Ispirati da una teoria secondo cui l'alcol promuove la creatività nel
lavoro e aiuta nella vita sociale, quattro insegnanti di liceo si
buttano (letteralmente) in un esperimento particolare: consumano
costantemente alcol per vedere come influisce su di loro. Il tutto
prende corpo al quarantesimo compleanno del più intellettuale e
godereccio dei quattro, quando uno di loro, dopo essersi rifiutato di
bere perché deve guidare, racconta dei suoi problemi con la sua classe, e
del rapporto con la moglie in uno stato di crisi. Si scatena anche lui
nella libagione, convinto dagli altri, e il giorno dopo a scuola, prima
di iniziare la lezione di Storia, beve un bel po'. Detto così Un altro
giro (Druk, 2020) sembra un film interessante, e infatti mi ha attirato
al Cinema, però lo svolgimento non mi ha convinto del tutto.
I quattro prendono l'esperimento molto su serio. Scrivono al pc cosa
stanno facendo, e aumentano le dosi con il passare dei giorni.
All'inizio è un successone, l'uomo con problemi a scuola e a con in casa sembra risolverli. Porta la sua classe, che prima lo contestava,
all'esame con successo e sembra riconquistare la moglie, con una vacanza
in canoa in mezzo al bosco, e del sesso in tenda dopo molto tempo. Però
il suo essere sempre più alticcio crea problemi, a lui come agli altri.
A volte sbaglia appartamento, e si ritrova a dormire sulla porta dei
vicini, un altro piscia nel letto al posto dei suoi tre bambini, e la
moglie lo lascia momentaneamente, uno si mette a suonare il piano in
mutante in un locale, che gli altri quasi sfasciano, l'ultimo si fa
trovare le bottiglie di alcolici nella palestra dove insegna ginnastica,
e poi arriva al lavoro ubriaco in modo evidente. Cose così, che
sembrano far naufragare l'esperimento.
Per uno dei quattro finirà in tragedia, ma vi lascio la sorpresa, se
deciderete di anare a vederlo. Il film di Thomas Vinterberg, tra
fondatori di Dogma 95, ha ricevuto un sacco di premi, come ad esempio
l'Oscar come miglior film straniero, e anche consenso tra il
pubblico. In giro ho letto pareri molto positivi, e su altri social mi
sono "scontrato" simpaticamente con amici che seguo, sul giudizio
relativo al film. Io l'ho trovato eccessivamente triste, furbetto in
parte, e che non smuove. I protagonisti sono quattro borghesi, ceto
medio, che ha accettato la società come è, e non sembrano
interessarsene. Certo, Vinterberg non è Ken Loach, e rischio di andare
contro il protagonista dell'ultimo film di Woody Allen, magari
contraddicendomi (per chi non l'ha visto, il protagonista sosteneva che
al cinema non si deve parlare di politica, ma dei grandi temi, tipo cosa
ci facciamo qui, perché siamo qui...), ma c'è qualcosa che non mi torna.
Ci sono dei bei momenti, parti che entreranno sicuramente nella Storia
del Cinema, tipo il balletto finale dopo l'esame finito con un grande
successo per tutta la classe e i professori (che vanno a festeggiare
mangiando e ovviamente bevendo), ma nel complesso rimango critico su
questa pellicola. Furbetto, mi sembra il termine giusto per definirlo, quei film d'autore europeo che fra qualche anno rifaranno negli Usa (protagonista Richard Gere). Anche i riferimenti ai politici e artisti che bevono,
contrapposti a quelli che non bevono (Hitler), mi sembra una gran
cazzata. Avessimo fatto noi dell'Europa meridionale, francesi, spagnoli,
greci o italiani, un film su bere, sul mangiare, avremmo fatto qualcosa
di più divertente e incisivo, e magari critico (e l'abbiamo fatto,
penso a Marco Ferreri). Insomma, Un altro giro, andatelo pure a vedere,
per dirmi se ho torto o ragione. Non per altro ...
Etichette: Bere, Cinema, Dogma95, Drunk, Film, Ken Loach, Mads Mikkelsen, Oscar, Rifkin's Festival, Scuola, Thomas Vinterberg, Un altro giro, Woody Allen
9 Commenti:
Ero curioso di vederlo , malgrado la tua recensione se mi capita l'occasione ci andrò.
Sì, Marcaval, devi andare a vederlo, sia, perché, malgrado tutto è un film da vedere, sia perché ci tengo che tu confermi (o smentisca) le mie idee in merito. Ti aspetto dopo la visione...
Ma è una storia ambientata da "noialtri" in veneto?
😬
Curioso!!!
@Alberto
Ah, ah, ah ... troppo forte. Sì, sarebbe da farne anche un remake in Veneto, con Battiston tra i protagonisti.
@Ernest
Sì,, curioso ... e allora vallo a vedere e poi dimmi bene che ne pensi, se ho torto o ragione, ho esagerato o no...ci tengo!
Mah, non mi convinceva e non credo che andrò. Ciao!
Però, mi piace il tuo giudizio secco, diverso dai tanti. Mi compiaccio, ancora una volta con te Enri ...
Sembra un film scritto da Max Bunker ... :D
Ah, ah, ah, sì JD La Rue, potrebbe essere: di Bunker e Mangus, anzi, Bevus ;)
p.s.
perdona la battutaccia.
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