Tra poco, per la prima volta in
palude Petrina, talento naturale della nostra musica giovane, ricca di
sfumature tanto quanto i suoi colori, che sfoggia nel bel primo piano
dell’originale copertina. Sembra un’immagine da cinema muto questa cover,
infatti dice molte cose su questo suo omonimo disco, dato alle stampe per Ala
Bianca Group da una sola settimana. Un disco con tanti suoni, citazioni,
suggestioni, canzoni, … alcune cantate in italiano, altre in inglese, senza per
questo sembrare discontinuo, anzi. Per usare una frase fatta, direi che è un
album compatto nella sua versatilità. Del resto sono tante e tali le esperienze
della cantautrice veneta (musicista, danzatrice, performer), che magicamente
riescono ad entrare amalgamandosi bene.
Petrina è pianista, tastierista e
compositrice, ha scritto le partiture degli archi e dei fiati, facendoli
convivere alla perfezione con l’elettronica, ricordi personali dolorosi,
passioni letterarie e musicali. Se devo fare un nome, faccio Frank Zappa, anche
se tale paragone potrebbe essere ingombrante e/o facile. Di certo Petrina è una
musicista di levatura internazionale. Se ne è accorto pure David Byrne, che
l’ha scelta per le sue radio playlist, ed è pure presente in questo disco come
voce in Lina, oltre ad aver contribuito alla versione orchestrale del magnifico
pezzo messo in chiusura Sky-Stripes in August. Altri ospiti provenienti da
diverse esperienze musicali arricchiscono l’album, donando al tutto quella ordinata
versatilità che è il tratto saliente dell’intero lavoro… pronti?
PER CONOSCERLA MEGLIO CLICCA QUIEtichette: Ala Bianca Group, Cantautorato, Cittadella, Classica, David Byrne, Due parole, Elettronica, Frank Zappa, Intervista, Jazz, Padova, Petrina, Pop, Rock, Veneto