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venerdì 12 aprile 2019

Da leggere: Genesi 3.0

Un libro “difficile da raccontare”, dicono… è così? Ti diverte che lo descrivano in questo modo?
Secondo me non è così difficile da raccontare. Sempre che tu non ti riferisca alla trama. Ma a un libro del genere, che è un lungo incubo ad occhi aperti, non puoi chiedere la coerenza della fabula o dell’intreccio e io, d’altra parte, me ne sono sempre fottuto di rispettare il rapporto tra causa ed effetto…
Insomma, per affrontare Genesi 3.0 devi farti investire dal flusso, devi essere disposto a giocare e devi farti sorprendere, mettendo in conto che un libro può e deve anche essere un’esperienza per così dire estetica, che è un concetto diverso da estetizzante. Non sono tra quei lettori che giudicano un libro dalla trama. La trama è una schiavitù, e noi non scegliamo mai in base alla trama, ma al modo in cui un libro è scritto.
Angelo Calvisi, autore di Genesi 3.0 (Neo.Edizioni) da me intervistato per il protale MeLoLeggo.it
E voi che ne pensate? Quanto è importante la trama per i libri che leggete?
leggi tutta l'intervista a Angelo Calivisi su MeLoLeggo.it 

12 commenti:

  1. Ottima intervista, il romanzo sembra molto interessante.
    Serena notte.

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  2. Grazie Cavaliere Oscuro del Web.
    Il romanzo è uno dei più sorprendenti dell'anno, te lo consiglio.

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  3. interessante. Un autore che proprio non conoscevo.

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  4. Anche io, ma l'editore Neo. è da sempre una garanzia. Non te lo fare sfuggire.

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  5. Ho sempre pensato che i libri vanno letti prima di dire qualcosa, ma interessante l'intervista e il tuo post.
    Un saltuone e buon fine settimana

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  6. Ben detto Accadebis, credo che questo ti piacerà ... e poi è genovese come te ;)

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  7. Ma dai? Vedi, si impara e si scopre sempre qualcosa di nuovo
    Un saltuone

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  8. Sì, passando qui in palude scopri davvero cose interessanti, modesti a parte 😎

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  9. ne leggo abbastanza ma chissà perchè la lista dei libri da leggere aumenta sempre :-)

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  10. Mi ricorda quella battuta di Troisi 😎

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  11. Davvero bella l'intervista. Se io fossi uno scrittore non saprei davvero cosa dire del mio libro, quel non saper cosa dire (ammesso che non sia un problema soltanto mio) Angelo Calivisi lo esprime benissimo, si vede che è abituato ad essere intervistato e a dire senza dire, a scantonare, a girarci intorno, ad usare l'ironia e l'autoironia.
    Non mi sono mai posto il problema su quanto sia importante la trama in un libro, ma sono convinto che meno trama c'è e più diventa difficile da raccontare.
    Se la torre dei libri che non ho ancora letto non crolla sotto il peso di questo nuovo libro, mi farò tentare di metterlo in cima, magari solo per saggiare la stabilità della suddetta torre.
    Ciao

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  12. Garbo, te lo consiglio vivamente, consapevole che ti piacerebbe. Un libro strano, che rapisce, ma non è il solito libro. Calvisi, oltre che bravo nelle interviste, è bravo a scrivere libri, come questo, strano, diverso, per niente banale. Ironia (ma anche autoironia), sono il suo forte, sì, anche nel libro.

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