giovedì 10 aprile 2014

Due parole con Shiva Bakta



Shiva Bakta tra poco in palude. Sta arrivando, per essere qui per la prima volta, a bordo della tazzina gialla presa dalla splendida copertina del suo primo disco ufficiale, Third (che però è il terzo, da qui il titolo …ma ci spiegherà meglio nell’intervista). Copertina nata in Internet, attraverso un concorso sulla pagina FB di Shiva Bakta stesso (anche questo approfondiremo). Del resto, il ragazzo di La Spezia, nato in Argentina, ha parecchia dimestichezza con il web: il suo twitter è molto seguito e apprezzato per la forza dissacrante e il gusto underground. Come la sua musica, rock psichedelico a tratti folk a tratti elettro-pop, sul quale sembra di volare, anzi viaggiare nel senso più vero del termine… dentro una tazzina gialla.
Dato alle stampe per la neonata Gente Bella (è la prima uscita), label creata da Daniele Lanzara, tecnico del suono della Hukapan di Elio e le Storie Tese Third è il classico disco da ascoltare e riascoltare. Ipnotizza, rende schiavi, crea dipendenza. Non sono slogan da venditore di fumo, è quello che sento, mi piace far partire spesso questo dischetto magico, ci sono suoni e melodie molto piacevoli. Si sente che il disco è nato tra amici, con un ritmo rilassato tra Shiva Bakta e Lanzara, mettendo una chitarrina alla volta, come si racconta. E poi l’arrivo degli amici della band da Bologna, gruppo che aveva fatto insieme un solo concerto, nel 2010, al MI AMI … esibizione ormai leggendaria. Ma la storia continua, qui, in palude. Pronti?

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