Carlo, Carlo,
Carlo! ascoltami: nel 2001
a Genova, eri
un ragazzo, ora saresti
un uomo, e la
Storia, almeno la tua,
sarebbe
continuata.
È stato chi è
stato, lo sappiamo bene
lo sappiamo
da sempre chi è stato,
e ormai, da
anni, abbiamo anche
le prove di
chi è stato.
Carlo, Carlo,
Carlo, potevi andare
al mare, quel
giorno di luglio di 15
anni fa, ma
la rabbia giovane ti
ha spinto in
mezzo al corteo.
È stato chi è
stato, lo sappiamo bene
lo sappiamo
da sempre chi è stato,
e ormai, da
anni, abbiamo anche
le prove di
chi è stato.
Carlo, Carlo,
Carlo, potevi fregartene,
come così
facevano già allora in tanti,
come così oggi
fanno quasi tutti, e
non uscire di
casa.
È stato chi è
stato, lo sappiamo bene
lo sappiamo
da sempre chi è stato,
e ormai, da
anni, abbiamo anche
le prove di
chi è stato.
Carlo, Carlo,
Carlo, non è più possibile
tornare indietro,
riavvolgere il nastro
dei mille e
più filmati della tua morte,
impedire al
proiettile di ucciderti.
È stato chi è
stato, lo sappiamo bene
lo sappiamo
da sempre chi è stato,
e ormai, da
anni, abbiamo anche
le prove di
chi è stato.
Carlo, Carlo,
Carlo, sventurata la terra
che ha
bisogno di eroi, diceva Brecht;
tu eroe lo
sei diventato, con murales,
libri, canzoni, film ...
È stato chi è
stato, lo sappiamo bene
lo sappiamo
da sempre chi è stato,
e ormai, da
anni, abbiamo anche
le prove di
chi è stato ... ci serve?
Etichette: Bertold Brecht, Carlo Giuliani, Estate, Genova, Genova 2001, Letteratura, Morti, Murales, politica, Ricordi, Versacci
14 Commenti:
La sappiamo chi è Stato, lo stesso colpevole di tante altre morti, di meno giovani, di più autorevoli..
E sappiamo anche che Carlo non è stato obbligato a essere li, sapeva, vedeva, poteva anche andare al mare, come dici te..
Io ricordo ancora quel giorno...e quando dici " eri un ragazzo, oggi saresti un uomo" be'.. mi guardo intorno e vedo che i ragazzi di allora sono ragazzi ancora oggi, che questa mondo non ci da la possibilità di diventare adulti per davvero... e allora vedo infinite morti di uomini e donne che sarebbero potute essere e non sono state, perché qui non c'è più spazio per crescere ma solo per invecchiare.
lo so ma non ho le prove è stato aggiornato da un lo so, ho le prove, ma non cambia niente.
Ne abbiamo fatto di strada da allora...
Grazie per questo post che sottoscrivo
non esisteva pokemon go, altrimenti...
si ride per non piangere.
quoto il post.
ciao
All, potessimo con il nostro cuore e la nostra vera nostalgia e dolore ridare la vita, fermare il proiettile di chi sappiamo… un abbraccio
pagina infame della storia italiana
E adesso ci vuole qualcuno che al tuo testo affianchi una musica
Carlo :(
@Serena
Dici benissimo: qui non c'è più spazio per crescere ma solo per invecchiare. Fantastica, ti quoto in toto ...
p.s.
Anagraficamente sarebbe un uomo Carlo, oggi.
@Berica
Grazie a te per questa postilla, drammaticamente vera. Grazie.
@S.
Grazie, condivido il tuo pensiero ...
@Bibliomatilda
Un altro mondo è possibile, in quello, solo in quello, potremmo ...
@Amanda
Vero, in linea con la strategia della tensione, per mantenere lo status quo.
@Vera
Sarebbe bello, un progetto in nuce su tutti i Versacci, devo dire la verità ...
@ReAntoR
Non possiamo dimentiCarlo :(
Mai dimenticare!
Serena giornata.
Avevo diciassette anni. Ricordo bene, fin troppo.
Grazie per il post Ally...
Ciao
Bella poesia, ma non la storia che racconta, e il fatto che sia per non dimenticare...
@Cavaliere oscuro del web
In questo blog non si corre questo pericolo :)
Grazie e buona notte a te.
@Aldievel
Grazie a te ... io ne aveo quasi 30, e me ne ricorderò sempre ...
@Elle
Grazie amore, come sai argomento per me molto sentito.
"Pagina infame della storia italiana" scrive Amanda
Purtroppo ne abbiamo tante di pagine infami e per non dimenticare bisogna costantemente tramandarle.
Cristiana
Condivido, condivido ... a Genova, rispetto a tante altre pagine infami della nostra Storia (stragi, attentati, trame nere, deviazioni, strategia della tensione ....) venne sospesa la democrazia, come mai prima era stato fatto prima. Per questo non dobbiamo dimentiCarlo.
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