#FreePatrickZacki - Woodstock senza fango
Più ci penso e più mi convinco che i giovani musicanti della manifestazione #FreePatrickZacki, la vera musica underground italica, sia la meglio gioventù di oggi. Contrapposta a quella che se ne frega, che però non credo sia maggioranza. Forse solo più pubblicizzata, spinta dai media di potere.
Più di dodici ore di spettacolo gratuito fatto da centinaia di artisti, in particolar modo musicanti. Giovani musicanti, quelli spesso passati su questo blog, o che potrebbero passare in futuro. Sono stati loro, bloccati ormai da un anno, che hanno tenuto un spettacolo in streaming degno di nota.
Un anno o quasi senza fare concerti, senza guadagnare, eppure non si sono tirati indietro. Anzi, come rivelato dagli organizzatori (Emanuele Russo, di Amnesty Italia, Giuliano Sangiorgi del MEI, Michele Lionello di Voci X La libertà) nell'intervista finale a cura del giornalista Rai Savino Zaba, hanno chiuso dopo un tot. di adesioni, altrimenti le dodici ore di diretta non sarebbero bastate, ma sarebbe servita una settimana.
Del resto la manifestazione era importante per molti motivi. Patrick Zacki, un giovane come questi (non tutti giovani, ma tanti, anche se possiamo dire che erano e sono tutti giovani dentro, come mi sento io, a quasi cinquant'anni), anche lui rinchiuso da un anno, ma non per il Covid19, per le sue idee. Rinchiuso in un carcere egiziano per idee politiche espresse su molti social, come facciamo in tanti. Preso a cuore anche perché studente in Italia, a Bologna. Lo hanno raccontato amici del calcetto che frequentava, insegnanti che hanno ricordato la sua viva intelligenza e la passione per i libri della Ferrante.
Come ha detto Riccardo Noury, il sempre impeccabile portavoce di Amnesty International Italia, intervistato da Simone Mercurio di Indieland Radio, #FreePatrickZacki non è uno slogan, è un obiettivo. Un obiettivo che Amnesty International persegue fortemente, tanto da proporre al Festival di Sanremo, che sarà senza pubblico, di mettere al posto delle poltrone vuote, le sagome di Patrick Zacki realizzate dal disegnatore Gianluca Costantini. Mi sembra una grande idea. La musica underground ha fatto la sua parte, sarebbe giusto lo facesse anche quella mainstream, considerando che molti dei protagonisti del Festivalone, provengono sempre di più dall'area indie. Il discorso da fare sarebbe ampio, ma non è questa l'occasione.
Questo piccolo post, con il quale ho cercato di sintetizzare la giornata di lunedì 8 febbraio 2021, vuole segnalare una piccola grande cosa fatta dalla musica più amata. Quella dell'impegno al di là dei generi musicali, da tutte le regioni italiane, uomini e donne, giovanissimi e meno giovani, hanno fatto qualcosa che resterà, grazie al web e a un bel numero di radio alternatesi alla conduzione durante le dodici ore. Una piccolo Woodstock senza fango (ancora parole di Noury). Mi piace averla vista, e segnalare alle autorità egiziane che gli occhi di noi italiani sono puntanti su di loro.
QUI IL RIASSUNTO UFFICIALE, CON TUTTI I NOMI DEI PARTECIPANTI
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Etichette: Amnesty International, Amnesty Italia, Emanuele Russo, Giuliano Sangiorgi, Mei, Michele Lionello, Patrick Zaki, Pierpaolo Capovilla, Riccardo Noury, Savino Zaba, Voci per la Libertà, Voci per Patrick
10 Commenti:
Credo sia stata una grande iniziativa. La musica è un fattore aggregante straordinario e può fare in modo che in tanti si stringano intorno a Patrick dimostrando che non è solo e che tutti esigiamo la sua libertà. Mi auguro che la sensibilità di questi artisti sia davvero contagiosa e sempre più persone esprimano la loro solidarietà al giovane studente e tutto il loro disprezzo nei confronti dei tiranni. Un caro saluto a te.
Dici tutto bene Fabio. Hanno fatto un atto gramsciano, nel senso più alto del termine.
Purtroppo me la sono persa ma leggendo l'elenco dei partecipanti penso proprio che ci fosse il meglio. Anche perchè ritengo sempre più necessario "impegnarsi" in un periodo storico in cui tanti diritti vengono calpestati con nonchalance in nome di un progresso che non condivido per niente.
Ben detto Marcaval, e se vuoi recuperarla puoi cliccare sul link messo in fondo al pezzo e rivederla in differita (dodici ore molto belle intense). #FreePatrickZackI 👊.
Seguita su Facebook, una grande iniziativa.
Ben detto Cavaliere Oscuro del Web: una grande iniziativa 📣.
Questo ragazzo sta pagando un prezzo troppo alto per la sua libertà, senza aver fatto niente di così grave per meritarselo. Oltre al commento che avevo scritto lo rinnovo dicendo che ho l'impressione che siamo sempre di più davanti ad un bivio...
Da un lato una società "inclusiva" (ne avrai sentito parlare a iosa). Cioè una società dove esistono tante realtà diverse incluse nello stesso spazio. E quindi le parsone che devono decidere si riuniscono e cercano una soluzione, partendo dalla realtà che trovare una decisione "migliore" non è mai facile. C'è sempre il rischio di scontentare qualcuno, ma è una società Democratica che nella sua fragilità garantisce i diritti e i doveri.
Dall'altra parte c'è la società con un solo uomo al comando (e intendo "uomo" proprio persona di sesso maschile) che dice: "Io si. Tu no!". E colui che è escluso se dice "E perché Io no?". L'uomo solo al comando risponde: "Perché lo dico Io, Punto e basta". E' chiaramente un regime, ma è anche la società dove la gente si de-responsabilizza e preferisce dare il potere al più forte. Il pensiero guida è: "Ci pensi lui a risolvere i problemi di tutti. E se vuole usi anche la forza".
Magari ho usato pensieri un po' sbrigativi ma se ti guardi intorno questo rischio esiste in diversi paesi, soprattutto in Nord Africa ma anche l'America ha avuto il suo periodo recente dell'uomo solo al comando e abbiamo visto come è andata...e meno male che l'uomo solo al comando ha perso le elezioni.
Un salutone alla prossina
Bene accadebis, hai fatto bene a riscrivere il commento che avevo cancellato causa spam, e a integrarlo con questi pensieri. L'uomo forte in Egitto era stato abbattuto con proteste di piazza, e poi ne hanno messo un altro ancora più forte e cattivo. Le Rivoluzioni novecentesche, con tutti i limiti, gli errori e gli orrori, avevano però il gran merito di portare un potere diverso, un'idea di società diversa, che poi si smarriva, certamente, ma qualcosa di meglio all'umanità dava. Queste invece, del nuovo pessimo millennio, credo manchino di un progetto forte. Questo il loro limite. Ovviamente il discorso sarebbe ampio, e ci porterebbe fuori dal tema. Mi impressiona, che dopo le proteste, e l'abbattimento del regime di Mubarak, si sia instaurata la dittatura feroce, ancora più dura e criminale di al-Sīsī, con una catena di violenze, crimini, scomparse, fughe ... impressionanti.
Importante iniziativa.
Sì Enri, per la causa, la musica, la partecipazione attiva, l'underground italico vivo e #FreePatrickZacki, anzi, #PatrickZackilibero!
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