L'ultimo spettacolo al cine: Petrunya
Giusto un anno fa, in queste ore, Elle e io vedevamo l'ultimo film al
cinema. Non avrei mai pensato che sarebbe stato impossibile tornarci.
Manco quest'estate, quella breve parentesi con qualche cinema aperto, in
particolare all'aperto, ci siamo tornati. In questi 12 mesi è cambiato
il mondo, in parte siamo cambiati anche noi, tanto da non avere la
certezza di ritornare come prima. Anzi...
Il film visto era Dio è donna e si chiama Petrunya di Teona Strugar
Mitevska, pellicola macedone contro il razzismo sessuofobo della
profonda cultura europea: una donna prende per caso la croce buttata nel
fiume durante una cerimonia religiosa alla quale possono partecipare
solo uomini, e scoppia il finimondo. Non la pandemia, che ci aspettava,
ma una sorta di follia collettiva ben presente nella società moderna.
Gratta gratta, e l'uomo diventa una bestia. Un film che vorrei rivedere.
Se non l'avete visto ve lo consiglio. Speriamo al cine...
Etichette: Cinema, Covid19, Dio è donna e si chiama Petrunya, Elle et Alli, Europa, Lockdown, Pandemia, Razzismo, Teona Strugar Mitevska
8 Commenti:
Film delizioso, l'attrice protagonista è bravissima e viene voglia di abbracciarla per consolarla. Hai ragione, in fondo, è un altro (doveroso) film sulla follia umana e maschile raccontata dai notiziari main stream.
Non ho visto questo film e se lo trovo da qualche parte, tipo DVD, lo prendo. Della follia maschile è piena la storia dell'Umanità (ahimè). Però non ricordo neanche di aver visto qualche trailer o pubblicità, magari mi è sfuggita, ma forse è uno di quei film che non essendo di cassetta (come si dice) è passato nelle sale per poco tempo. Grazie per la segnalazione e un salutone
Mi sembra un film importante oltre che interessante. Me lo vado a cercare su qualche piattaforma streaming. Grazie per la dritta e un caro saluto a te.
@Berica
Sì, averlo visto poco prima dell'inizio della pandemia, è stato strano e anche sintomatico, di una società sull'orlo della crisi. Poi questa crisi c'è stata, e ripensandoci era tutto scritto. Come dici tu, protagonista eccezionale, da abbracciare sì, come esponente di un'umanità nuova.
@accadebis
Sì, non è un film di cassetta, questo è sicuro, ma una pellicola veramente stupenda. Un umorismo balcanico, ma anche internazionale. Dio è donna... è girato nei festival, e in certe sale. Per vederlo siamo dovuto uscire di regione, andando a Trento a dire il vero (nelle mia città era passato velocemente). Merita una visione, cercalo, so che non ti deluderà.
@Fabio Melis
Sì, è così, importante oltre che interessante. Un anno fa, se mi dicevi che lo cercavi su qualche piattaforma streaming ti avrei detto di no, di andare al cinema. Ora, ovviamente non lo dico, e questo è un cambio veramente grande. Impensabile. E non è e non sarà manco il solo.
Non ho visto questo film, adesso mi hai incuriosito. Speriamo di tornare presto nelle sale.
@Cavaliere Oscuro del Web
"Speriamo di tornare presto nelle sale" ... riassume bene il senso del mio post. E il film, sì, è da vedere...
E' un film che mi interessa molto vedere , purtroppo per adesso con lo streaming non sono rimasto molto soddisfatto.
Anche io guardo poco la tv, ma non per insoddisfazione, per mancanza di tempo. Andare al cinema invece era una cosa creativa, magari si perdeva tutto il pomeriggio tra l'andare in città e vedere il film, ma era una cosa più vera e piena. Per la tv, mi trovo bene con Tim Vision, che ha un sacco di film e serie tv interessanti. Poi in alcuni siti di sostegno ai cinema (ma puoi vedere il film solo in determinati orari, e una volta visto, un paio di giorni e poi sparisce, ma andrebbe bene così, con tutto quello che c'è da vedere). Molto interessante è anche Raiplay, anche se a volte ha problemi di connessione (se non attacchi la tv al pc). Youtube ha cose vecchie, ma andando a spulciare, buone (per esempio ci siamo visti Il sorpasso, Il piccolo diavolo e anche Allegro ma non troppo. Insomma, ci sarebbe molta robba, ma non mi prende come andare al cinema. Se comunque riesci a trovare Petrunya guardala, ne vale la pena.
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