Ritorna
in palude La Metralli,
a soli due anni dall’esordio Del mondo che vi lascio, album molto apprezzato
qui, come in altri siti. Da allora il gruppo si è impegnato nella ricerca del
suono e delle parole giuste, ha colto tante soddisfazioni (Premio Ciampi 2012,
per dirne una), dato alle stampe un prezioso piccolo ep, tornando al lungo
adesso, con Qualche grammo di gravità, edizioni ABuzzSupreme. Un concept-album
esplicitato dal titolo, dedicato a chi cerca qualche grammo della propria
gravità, consapevole che non è una cosa semplice, può far male, ma bisogna
provarci. Chi ci riesce, potrà cadere nelle cose con il proprio peso specifico
(ne parleremo tra poco diffusamente).
Qualche
grammo di gravità è contraddistinto, oltre che da concetti alti a livello
testuale, anche da una forte ricerca musicale: registrato al Bombanella
Soundscapes a 432Hz, la frequenza dell’accordatura naturale, invece del
convenzionale 440Hz, risulta essere più morbido e piacevole per l’udito, perché
più vicino alla natura. Ascoltando i quindici pezzi dell’album, si ha proprio
l’impressione di ascoltare qualcosa di naturale, luminoso, diverso da molti
altri dischi. E pure la splendida copertina, disegnata da Sara Garagnani, segue
questa onda, anzi, ha trovato qualche grammo della propria gravità. Spero di
riuscirci pure io, nell’intervista in partenza. Pronti?
PERCONOSCERLI MEGLIO Etichette: AbuzzSupreme, Bombanella Soundscapes, Due parole, Elettroacustica, Emilia Romagna, Etnica, Folk, Intervista, La Metralli, Modena, Premio Ciampi, Qualche grammo di gravità, Rock, Sara Garagnani
92 Commenti:
eccomi...
Ciao a La Metralli ... benvenuti in palude.
Anzi, bentornati!
ciao..è un piacer immenso ritrovarti
Tutto mio, care e cari voi ... ma ci siete tutti?... o una per tutti? ;)
una per tutti...mi hanno lasciata sola stasera... sono meike
Benvenuta a Meike allora ... io faccio partire il vostro disco. Che dici, ne parliamo?
certo...sei il primo alligatore giornalista che lo commenta, ed è un piacere per noi
Partito ... il primo?, wow!
Come è nato? Come è nato Qualche grammo di gravità?
Forza Meike, forza La Metralli!
è silenziosa è violenta quella prima traccia...
ci siamo chiesti fino all'ultimo se fosse troppo poco accogliente...
ma ci voleva
Dopo Del mondo che vi lascio, il nostro primo album uscito nel 2011, abbiamo passato un paio d'anni a suonare, a ri-suonare.. In questo tempo sono successe molte cose. Abbiamo vinto il Premio Ciampi, per dire forse una delle cose più belle, ma per noi non è cambiato nulla. La crisi economica (e culturale) è il contesto in cui noi nasciamo come band emergente. L'immobilità, la mancanza di risorse in ambito musicale, culturale, la fatica, le bollette da pagare, qualche lutto, qualche amico perso, incontri meravigliosi con persone e musicisti... le vite di persone qualunque. In tutto questo ciò che ci è rimasto tra le mani è stato il desiderio e l'urgenza di dire in maniera ancora più forte che la poesia, il pensare liberamente, la battaglia per la propria individuale e collettiva emancipazione da un sistema di cose al quale non si aderisce era importante che venisse fatto, anche da sconosciuti come noi. Per noi fa differenza prendersi la responsabilità di ciò che si dice, indipendentemente da chi ascolta. Questa è stata la nostra forza per affrontare la fatica di fare un disco con pochissime risorse.
Ci voleva, ci voleva ... ciao Stefano, benvenuto in palude.
Ciao a tutti, ecco lo Spirito curiosissimo di scoprire cosa c'è dietro questa bella copertina :)
ecco così è nato...
Buonasera Alligatore, ciao Meike.
Ciao Elle Spirito Curioso ...benritrovata.
ciao Stefano, ciao a tutti...
che forza questo parlare silenzioso...
Nato così ...bene direi, in modo naturale.
Perché questo titolo? …un titolo surreale, da realismo magico. Non è il titolo di nessuna canzone dell’album, tra l’altro.
Bravissimi! Finalmente qualcuno che dice, che parla, che canta, che suona davvero. Senza maschere. Dagheeeeeeeeeen!
Nel testo di Senza formula, scritto 10 anni fa, c'è una frase che dice “ho cercato con la mia stanchezza i miei grammi di gravità”. A volte si comprende profondamente ciò che si scrive molto tempo dopo o forse si pre-scrive, si prevede. Dopo 10 anni di distanza da quello scritto ho incontrato un libro di Melman intitolato “l'uomo senza gravità”. In questo saggio di psicoanalisi sociale lo scrittore denuncia la mancanza di “gravità” dell'uomo contemporaneo. E' stata una suggestione incredibile. Io così ho interpretato il titolo del disco.
sensazione strana, insolita, forte, luminosa.. questa comunicazione nuova..
il concetto dei grammi di gravità è meraviglioso, una piccola nuova porzione di consapevolezza.
In un'epoca in cui c'è sempre maggiore difficoltà da parte delle persone nel difendere la propria singolarità, la propria soggettività, la propria diversità, in un momento come questo in cui l'incapacità di fare peso nelle cose, di prendersi delle responsabilità nel dire delle cose, o di saper davvero desiderare, soffrire, in un momento come questo i cui vince la totale mancanza di coraggio di bucare questo mito nevrotico dell'immagine, della forma perfetta, del sempre uguale che che ci propinano come il valore che conta, l'intrattenere al posto del sapere, dell'immaginare....ecco, ci siamo detti che “qualche grammo di gravità” tutto sommato ci avrebbero fatto bene. Intendendo gravità come il peso che si dà all'essere imperfettamente vivi e umani.
Ovvero la capacità di cadere nelle cose con il proprio peso specifico, singolare, soggettivo, mentre intorno tutto si fa leggero, troppo leggero, inconsistente.
ecco tutto quì..questa è stata la ragione del titolo
Stavo pensando al pensiero debole, che ha fatto molte stragi, dagli ann '80 ... una voglia di andare contro questo, in definitiva, se ho capito bene... semplificando.
Direi che è una ragione molto profonda, mi piace, effettivamente abbiamo un gran bisogno di gravità per rimanere, perché tutta questa leggerezza è volatile, e ad un certo punto uno varrà l'altro. La nostra diversità personale è davvero a rischio..
gli anni ottanta condivido sono stati anni duri..ed io stessa ne sono figlia...ma adesso ci sembra ci sia proprio mancanza di pensiero...o paura di dire che le cose possono fare male o bene o che fanno bene anche quando fanno male...ci sembra sia sempre più faticoso fare le differenze
un pò come ti dicevo prima, è stato un desiderio di continuare a scrivere musica per lasciare qualche traccia di bellezza, non con presunzione, con amore.
solo con amore.
Con coerenza rispetto a quello che sentiamo sia giusto.
fare il primo disco è stato un evento casuale quasi..
il secondo ha necessitato di molta forza e ricerca..è stata una scelta....abbiamo ascoltato molta bella musica anche e letto molto...molto
Looooooovvvvvvvvv uuuuuu
non nego io personalmente, di avere ripreso tra le orecchie De Andrè.
Benvenuti a tutti gli anonimi, veneziani o no, presenti ... palude piena, che si dilata come i suoni del disco (sto ascoltando Cantico dei viaggiatori.
lui..Fabrizio De Andrè, non smette mai di "parlarmi."..
De André ...be',anche lui, cercava il grammo di gravità ;)
Il cantico dei viaggiatori è forse il brano più breve dal punto di vista del testo ma quello che racconta di più in tutto il disco...
socci..si dice a Bologna e che gravità..
Sì, è un pezzo molto denso, come ho scritto tra i miei appunti ...
Si può ascoltare da qualche parte questa densità?
In ogni caso l'ep precedente mi piace :)
2 in particolare: In tre passi è il primo.
La voce l'abbiamo registrata dentro la grancassa di una batteria. L'ho registrata sdraiata.
Ci piaceva questa sporcatura, questa poca definizione
del suono.
un pò tutto il disco è stata una ricerca, grazie anche a Davide Cristiani, l'ingegnere del suono, del ruvido.
di un suono soprattutto per la voce che fosse poco italiano, dunque pulito e sovrastante la musica, ma immerso addentrato in essa...
il secondo riguarda Ponente.
L'ultima traccia.
Abbiamo registrato le chitarre di Ponente con un paio di panoramici in presa diretta mentre un microfono sul balcone dello studio riprendeva i grilli di sera. Abbiamo aspettato che venisse sera.
La voce è stata registrata successivamente prima dentro un pianoforte aperto con il pedale del sustain schiacciato all'interno del quale avevamo nascosto un microfono.
Le vibrazioni della voce ribattendo contro le corde libere del piano producevano un naturale e profondo effetto di riverbero.
Un' altra parte della voce è stata registrata dentro una cuffia AKG, diventata microfono per l'occasione e collegata ad un amplificatore a valvole per chitarra.
E così potremmo andare aventi per ore a raccontare aneddoti su come abbiamo registrato il disco.
Si sente, si sente questa ricerca sul suono ... qualcosa di diverso.
La mia amica Elle chiedeva se il disco è in streaming su qualche sito (in parte o in toto)... o lo sarà?
si potrà sentire dal 31 ottobre, uscita ufficiale del disco
scusate la domanda, forse stupida: non è che poi, tutta questa ricerca, faccia perdere un pò della forza che può avere l'istinto? a meno che istinto e ricerca non coincidano..
no, purtroppo non ancora disponibile.
Ma manca poco
Se Qualche grammo di gravità fosse un concept-album, su cosa sarebbe? … ovviamente, lo è, e in buona parte l’abbiamo già detto. Domanda bruciata ;)
Allora aspetto :)
ma è stato proprio il gioco che ci ha guidato...la ricerca quando è sincera diventa istinto puro.
Non si siamo accontentati, non è possibile davvero accontentarsi se si si è dentro la musica.
Il gioco è una cosa serissima è magica.
penso..
Sì, Stefano, qui è uno di quei caso, dove istinto e ricerca coincidono: in una parola, gioco.
Forse si è persa: se Qualche grammo di gravità fosse un concept-album, su cosa sarebbe? … ovviamente, lo è, e in buona parte l’abbiamo già detto. Domanda bruciata ;)
Non lo abbiamo fatto pensando di fare un concept album.
io non sapevo nemmeno cosa significasse qualche anno fa questa parola.
Mi dicevo la musica è musica e le parole sono parole.
Ci ha divertito pensare che poteva essere più di un disco, e quindi che potesse avvicinarsi ad altri mondi come quello dell'illustrazione, o della letteratura...
ecco perchè abbiamo voluto che Sara Garagnani illustrasse e disegnasse per noi queste maraeggiate di musica..
Già, che poi sarà anche un libro autonomo, se ho ben capito ... ma alla copertina ci arriviamo tra poco.
Ti chiedo invece delle canzoni.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero album? … che vi piace di più fare live?
Domanda difficile, lo credo benissimo. Vediamo come te la cavi ... se rispondi bene, passi l'esame ;)
Merìdies, perchè ci costringe a dimenticarci del tempo e ad immergerci in questo viaggio. Cantare nel tubo corrugato di 25 metri per me è come cantare da centinaia di anni fa e ...sentire tutti noi su questo fragile equilibrio tra improvvisazione e struttura è un'esperienza davvero umana.
...ho passato l'esame ?
In effetti è il pezzo più "sperimentale", almeno come uso della voce... colpisce, ma è difficile dire quale non colpisce. Io non riesco a fare un titolo, rispetto ad un altro...
Passato l'esame, sì ...
Un disco fatto con accanto ancora ABuzzSupreme, e poi con La Bombanella Soundscapes, Una grande famiglia, al di fuori di facile retorica… O no? Altre persone/cose importanti per realizzare il cd?
Anche Ruggine e carie è divertente farla live...le persone ridono, cominciano a ridere, e noi con loro.
Po ci sono pezzi come Maestrale che sono un soffio al cuore e si fa fatica a non commuoversi..o Cesarina l'incendiaria, dedicata alle due partigiane emiliane della resistenza
Sempre più curiosa.. -41..
A buzz supreme è una bellissima famiglia.
E noi siamo molto contenti di questa collaborazione.
Quello con il Bombanella Soundscapes è stato un incontro incredibile, e credo che continuerà ancora per molto la collaborazione .
Ma voglio parlare anche di questo.
Senza Valerio Lambertini, coproduttore esecutivo del disco, non avremmo mai realizzato questo progetto. Le persone che attraverso Musicraiser (una piattaforma italiana di crowdfunding specializzata nel settore musicale) hanno contribuito alla realizzazione del disco sono tutte nel nostro cuore e saremo sempre grati nei loro confronti. Meno verso Musicraiser, che se è stato un progetto funzionale e funzionante, non è stata secondo la nostra esperienza una struttura chiara nel trattare la modalità delle transazioni a obiettivo raggiunto, cosa che per musicisti emergenti significa dover pagare il prezzo di utilizzare uno strumento più di quanto non sembri rispetto alla percentuale che (giustamente, ci mancherebbe) gli compete e chiedono. Non perchè prendano più di quanto stabilito, non si tratta di questo, ma perchè viene richiesta una posizione fiscale che se fosse stata chiarita fin dall'inizio ci avrebbe facilitato. Diciamo che alla fine nel nostro caso se avessimo fatto una colletta tra amici avremmo recuperato una notevole percentuale delle donazioni.
Testimonianza importante, perché sento che molti usano Musicraiser, escono sempre più dischi fatti con contributi volontari, ma non si sa bene come è il funzionamento tecnico ... e a quanto ho capito, c'è una trattenuta, che se uno chiede a degli amici, fa prima e prende lo stesso, ciò che serve per farlo, in pratica ...
Semplificando il concetto, e senza voler entrare in polemica... sappiamo bene cosa è la burocrazia economica.
si.
La verità è proprio questa.
Il fatto è che in Italia funziona diversamente rispetto all'estero.
E noi non lo sapevamo prima di farne esperienza.
All'estero è davvero considerata una donazione, dal punto di vista fiscale. in italia viene venduta come donazione ma in concreto è una vendita on line, e se sei un musicista fiscalmente non puoi essere un venditore ameno che tu non abbia licenza,, partita iva ecc. difficile per una band emergente.
Devi essere attrezzato.
Questa mancanza di chiarezza iniziale e dubbia ci ha messo parecchio in difficoltà alla fine.
no no..niente polemica...
in fondo siamo grati anche a Musicraiser.
Ma magri qualcuno come noi leggendo potrà stare più attento....e non fare il nostro errore
Direi cosa assurda, visto che chi utilizza, o dovrebbe utilizzare questo strumento, è spesso esordiente, o quasi, e non uno nel campo da anni ...l'Italy, paese di santi, poeti, navigatori, e commercialisti ;)
Copertina veramente stupenda, in linea con la musica in essa contenuta. E così anche i disegni dentro, surreali, da realismo magico come il titolo dell’album. L’autrice è Sara Garagnani, altra donna importante in questo cd. Come vi siete incontrate? Ci sarà anche un libro legato alla copertina? … dico bene?
Si, questo lavoro è stato fatto da Sara Garagnani, una illustratrice e amica che dice di non avere resistito alla tentazione di far uscire forme e colori dai nostri brani man mano che li stavamo cercando e creando. Avrebbe voluto fare un libretto di 200 pagine illustrando il disco come una storia, un flusso di immagini che nascono dalle nostre parole e dalla nostra musica. Per ora si è dovuta contenere, ma abbiamo diversi progetti che vorremmo dar alla luce.
Vedremo in seguito, e intanto seguiamo anche lei, con il suo mondo, direi molto vicino al vostro ... parallelo(ma si incontra pure).
Alcune immagini in streaming del disco..
http://www.behance.net/gallery/Qualche-grammo-di-gravita-La-Metralli-(2013)/11052643
Lo presenteremo a Modena ufficialmente il 28 Novembre all'OFF.
metteremo sul sito e sul profilo fb tutte le date .
Sicuramente faremo una data importante a Bologna .
...poi A Buzz Supreme ci riserverà altri appuntamenti
di presentazione.
Sperom ! Si dice a modena
Mi sono perso in questo mondo ...grande Sara.
il come speriamo sia facendoci male
da tanto staremo suonando !
... e mi sono perso pure nel vostro FB, a vedere le foto di realizzazione del disco, dove si può intuire/capire certe cose della musica. E vi siete pure divertiti: gioco,si diceva prima.
Insomma, suonare come cercare questo famoso grammo di gravità ;)
Seguiremo l'evolversi delle date sul vostro FB e nel sito ...
Pure io affascinata dai lavori di Sara..
Lo immaginavo Elle, e credo che ci perderemo questa notte nelle immagini dell'album ... in attesa, dei suoni (per chi non ha sentito ancora il cd).
un saluto come la dedica, a tutti coloro che hanno cercato e che stanno cercando qualche grammo della loro gravità, senza preoccuparsi del vento o di quanto possa far male a volte trovare il proprio peso,
singolare, soggettivo, mentre intorno tutto si fa leggero, troppo leggero, inconsistente.
...e a chi è giovane o vecchio , non importa, ma è rimasto ancora in Italia, non per pigrizia, ma perchè resiste e cerca o crede che questo paese possa ancora essere costruito.
Condivido totalmente la dedica, e ti saluto.
Grazie Meike, come sempre gentilissima a stare in palude fino a quest'ora ... ed è stato molto interessante starti a sentire, doppiamente (in voce e scrittura).
grande meike, il disco e le immagini vi rispecchiano fedelmente.
luminosi, coerenti, in continua ricerca del bello, testimoni con la musica della forza della poesia.
Grazie anche a Stefano, Elle e ai vari anonimi che sono passati e passeranno in palude.
grazie a voi...
e in particolare a te , Diego, che fai di queste conversazioni silenziose, una musica ad alto volume !
Grazie Alli, grazie La Metralli per la musica.. da leggere. Buonanotte!
Buonanotte e buonafortuna a La Metralli.
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