giovedì 4 gennaio 2018

Un anno al cinema … il 2017

La ruota delle meraviglie, di Woody Allen, 2017

Ecco la consueta lista dei film visti al cinema nel corso dell’anno appena trascorso. Ben 43 film gustati rigorosamente nella buia sala cinematografia, l’unica adatta a mostrare il Cinema. Dico questo, avendo visto nel periodo delle feste dei film sul piccolo schermo, per me veramente piccolo: un film come il Cigno nero, per esempio, rivisto in tv qualche giorno fa, mi è sembrata la brutta copia del gran capolavoro goduto al cine qualche anno fa. C’è un appiattirsi, un banalizzare le questioni, che non riguarda solo la grandezza dello schermo, non è una questione estetica, voglio dire, c’è per me un ridimensionamento qualitativo troppo marcato. Detto questo, passo brevemente all’analisi delle pellicole del 2017. Per me c’è un trionfatore, ha più di ottant’anni e vive a Manhattan. È Woody Allen, che con La ruota delle meraviglie ha fatto un film stupendo, d’altri tempi, con una Winslet strepitosa (questo,
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sabato 22 luglio 2017

L'eccezione alla regola

Gran bel film dall'ottantenne Warren Beatty (qui, anche nella parte importante dell'eccentrico miliardario Howard Huges da vecchio), che ambienta nella Hollywood anni '50/'60 un biopic molto interessate (peccato sia uscito in sordina solo in questa afosa estate con pochi cinema aperti). Una pellicola che in parte ricorda il recente Allen di Café Society e il cult dell'anno La La Land per ambientazione, personaggi, mito.
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giovedì 30 marzo 2017

Splendido ottantenne auguri!

Non vorrei che venisse ricordato solo per la gaffe dei recenti Oscar, anche perché, credo, totalmente incolpevole. Warren Beatty, che oggi compie 80 anni (già, il tempo passa), ha partecipato e fatto film memorabili. Lo ricordo in Bonnie e Clyde, (in Italia uscito come Gangster Story) di Arthur Penn, con la stessa Faye Dunaway accanto nella serata del falso annuncio dell'Oscar a La La Land, lo ricordo in Reds, pure nelle vesti di regista, trasposizione letteraria de I dieci giorni che sconvolsero il mondo di John Reed, giornalista comunista che visse in diretta gli avvenimenti della Rivoluzione d'Ottobre, lo ricordo in Shampoo del grande e spesso dimenticato Hal Ashby, lo ricordo nella divertente commedia Il paradiso può attendere, sua prima regia, passata più volte in tv. Non ha fatto tantissimi film, forse perché troppo impegnato in storie sentimentali, forse perché non gli hanno mai perdonato il suo attivismo politico, di sicuro tutte pellicole memorabili. Tra le altre Splendore nell'erba, I compari, Il genio della rapina, Due uomini e una dote, Ishtar, Dick Tracy, Bugsy, Bulworth - Il senatore. In aprile, uscirà anche in Italia la sua recente pellicola L'eccezione alla regola, sua quinta regia, dove interpreta il miliardario eccentrico Howard Hughes ...
A proposito, buon compleanno Warren.

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martedì 14 febbraio 2017

Post La La Land

Nel cinema americano
tutto è bello.
Nel cinema americano
le immondizie sono belle,
poetiche.
Nel cinema americano, le
lacrime sono belle,  la
disperazione è bella.
Nel cinema americano gli
amori impossibili sono
belli, fanno sognare.
Nel cinema americano
l'insonnia è bella, i pugni
sono belli, il jazz.
Nel cinema americano
le carceri sono belle,  i
manicomi, gli ospedali,
i collegi duri ...
Nel cinema americano
le donne violentate
sono belle, le guerre
sono belle.
Vinte o perse, sono
sempre belle, nel
cinema americano.
Per non parlare dei
marziani, con una testa
malformata, che ti vogliono
succhiare il cervello, belli.
La violenza, le auto con dei
pazzi che ti inseguono nella
notte, sono belli.
Le insicurezze sul lavoro,
un lavoro di merda, un
locale da aprire, bello.
Suonare a un party in
piscina, canzoni orribili
è bello, sempre e comunque
nel cinema americano.
Tutto è bello, per questo
ci piace.

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