martedì 23 gennaio 2018

In palude con i KUF


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Rwwuack Italiano
DOVE ASCOLTARLO Spotify, iTunes, Youtube, dal vivo, sul ciddì, oppure si può scaricare gratis dal sito dei kuf punto it
LABEL Dischi Bervisti
PARTICOLARITA’  vista la durata lo si può ascoltare interamente oltre 13831 volte all’anno (che INOLTRE è un numero palindromo)
CITTA’:  Ravenna
DATA DI USCITA 17 novembre 2017, il giorno dopo il compleanno di Hector Cuper

L’INTERVISTA
Come è nato Pigna?
Sono nate 20 canzoni e non ce ne piaceva nessuna, poi ne sono nate altre dieci, e visto che queste ci piacevano abbiamo deciso di metterle in un disco.
Perché questo titolo?
Perché Ravenna è piena di pigne, e questo disco è pieno di Ravenna.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Tra quando abbiamo cominciato a scriverlo e quando abbiamo finito di registrarlo sono successe molte cose: abbiamo cambiato lavori, ragazze, macchine, amici, case. Pigna è un concentrato di tutto questo, per esempio Divani si chiama così perché Domenico lavorava da Poltronesofà.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Luca è stato congedato da una ragazza con le parole “non sono io, non sei tu, non è colpa di nessuno” e quindi l’abbiamo messo in una canzone. A quel punto Luca ha incontrato una dea alla guida di una 500 rossa, e l’abbiamo messa in una canzone. Poi Luca si è trovato in mezzo ad una tempesta estiva, e abbiamo fatto una canzone. Ecco, ora ci siamo rotti le palle di fare canzoni sulle cose di Luca e quindi nel prossimo disco parleremo d’amore per la natura.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Sarebbe decisamente un concept su Luca (non quello che era gay, un altro), dove Luca è Luca, ma è anche un qualunque non-Luca che possa venire in mente a te.
Per esempio Luca potresti essere anche tu, se stai correndo a vele spiegate verso i 30 ma ti aggrappi con tutte le forze al tuo passato e ai tuoi ricordi: l’obiettivo di questa risposta è ripetere talmente tanto la parola “Luca” fino al momento in cui non significa più nulla (fino a trasformarla in epifora, dice Luca). Che poi nei Kuf ci sia un Luca, è una coincidenza.
Teniamolo il “fosse” che ci para sempre il didietro.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero album? … che vi piace di più fare live?
Si: Milano non esiste, che è una canzone ossimorica: suona allegra e divertente, ma parla di disillusioni e delusioni. Poi c’è Nebbia: uno scatolone di ricordi che ci fa venire nostalgia. Matite che prende una vita immaginata e la rende reale. In realtà un po’ tutte per vari motivi ma facciamo finta che siano queste tre. Questa domanda era da stronzi. Dal vivo ci piace molto suonare Highway Star dei Deep Purple, ma non la suoniamo, perché facciamo pezzi nostri. Però che pezzo!
Come è stato a livello produttivo fare il cd? Pigna è stato prodotto direttamente da voi …
È stato innanzitutto obbligatorio che lo producessimo noi, perché Pigna entra prepotentemente nell’insieme dei dischi che nessuno voleva produrre.
Poi di fatto andati da Paso dello Studio 73, abbiamo suonato, abbiamo cantato e lui ha mixato e masterizzato. Avrebbe potuto mandarci a cagare, più volte, ma non l’ha fatto perché è un grande professionista.
Rispetto al disco precedente abbiamo cambiato un bel po’ sonorità, poetica, modo di cantare, ma ascoltatevelo che non ha senso star qui a fare processi, non siamo mica Biscardi
Copertina minimale, con una pigna, come il titolo del disco ... come è nata? Chi l'ha realizzata? Ho visto anche delle magliette così ..
La copertina è un’idea tutta nostra (e grazie al cazzo):
Abbiamo preparato questa Pigna destrutturata gourmet impiattata su pregiati piatti in fibra di cellulosa sbiancata, stesi su tavolo da ping pong. Cioè: abbiamo preso una pigna, l’abbiamo messa su dei fogli di carta su un tavolo da ping pong come sfondo. Abbiamo dovuto rifare le foto due volte perché le prime erano sgranate. La seconda volta non trovavamo più pigne.
Poi niente abbiamo preso una delle foto delle pigne, il disco si chiamava pigna e basta, abbiamo fatto anche le magliette con la pigna.
Come presentate dal vivo questo album?
Suonandolo il più possibile ovunque e dovunque vogliano ascoltarci senza tirarci addosso niente. in realtà anche se ci tirano addosso qualcosa è lo stesso, noi suoniamo comunque. Se ci tolgono la corrente invece diventa difficile.
I ragazzi di Ocarina Live e di Dischi Bervisti ci stanno aiutando molto per far conoscere Pigna a più gente possibile.
Altro da dichiarare?
Domenico non lavora più da Poltronesofà, adesso fa un altro lavoro.

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10 Commenti:

Alle 23 gennaio 2018 alle ore 00:04 , Blogger Alligatore ha detto...

I Kuf questa sera a presentare Pigna, ed è un piacere averli qui per questo loro secondo disco.

 
Alle 23 gennaio 2018 alle ore 00:05 , Blogger Alligatore ha detto...

Un disco che entusiasma fin dal primo ascolto, per le parole, l'ironia, la giovialità.

 
Alle 23 gennaio 2018 alle ore 00:07 , Blogger Alligatore ha detto...

Dieci pezzi apparentemente facili, ma che nascondono una vena di amarezza (senza perdere di vista l'ironia).

 
Alle 23 gennaio 2018 alle ore 00:09 , Blogger Alligatore ha detto...

Penso al pezzo che apre il disco, Agosto, apre con grande entusiasmo, chitarre, pieni e vuoti indie-rock.

 
Alle 23 gennaio 2018 alle ore 00:12 , Blogger Alligatore ha detto...

Penso al sarcasmo di un pezzo come Fin qui tutto bene, che sembra raccontare un'epoca senza farlo.

 
Alle 23 gennaio 2018 alle ore 00:12 , Blogger Alligatore ha detto...

Penso a Matite , romantico e minimalita, corale e intimo rock giovane ...

 
Alle 23 gennaio 2018 alle ore 00:13 , Blogger Alligatore ha detto...

E siamo solo ai primi tre pezzi ...

 
Alle 23 gennaio 2018 alle ore 00:15 , Blogger Alligatore ha detto...

E allora arriva il quarto, intitolato emblematicamente Tenco e Pasolini: un testo da mandare a memoria, gran ritmo e una rabbia giovane autentica. Per me il vertice del cd.

 
Alle 23 gennaio 2018 alle ore 00:17 , Blogger Alligatore ha detto...

Da citare poi Milano non esiste, densa storia generazionale raccontata coralmente con tanta vibra e La Tempesta , rock che spacca dentro (ma anche fuori), grazie ad un gran ritmo per raccontare ancora una storia di oggi.

 
Alle 23 gennaio 2018 alle ore 00:17 , Blogger Alligatore ha detto...

Ma tutto il disco mi piace, Pigna non cade mai di ritmo ...

 

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