mercoledì 18 gennaio 2017

Rece d'Alligatore: Pupi di Surfaro


Pupi di Surfaro, Nemo profeta
Autoprodotto
I Pupi di Surfaro sono tornati con questo nuovo disco, dai colori forti, cantato quasi tutto in siciliano, Nemo Profeta. Come da loro proposito esplicitato in cartella stampa, si tratta di un lavoro di rottura, contro le convenzioni, contro le false certezza. Abbandonato un folk esplicito hanno cercato un folk dell’anima, tra elettronica e pop, ritmo e cantautorato rock.
Nove canzoni dinamiche, che non danno tregua. Tra le mie preferite metto le pacifiste Per amore, per la libertà e Soldatino. La prima, in italiano, scritta assieme al musicista arrangiatore del disco Aldo Giordano, è un deciso pop dal gusto cantautorale con parole pesate, mentre l’altra è una filastrocca ritmica e sbeffeggiante. Da menzionare la world ‘Gnanzou, che tratta in modo diretto il dramma delle stragi dell’immigrazione (partecipazione cult del senegalese Jali Diabate con la sua arpa africana), la cover del sardo Andrea Parodi, Ruzaju, e il saltellante sabba elettrico con tanto di scacciapensieri Kicking The Donkey Style, cantata in inglese.   
Nemo profeta è un disco molto naturale, con il gusto del vero artigianato musicale. Il suo maggior merito è che va dritto al punto, senza sovraccaricare troppo e con un bel lavoro sulle parole. Anche se non si conosce il dialetto siciliano, ci si può ritrovare a canticchiare alcuni suoi pezzi, contagiati dal ritmo e dalle trovate musicali.

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