse intendeva dire che la riunificazione avrebbe comunque dovuto risolverlo, in ogni caso non credo che la disuguaglianza sia più profonda di quella fra nord e sud d'Italia, perché noi abbiamo la mentalità del divario fra nord e sud, questo sì, che aumenta il divario.
(però avrei potuto astenermi dal commentare, perché alla mano non ho nessun dato, solo le mie impressioni)
@Nico
Ah, ah, ah, sì ci voleva un libertario vero come De André, grazie, sempre preziosi contributi.
@Elle
In effetti, hai ragione, non credo sia un gran paragone quello contenuto nell'articolo della Castellina, che ritengo buono per la realtà italiana, per le scelte politiche sbagliate fatte dalla sinistra italiana (ma anche europea) dopo la caduta del Muro. Commento pertinente ;)
Banalità...ma davvero non mi sembra siano passati tanti anni. Ricordo la Berlino Est degli anni del muro: si sono stata tre volte.
Clima cupo, grigio e pesante...
No, Sandra, niente banalità riguardo il tempo che passa (o non passa), è così...
Caro Al, mi vedo costretto a chiedere la tua ospitalità per la pubblicazione di un commento in più parti, purtroppo lungo, ma doveroso.
Ovviamente nessuno rimpiange il Muro ma ci sono comunque alcune cose da puntualizzare.
Come leggiamo nel libro dell'ex-dissidente(!) della RDT Wolf Biermann “Il coniglio divora il serpente”, fabbriche, coop, beni, banche, edifici ecc. della RDT, tutto questo fu letteralmente sbranato dall'altra Germania: creando in pochi mesi milioni di disoccupati.
Tuttora i salari ad Est sono più bassi dell'11%.
Come risulta da rivelazioni della Corte dei conti della G. Ovest, le banche della RDT furono assalite e fatte fallire da quelle appunto tedesco-occidentali.
Come risulta da sondaggi sempre della Germania riunificata, l'Ostalgie (la nostalgia per il vecchio sistema) è molto forte tra i tedesco-orientali, che oggi rilevano la forte insicurezza sul piano lavorativo, l'alto costo della vita e degli affitti, dell'istruzione, della sanità, il fenomeno del razzismo, il dilagare della droga, le bande di naziskin ecc. ecc.
N.B.: sto citando fonti certo non “rosse”...
Ancora, dal testo di Vladimiro Giacchè “Anschluss. L'annessione della Germania e il futuro dell'Europa”, risulta che la liquidazione statale ed economica della RDT ha fruttato lauti dividendi alle imprese tedesco-occidentali ma distrutto il precedente tessuto economico, sociale e culturale della RDT.
Anche Giacchè cita fonti non rosse e/o RDT ma tedesco-occidentali accademiche e governative...
L'A. ricorda che nel corso di un recente convegno del ministero federale dell'economia, Hans-Werner Sinn ha dichiarato: “Invece di un miracolo economico, è sorto un secondo Mezzogiorno in Europa, una regione economica zoppicante, che non riesce a connettersi alle regioni più sviluppate del Paese.”
Ovviamente tale connessione è impossibile perché l'apparato produttivo è stato distrutto da chi aveva determinati interessi politici ed economici.
Ancora, Giacchè cita Thomas G. Betz, per il quale: “In effetti il Sud Italia ha un deficit commerciale del 12, 5 per cento, l'Est della Germania invece raggiunge un'incredibile 45 per cento.”
Parliamo ora di “democrazia”: come ha dichiarato l'ex-cancelliere della G. Ovest, Schmidt: “Siamo stati più duri coi comunisti che con gli ex-nazisti.”
Infatti nel dopoguerra giudici, politici, criminali di guerra ecc. entrarono da subito nei governi “democratici” della G. Ovest.; di questo aveva già parlato nel suo libro “Crepuscolo degli Dei” Enzo Biagi nel 1961.
Crollato il Muro, invece, ci fu un'epurazione non solo di persone che magari potevano averlo meritato, ma per chiunque avesse fatto parte del ceto culturale della RDT: “Dei circa due milioni di cittadini laureati o con istruzione specialistica superiore, oltre un milione di persone _ tra cui molti scienziati, ricercatori, insegnanti, artisti stimati, diplomatici esperti, traduttori ecc., furono emarginati dalla vita lavorativa.”
Potrei continuare a lungo ma è giusto che mi fermi qui.
Invito però, certo con tutto il rispetto, chi non conosce questi fatti a documentarsi un po' meglio.
Se la RDT non era il Paradiso (cosa questa che non ha mai detto nessuno), nondimeno la Storia è sempre molto più complessa di come il trionfalismo dei media e del mercato vorrebbe presentarla. O deformarla.
Un abbraccio e scusa la lunghezza!
Riccardo
Naturalmente l'invito a "documentarsi meglio" non è certo rivolto a te, che certi fatti conosci senz'altro.
Buon fine settimana!
@Riccardo
Grazie di queste puntualizzazioni, che non conosco così approfonditamente e che mi spingono a documentarmi di più. Alcune le conoscevo altre no, e, vista la passione per la politica e la Storia (che la scrivono sempre vincitori), per Berlino (dove sono stato e andrò ancora), per il Novecento, secolo interessante, mi segno i libri che hai citato.
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