Un libro “difficile da raccontare”, dicono… è così? Ti diverte che lo descrivano in questo modo?
Secondo me non è così difficile da
raccontare. Sempre che tu non ti riferisca alla trama. Ma a un libro del
genere, che è un lungo incubo ad occhi aperti, non puoi chiedere la
coerenza della fabula o dell’intreccio e io, d’altra parte, me ne sono
sempre fottuto di rispettare il rapporto tra causa ed effetto…
Insomma, per affrontare
Genesi 3.0
devi farti investire dal flusso, devi essere disposto a giocare e devi
farti sorprendere, mettendo in conto che un libro può e deve anche
essere un’esperienza per così dire estetica, che è un concetto diverso
da estetizzante. Non sono tra quei lettori che giudicano un libro dalla
trama. La trama è una schiavitù, e noi non scegliamo mai in base alla
trama, ma al modo in cui un libro è scritto.
Angelo Calvisi, autore di Genesi 3.0 (Neo.Edizioni) da me intervistato per il protale MeLoLeggo.it
E voi che ne pensate? Quanto è importante la trama per i libri che leggete?
Etichette: Angelo Calvisi, Genesi 3.0, Genova, Libri, Liguria, MeLoLeggo.it, Neo, Neo edizioni, Romanzi, Scrittori
12 Commenti:
Ottima intervista, il romanzo sembra molto interessante.
Serena notte.
Grazie Cavaliere Oscuro del Web.
Il romanzo è uno dei più sorprendenti dell'anno, te lo consiglio.
interessante. Un autore che proprio non conoscevo.
Anche io, ma l'editore Neo. è da sempre una garanzia. Non te lo fare sfuggire.
Ho sempre pensato che i libri vanno letti prima di dire qualcosa, ma interessante l'intervista e il tuo post.
Un saltuone e buon fine settimana
Ben detto Accadebis, credo che questo ti piacerà ... e poi è genovese come te ;)
Ma dai? Vedi, si impara e si scopre sempre qualcosa di nuovo
Un saltuone
Sì, passando qui in palude scopri davvero cose interessanti, modesti a parte 😎
ne leggo abbastanza ma chissà perchè la lista dei libri da leggere aumenta sempre :-)
Mi ricorda quella battuta di Troisi 😎
Davvero bella l'intervista. Se io fossi uno scrittore non saprei davvero cosa dire del mio libro, quel non saper cosa dire (ammesso che non sia un problema soltanto mio) Angelo Calivisi lo esprime benissimo, si vede che è abituato ad essere intervistato e a dire senza dire, a scantonare, a girarci intorno, ad usare l'ironia e l'autoironia.
Non mi sono mai posto il problema su quanto sia importante la trama in un libro, ma sono convinto che meno trama c'è e più diventa difficile da raccontare.
Se la torre dei libri che non ho ancora letto non crolla sotto il peso di questo nuovo libro, mi farò tentare di metterlo in cima, magari solo per saggiare la stabilità della suddetta torre.
Ciao
Garbo, te lo consiglio vivamente, consapevole che ti piacerebbe. Un libro strano, che rapisce, ma non è il solito libro. Calvisi, oltre che bravo nelle interviste, è bravo a scrivere libri, come questo, strano, diverso, per niente banale. Ironia (ma anche autoironia), sono il suo forte, sì, anche nel libro.
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