venerdì 19 novembre 2021

Rece d'Alligatore: Helle

Helle, Disonore

Volume!

Belle canzoni della giovane Helle. Pop elettronico, se vogliamo dare un’etichetta, ben fatto, e con dentro molte cose. Suggestioni, idee, lucidità. E poi la voglia di svelare l’ipocrisia dietro le nostre vite. Molta buona vecchia musica italiana nei ricordi, che la cantautrice bolognese conosce e ha saputo fare sua.

Da Disonore, bel pop elettrico ed eclettico sui confini e ruoli imposti dal sistema, a 2,107, coinvolgente finale forte nelle parole, quanto nel cantato e nei suoni, si respira un’aria ribelle, di nuove sacrosante ribellioni. Mi piace. Come mi piace Selvaggio, chitarrina che dona un’atmosfera particolare, come il cantato al servizio di un testo politicamente scorretto, o Tom, sull’amore, l’alcolismo, la solitudine, i sogni e i bisogni, o Barbie, sull’essere e l’apparire ai tempi dei social …bel racconto di un’epoca.

Insomma promossa a pieni voti Helle, che dopo molti singoli, come vuole oggi l’industria discografica, ha fatto un album. Disonore, con una copertina tra antico e moderno, come la sua musica del resto, che mi ha ricordato un certo pop anni Novanta, tra Üstmamò e Timoria.

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