In palude con Frank Bramato
NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE prog/pop/etnico
DOVE ASCOLTARLO qui
LABEL Seahorse Recordings
PARTICOLARITA’ non essere
CITTA’ Lecce
DATA DI USCITA 20.04.2021
L’INTERVISTA
Come è nato Non essere?
La prima parte dell’atto creativo, per quel che mi riguarda, è del tutto incosciente. Il mio metodo è quello di rispettare il flusso senza condizionamenti. Mettere nero su bianco note e parole che in ogni caso sono già presenti nella testa o da qualche altra parte. Ho la fortuna di poter lavorare in uno studio personale, costruito su misura in questi anni. È qui che Non Essere ha preso forma! Non ricordo più se è stato un lavoro duro o se tutto è filato liscio, ricordo soltanto che ho vissuto per diverso tempo immerso nei suoni e nelle parole, perché volevo che esprimessero i concetti nella maniera più nitida possibile. É un disco strano probabilmente perché non segue una struttura precisa, sfiora il pop, il progressive, le atmosfere circensi la sperimentazione. Alla fine del lavoro ho avuto qualche dubbio anch’io rispetto a questi “contrasti” stilistici ma era esattamente quello che volevo fare.
Come mai questo titolo? Che significato dare?
Con Non Essere non intendo dire annullarsi o sparire, ma prendere le distanze da quella che è l’attuale situazione artistica, che riflette un delirio sociale che fa tanta paura. Solo staccandosi dal contesto, provando a resistere e mettendosi in gioco si può arrivare ad una forma di coscienza lucida che annulla ogni tipo di ego, per generare un pensiero critico rivolto alla crescita personale e sociale. Le mode esistono da sempre e possono essere anche divertenti se si considera solo l’aspetto estetico del fenomeno, ma quando la moda si trasforma in omologazione il disastro è dietro l’angolo. Dunque meglio non essere.
Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
L’album nasce proprio con Pazienza Essenza che poi è l’intro del disco. Un testo al quale sono molto legato e che ha dato il La per la stesura degli altri brani. Volevo raccontare una storia che avesse tante sfaccettature differenti, così ho deciso di non dare un’unica direzione ai brani a livello stilistico ma di usare diversi generi per raccontare, a modo mio, tutto quello che mi premeva raccontare. È venuto fuori questo questo disco che (mi sembra) non è proprio “scontato”.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Ricordo benissimo che per tanti giorni non ho abbandonato la mia postazione. Mi sono riscoperto pignolo e ossessivo nella ricerca del suono e delle parole, tanto da dimenticare tutto quello che mi circondava. Inoltre, ho riallacciato i ponti con un vecchio amico e collega, Luca Nutricati un ex compaesano che vive a Bologna da anni e che si è occupato delle chitarre presenti in ogni brano. Una semplice telefonata e un paio di chiacchiere sono bastate per capire che avremmo viaggiato nella stessa direzione senza alcun intoppo. L’ultima cosa carina da segnalare è la vicina di ottanta anni che si è innamorata del brano Ansia (solo una crisi).
Se fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
È un concept-album a tutti gli effetti. Un’unica grande riflessione personale (le parole) parlata con linguaggi differenti (la musica) frutto di una volontà o l’esigenza di mettere per iscritto questo tipo di pensieri. Portiamo avanti concetti o ideali che purtroppo non hanno niente di “personale” ma sono imposti da una società che tende sempre di più a mostrarsi uguale...identica...”multipli di multipli”. Come tutte le riflessioni profonde si inizia con l’IO e si finisce con DIO.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero di Non essere? … che ti sembra ideale da fare live?
Durante le prove del live ci siamo accorti che i brani si prestavano ad interpretazioni diverse. Così abbiamo deciso da subito di lavorare, anche in questo caso, senza troppe limitazioni; ed ecco che brani come Frank Zappa è morto per niente prendono di colpo una linea in levare che richiama il reggae ,oppure ah, l’essere che sfocia nel progressive, o la coscienza del mago suonata alla CCCP, per finire con piccola operetta barocca in tre atti che è un autentico siparietto teatrale. Sono legato ad ogni singolo brano e farei fatica a sceglierne uno tra tutti.
Come è stato produrre questo disco? Seahorse …
Mi sono occupato di tutta la parte tecnica, che riguarda le registrazioni ed il master, dopo di che come da prassi ho cercato di capire se ci fosse qualcuno interessato alla pubblicazione del disco. A dire il vero, anche se non me lo aspettavo, molti si sono fatti avanti e dopo svariate e-mail ho deciso di lavorare con Paolo della Seahorse Recording, con il quale mi sono trovato da subito “in linea” .
Copertina molto particolare, da romanzo direi... Come è nata? Chi è l’autore?
La copertina è di Grazia Riccardo, una pittrice e cantante che stimo da diverso tempo. Le ho semplicemente inviato i brani del disco e le ho chiesto di lasciarsi trasportare, di disegnare senza condizionamenti se non quelli dettati dalle sensazioni. Ero convinto che dalle sue mani sarebbe venuto fuori uno splendido lavoro…così è stato .
Come presententi il disco dal vivo?
La formazione ideale è composta da cinque elementi, rispettivamente: batteria, basso, chitarra, sinth e voce. Con questa formazione, come dicevo prima, si può spaziare dando ad ogni singolo spettacolo un’impronta differente. A seconda delle esigenze ci muoviamo anche in acustico (tre elementi), lo spettacolo rimane fondamentalmente lo stesso ma con atmosfere più romantiche :) .
Altro da dichiarare?
Non trovo più la patente.
Etichette: Bologna, Frank Bramato, Frank Zappa, Grazia Riccardo, In palude con ..., Indie, Intervista, Lecce, Non essere, Pop, Prog, Puglia, Seahorse
8 Commenti:
Frank Bramato in palude con un disco indefinibile, inclassificabile, strano ... frankzappiano, probabilmente.
Frank Zappa che cita pure in una canzone, anzi, è il titolo di una canzone Frank Zappa è morto per niente.
Così, siamo entrati subito nelle canzoni preferite, perché questa è sicuramente una delle mie preferite ... per l'ironi sulle etichette indipendenti (e delle mutande). Ironico e vario... come del resto tutto il disco.
Molto interessante anche Piccola operetta barocca in tre atti, che a tratti sembra Capossela, a tratti sperimentalismo prog... senza mai perdere di vista l'ironia.
Ah, l'essere elettronica sofisticata, con pure un campionamento di un Carmelo Bene d'annata, che è sempre un vero piacere sentire, colpisce bene per le parole e il ritmo.
Ma anche Pazienza essenza elettronica giocosa che apre il disco, facendoci capire che non è un disco qualsiasi: dialogato, con un testo particolare, ironico, quasi monologo teatrale logorroico.
Però ha ragione lui, è difficile scegliere un brano rispetto a un altro. Non essere è un disco compatto nella sua eterogeneità.
Bravo Frank, abbiamo bisogno di dischi spiazzanti così.
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