In palude con Talèa
NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
Lavoro introspettivo e personale che si snoda tra i temi di viaggio e ricerca di una forma espressiva.
GENERE pop-folk / folk
DOVE ASCOLTARLO in formato fisico e su tutte le piattaforme digitali tipo qui
LABEL Vrec Music Label
PARTICOLARITA’ Racconta l’Italia, la Scozia e l’Irlanda che ho conosciuto. Racconta di persone. Racconta di storie.
CITTA’ Jesi (AN)
DATA DI USCITA 8 Ottobre 2021
L’INTERVISTA
Come è nato Tales?
Tales nasce tra Stirling (Scozia),
Dublino, Nogaredo e Jesi. Nasce dall’esigenza di mettere in musica le
esperienze e le sensazioni raccolte in viaggio. In Irlanda e poi in Scozia ho
affrontato grandi cambiamenti, iniziando dal momento in cui ho deciso di
partire e di scoprire quello che c’era fuori da Jesi, la piccola città in cui
vivo. Quello che ho visto e affrontato non hanno potuto far altro che mostrarsi
in musica. Tales è nato così.
Come mai questo titolo? … cosa vuol dire?
Tales racconta cinque storie, cinque
tales, appunto. Questo album raccoglie due storie di persone, quella di Nathan
e quella di Giuliano (Burden), due storie che raccontano la Scozia (Song in the
Dark e Riding Home), una storia aperta, che parla di nessuna e tutte le storie,
che può essere qualsiasi storia si voglia (Dancing Mind).
Come è stata la genesi di questo disco, dall’idea iniziale
alla sua realizzazione finale?
I brani sono nati in maniera molto istintiva a cavallo tra le esperienze
vissute. Poi c’è stata la fase della lavorazione in solitaria durante la
quarantena e in un secondo momento quella in studio con Marco Olivotto,
produttore. Lavorare con Marco è stato bellissimo, stimolante e indispensabile
per la riuscita dell’EP.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione dell’Ep?
Rimarrà sicuramente impresso nella storia il momento in cui Marco mi ha
comunicato che Luca Martelli (Litfiba, Rossofuoco, Mezzosangue) avrebbe suonato
all’interno di “Dancing Mind”. Inutile dire quanto io sia felice, fiera e grata
per il contributo che Luca ha donato a Tales:
senza la sua batteria sarebbe un lavoro diverso.
Se Tales fosse un
concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Non so dirti se Tales sia un concept,
ma so per certo che, a modo proprio, ogni traccia ha a che fare con la
necessità di esprimersi. Ogni storia racconta un urlo che spinge per uscire e
non sempre trova spazio. Credo che trovare una propria via espressiva sia un
po’ il centro di ogni esistenza. Per come la vedo io, una vita serena è una
vita senza intoppi comunicativi.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale
vai più fiera dell’intero Ep? … quello più da live?
Per me ogni pezzo è speciale a modo proprio, ma vado molto fiera di Nathan e Burden, per esempio. Amo i brani scuri e le sonorità contorte, e sotto
questo punto di vista Dancing Mind mi
stuzzica parecchio. Tutti e cinque sembrano funzionare bene live, ma
sicuramente il ritornello di Riding Home
regala l’occasione di cantare insieme.
Come è stato produrre Tales?
Chi più vicino?
Produrre Tales è stato molto bello! I
giorni in studio da Marco Olivotto, produttoreappunto, dell’EP, sono
indimenticabili. Sono, da sempre, una persona abituata in generale a lavorare
da sola. Marco ha rispettato gli spazi delle mie diffidenze e mi ha avvicinata
alla bellezza della collaborazione. Marco Olivotto e David Bonato (Vrec) mi
hanno affiancata in questo percorso, e li ringrazio; accanto a me anche
famiglia e amici.
Copertina che colpisce, molto poetica e surreale … Come è nata? Chi l’ha
pensata così?
La foto è stata scattata da “quel gran genio della mia amica” (cit) Francesca
Tilio, speciale fotografa jesina in grado di catturare l’animo del soggetto
mettendolo completamente a proprio agio. Non avevo mai posato per qualcuno
prima di Francesca, e quella mattina in studio da lei è stata speciale. Sarebbero
dovute essere foto di prova e invece son venuti fuori dei gioielli. Non ho
potuto far altro che sceglierne una per la copertina di Tales: quello scatto rappresenta una parte di me della quale vado
molto fiera.
Come presenti dal
vivo il disco?
Presento il disco dal vivo in formula chitarra e voce, cioè nel modo più puro
che conosco, quello che più mi appartiene. È interessante sapere di aver ideato
questi brani in questa formula, averli arrangiati, per poi tornare a suonarli
attraverso gli stessi due elementi iniziali ma arricchiti del percorso.
Altro da dichiarare…
Grazie Diego Alligatore! Se qualcuno avesse piacere di acquistare una copia
fisica di Tales, i CD sono
disponibili sul sito VRec al link: https://www.vrec.it/prodotto/talea/ . Le
mie pagine social sono sempre aggiornate per quanto riguarda date e iniziative
musicali!
A presto!
Etichette: Ancona, ep, Folk, In palude con ..., Intervista, Irlanda, Jesi, Marche, Pop-Folk, Scozia, Talèa, Vrec Music, Vrec Music Label
11 Commenti:
Bello ospitare questa giovane musicante, che dice nell'intervista cose molto interessanti, delle perle di saggezza che mi voglio segnare, lo dico in tutta sincerità.
Mi ha colpito molto l'ascolto del suo disco, tanto da decidere subito di volerla ospitare in palude, e poi le sue risposte, di una maturità assoluta.
"Per come la vedo io, una vita serena è una vita senza intoppi comunicativi", è la mia frase preferita, e vorrei partire da qui per parlare di questo splendido EP, che non ha nessun intoppo comunicativo, e che ci trasmette la meraviglia del viaggio (in Iranda e Scozia) e riporta in musica le emozioni vissute.
Tipo in Song in the Dark pop-folk dal sapore internazionale, con la bellissima voce che dona al tutto una calma e sicurezza uniche. Questo è il primo pezzo dedicato alla Scozia.
Altrettanto bella è Burden, tra il sensuale e lo psichedelico. Pezzo cullante, con la voce che sembra giocare e diventa uno strumento musicale insime agli altri.
Riding Home altro pezzo dedicato alla Scozia, con tanto di violino, è un colpo a cuore: atmosfera davvero magica, con ancora la voce a creare l'atmosfera.
Nathan è una canzone costruita sulla voce, un pezzo che crea emozioni con la sola voce, o almeno sembra...
Gran finale psichdelico con Dancing Mind. Mantrico, quasi rock (acido) che ti fa venire voglia di riascoltare questo disco, e chiedere a Talea altri canzoni...
Play it again Talèa.
Buone Feste!!!
Grazie Ernst!
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