NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE: songwriting - folk
DOVE ASCOLTARLO su spotify, youtube
LABEL Squilibri Editore/Visage
Music
PARTICOLARITA’ Scopritele voi!
CITTA’ Corigliano d’Otranto (LE)
DATA DI USCITA Giugno 2017
L’INTERVISTA
Come è nato Viva il re!?
Sin da piccolo sono stato sempre
affascinato dalle bande. Vivo in Salento e qui esiste (e resiste) ancora una
forte tradizione legata al mondo delle bande. Il giorno più bello dell’estate,
ma forse in generale di tutto l’anno, era per me la festa patronale di San
Nicola, ad agosto. In quel giorno, tra milioni di lucine, la cassarmonica
esplodeva di musica e gioia. Negli anni ho coltivato questa passione, questa
buona speranza che, al momento giusto, una volta conosciuti i ragazzi della
banda, è stata canalizzata verso un vero e proprio lavoro discografico. Un
bravissimo maestro concertatore come Emanuele Coluccia ed un solista come
Gabriele Mirabassi hanno fatto il resto!
Perché
questo titolo? … è anche il pezzo che apre il disco.
Viva il Re! è uno dei due brani inediti dell’album. Apre il disco e in qualche modo ne
rappresenta l’anima. È un esplicito riferimento al brano di Dario Fo Ho
visto un Re, canzone con la quale l’attore si faceva beffa della finta e
relativa povertà dei ricchi. In questo caso, ricchezza e povertà, bellezza e
bruttezza, e tutte le altre dicotomie possibili sono diventate mero argomento
di chiacchiera sui social. È cambiato il senso del termine condivisione,
amicizia, come è cambiato il modo di approcciarsi alle notizie, alla musica,
alla politica. Siamo così potenzialmente informati che ci dedichiamo di più al
mezzo che al contenuto delle informazioni. E tutto ciò, mi viene da pensare,
rende felice il Re, che ci vuole così, distratti e felici di condividere le
nostre camere da pranzo, le nostre vite private, la nostra superficie.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla
sua realizzazione finale?
Fare questo disco è stato divertente e faticoso. È cosi diverso rispetto ai
miei due album precedenti che ogni prova diventava per me una festa, uno
stupore continuo. Ero abituato a sentire i miei brani in una chiave folk,
acustica, con un quartetto e vari ospiti. Dal primo giorno di prove, invece, ho
sentito i miei brani interpretati da venti elementi di banda: è stato un pugno
nello stomaco sentire i brani scritti da me con un vestito bandistico ed un
sapore che è quello del passato, della cassarmonica e delle luminarie del
paese. Il tutto è stato pensato, inizialmente, per un live. Soltanto dopo, ho
maturato insieme all’arrangiatore Emanuele Coluccia, l’ipotesi di registrare
tutto e farne un cd. Il disco contiene nove tracce, di cui sette facenti parte
dei miei primi due album (Amore e
Marchette del 2013 e Partenze del
2015, con Riccardo Tesi) e due brani inediti, Viva il Re! e Roma-F.Fellini
cantata con Lucilla Galeazzi. Appena data per certa la realizzazione del cd, ho
contattato Gabriele Mirabassi, con cui aveva già registrato un brano per un
altro progetto. Lui ha da subito dimostrato entusiasmo per il progetto e tutto
è andato abbastanza liscio, tra prove, registrazioni, missaggio e una parallela
ricerca sulle bande in Salento, ricerca che è servita a scrivere un booklet di
oltre 70 pagine!
Qualche
episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
La lavorazione del disco si è spesso rivelata essere una occasione di
convivio, di condivisione vera, di scambio e arricchimento reciproco: il lavoro
del cantautore ed il lavoro di bandista sono distanti anni luce e vederli
coniugare è stato divertente, emozionante e non sempre semplice. La cosa che mi
ha stupito è stato intervistare diverse persone che hanno fatto parte di ensemble
bandistici negli anni ’50 e accorgermi che, rispetto ai racconti di bandisti
nel 2017, le differenze non sono poi tante. C’è un profilo umano e
professionale che resta invariato, un modo di concepire la musica e lo stare
insieme, il senso del sacrificio per un qualcosa che è più grande del singolo
interesse. E non è facile, perché non è un momento di particolare salute per
gli ensemble bandistici, soprattutto rispetto a dieci anni fa, in cui c’era
molta più attenzione e rispetto, più ascolto e curiosità verso questo mondo
complesso ma divertente e necessario.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? …
tolgo il fosse?
Nel mio precedente album (Partenze
– Visage Music 2015) il filo rosso che legava i brani era più esplicito, più
evidente ed era il viaggio, la partenza, l’emigrazione. In questo ultimo disco
non è così evidente ma, gioco-forza, esiste un legame tra i brani, forse non
sufficiente per far parlare di concept,
ma pur sempre riscontrabile. Ho scelto i brani che per me sono dei punti fermi,
musicalmente ed ideologicamente. Sono nove isole, alcune arcipelago, altre
molto distanti ma pur sempre a mollo nello stesso mare.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del
quale vai più fiero di Viva il re!? …
che ti piace di più fare live?
C’è un brano scritto nel 2013 ma rimasto fuori dal disco Partenze.
Si chiama Roma-F.Fellini. Ho vissuto a
Roma per tre anni, tanti anni fa. Me ne andai, sconfitto, dalla grandezza e
dalla maestosità di una città meravigliosa ma, per me, difficile da capire e da
vivere. Dopo un po’ di anni, folgorato dalla visione del capolavoro di Federico
Fellini rilessi la mia parentesi romana e presi consapevolezza di quanto un
amore possa evolversi, anche quando pensiamo che sia finito. Ecco, Roma
è una canzone che amo fare dal vivo, che amo ascoltare nel disco, accarezzato
dalla voce di quella splendida donna che risponde al nome di Lucilla Galeazzi,
dal clarinetto di Gabriele Mirabassi che ha saputo parlare di Roma
con le sue note, con l’intensità di immagini nude e crude, grazie anche
all’arrangiamento di Emanuele Coluccia che ha colto appieno il senso di questa
narrazione.
A produrre il cd
Squi[libri] e VisAge Music. Come vi siete incontrati e come avete lavorato
insieme con queste due belle realtà?
Conosco Claudio Carboni di Visage Music da tanti anni, da quando
iniziai a seguire i (numerosi!) concerti di Riccardo Tesi e Banditaliana.
Lavorando al disco Partenze venne quasi naturale affidarmi alla sua
professionalità e alla famiglia Visage Music.
Per questo motivo è stato altrettanto naturale proporgli di lavorare sul disco Viva il Re! Nel frattempo, l’ipotesi booklet si
è trasformata in un vero e proprio libretto che va a corredo delle canzoni,
arricchito dal materiale fotografico di un grande artista dell’immagine che è
Daniele Coricciati. In questa fase arriva il coinvolgimento di Mimmo Ferraro di
Squi[libri]. Si può parlare decisamente di
una reciproca proposta per un reciproco piacere. E sono sempre più convinto di
aver fatto la cosa giusta. Squ[ilibri] e Visage
sono due realtà importanti e coraggiose, che investono sui progetti con
professionalità, coraggio e con una sana
dose di follia!
Copertina mitica, in mezzo ad un campo con la banda …
e dietro altrettanti miti. Come è nata e chi l’ha fatta e/o pensata così?
L’idea grafica è di Daniele Coricciati, già grafico di Partenze e compagno di avventure
eno-gastronomiche in casa Donno. Quest’anno ricorre il cinquantennale
dell’uscita di quel capolavoro che è Sgt. Pepper's Lonely
Hearts Club Band, del gruppo che per me rappresenta un avvicinamento ad
un mondo musicale che fino ad allora ignoravo: avevo circa dieci anni quando ho
iniziato ad ascoltare i Beatles. Poi credo che per il tipo di progetto sia
fondamentale un’immagine così, visto che i nomi coinvolti in questo lavoro sono
davvero tanti ed era giusto non solo menzionarli, ma farli anche vedere!
Come
presenti dal vivo Viva il re!?
Viva il Re! non è un disco semplice da portare in giro. Abbiamo avuto delle ottime
occasioni di suonare in festival e contesti che hanno potuto sostenere un
ensemble di venti elementi ed è sempre stato divertente. Attualmente stiamo
lavorando anche all’idea di ridurre l’organico a dieci elementi in modo che si
possa viaggiare più facilmente, senza tuttavia rinunciare all’impianto
bandistico. Di questi tempi è necessario doversi organizzare in modo da rendere
sostenibile un progetto così articolato. L’altra strada che sto percorrendo è
quella di “poggiarmi” a ensemble bandistici territoriali, disseminati in tutta
Italia. Questo per me rappresenterebbe un elemento di arricchimento, con
persone nuove e nuovi modi interpretare la banda. Resta in ogni caso un live da
ascolto ma altrettanto anche molto dinamico e divertente.
Altro da
dichiarare?
Dichiaro riconoscenza totale a chi ha accolto questa idea,
dall’arrangiatore, ai solisti, dai musicisti ai sostenitori che hanno
contribuito al crowdfunding. Il disco vede la coproduzione dell’Istituto
Carpitella di Melpignano (LE), delle Cantine Duca Guarini di Scorrano (LE) e di
tante altre persone meravigliose che credono che se esiste un passato della
banda, debba esistere anche un presente dignitoso ed un futuro raggiante.
Proprio perché la Banda fa parte di un percorso che è stato necessario nella
divulgazione delle opere al popolo che non poteva permettersi di andare a
teatro, la banda ore può farsi portavoce di nuovi messaggi, di nuove storie da
scrivere e da raccontare. E un grazie anche a voi, che date spazio al racconto
di questo viaggio!
Etichette: Beatles, Cantautorato, Dario Fo, Federico Fellini, Ho visto un re, In palude con ..., Intervista, Lecce, Massimo Donno, Puglia, Salento, Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, squil[ibri], Visage Music, Viva il re!
8 Commenti:
Un vero piacere avere in palude Massimo Donno, con la sua musica d'autore, e come vedete dall'immagine di copertina una Banda alle spalle ... e che Banda, la Banda de Lu Mbroia.
Nove pezzi, che sono una vera festa in questo Viva il re! pezzo che apre il disco facendo capire subito la sua direzione: gran fiati, testi da cantautore classico (e anche la voce), tra Capossela e Paolo Conte. Un bel modo di iniziare.
E il pezzo seguente Roma (F.Fellini) è un altrettanto maestoso (anzi di più), cantato a due voci, maschile/femminile (è Lucilla Galeazzi quella femminile), con la Banda nel suo massimo splendore, un testo suggestivo che omaggia la città eterna con i suoi personaggi ... da mandare a memoria.
Suggestioni cinematografiche presenti anche in La grande abbuffata in due atti con in mezzo Amore e marchette pezzo senza tempo con un intro di clarinetto che non scordi.
Clarinetti protagonisti pure in Il mio compleanno filastrocca folk-rock cantautorale boccaccesca e ironica (auto).
Un disco tutto da ascoltare, fino al romantico voce/chitarra Il mio matrimonio e al finale, ironico e contiano De profundis ...
Gran bel lavoro musicale e gran libretto interno a parlare di bande musicali di ieri e di oggi e non solo ... con la consueta cura dei dischi/libri sfornati di Squi[libri] qui in coppia con Visage Music, un bel lavoro curatissimo.
Provate ad ascoltarlo e ditemi che ne pensate.
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