Qualche
episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Tanti pranzi creativi e soddisfatti del percorso che
si stava facendo assieme, con le vibrazioni della registrazione ancora addosso.
Un pomeriggio di marzo con fuori un cielo azzurro e io
nello studio mansarda di Francesco che registro la voce di Ottobre
‘66 immaginando di essere nei fumosi club ai tempi di Sam Cook negli anni ‘50.
Quando Giacomo Toni ha registrato il pianoforte era mezzogiorno
di metà luglio, fuori 39 gradi e noi chiusi in casa senza condizionatore per 3
ore.
Io che ballo sul posto per registrare la voce di Show me, perché era un pezzo con un beat
molto veloce e la voce doveva essere rotonda ma frizzante. E quindi prima di
cantare ballavo sul posto i passi di boogie.
Il modo folle in cui è nata la traccia cinematografica
Wait a second,
poco prima di masterizzare il disco.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa
sarebbe? … tolgo il “fosse”?
E’ sul periodo di passaggio da una stagione all’altra,
descrive tutte le fasi di questo momento
di cambiamento in atto.
E’ come filmare qualcuno che prende la rincorsa per
poi saltare e poi analizzarne ogni fotogramma.
C’è qualche pezzo
che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiera di Ottobre ’66? che ti piace di più fare live?
Vado fiera di tutti perché ognuno compone un pezzo di
“concept”.
Quello più intenso anche live per me è sicuramente Red Leaf.
In quel brano ho voluto descrivere una sensazione forte che tenevo dentro da
anni. E’ stato un grande sollievo poterla esternare così.
Il cd è uscito
con Brutture Moderne, una label che fa belle cose, nonostante il nome dica il
contrario. Come hai lavorato con loro?
Anche il primo disco è uscito con loro e la
collaborazione è continuata in un evoluzione molto naturale. Ho scelto
Francesco Giampaoli perché dopo tutti questi anni trovo con lui un’intesa
musicale molto stimolante che prosegue dal primo disco.
Il nome dell’etichetta è chiaramente ironico ma nasconde
dentro una grande ricerca e interesse per l’eleganza e la bellezza in tutte le
forme che può prendere nell’arte.
Altri
contributi importanti alla realizzazione del disco?
Oltre ai già citati Francesco, che ha suonato molti
strumenti nel disco oltre ovviamente a tutte le parti di basso, e a Enrico Mao
Bocchini che ha suonato percussioni e batteria, anche altri grandi musicisti
che stimo moltissimo come: Giacomo Toni al pianoforte, Enrico
Farnedi (Good Fellas) alla tromba e trombone, Tim Trevor Biscoe (Orchestra
Afrobeat) al clarinetto e sax, Francesca Quadrelli al violino e Michele
Carnevali che ha inserito un solo di sax nella reinterpretazione che abbiamo fatto
del brano di Domenico Modugno Notte di luna calante.
E’ un disco molto ricco insomma di collaborazioni e
contaminazioni speciali e tra loro diverse.
In copertina,
se non sbaglio, ci sei tu. Perché questa scelta? Per dire sono io, e le mie
canzoni mi rappresentano?
Si esatto sono io. Ho scelto di esserci in prima
persona perché nel primo disco avevo scelto al mio posto una biglia di vetro,
che rappresentava la circolarità, la trasparenza, e anche la purezza, se vogliamo.
In questo disco ho voluto esserci io invece al posto della biglia, collocata in
uno spazio reale, per identificare chi parla, per dare il messaggio che le
emozioni raccontate, le atmosfere suggerite sono frutto dell’esperienza di
qualcuno di reale, come tutti quanti.
Come è nato
questo scatto?
Durante il servizio fotografico che mi ha fatto la
fotografa Lourdes Cabrera a giugno
del 2015 dentro il Matadero di Madrid.
In quel preciso istante ero molto stanca perché stavo
in piedi da due ore e inoltre ero in faccia al sole, ho guardato Lourdes in
camera ed ecco lo scatto. Su numerosissimi scatti quel giorno è stata subito scelta
questa foto appena l’abbiamo vista.
Come e dove
hai presentato/presenterai l’album?
Il 4 dicembre 2015 abbiamo suonato l’anteprima al Cisim
di Lido Adriano a Ravenna dove abito, dove è stato anche proiettato per la
prima volta il video San Francisco, che è stato girato in un
teatro degli anni ’20 in un paesino piccolo qua vicino che si chiama
Piangipane. Questo video è il remake di un film di Sydney
Pollack che si chiama Non si uccidono così
anche i cavalli?,ed è stato davvero incredibile girarlo perché
ha coinvolto 80 comparse e attori ed è stato girato un caldo giorno d’estate. Un
grande lavoro firmato dalla regia di Pietro Bondi e sceneggiatura Caterina
Arniani, di cui siamo molto fieri.
10 Commenti:
Lo stiamo ascoltando ora, e per quanto mi riguarda posso dire: magia pura. In seguito usciranno le mie preferite, quelle di Elle ... e le vostre?
Magia pura, hai ragione Alli. Facciamo il bis e poi "decidiamo" quali sono le migliori.
Per me abbiamo già il disco dell'anno ...
Undici pezzi, uno più bello dell’altro, tanto che non saprei dire quale è il mio preferito: forse la stessa "Ottobre '66", con la voce d’usignolo di Mara a presentarsi all'inizo del disco, forse “Fire”, magicamente posta alla fine, con la stessa frase cantata con intonazione diversa su un tappeto sonoro di dolcezze ritmiche, forse “Red Leaf”, la più filmica del mazzo, forte, viscerale, con quel Piano T, che suona lei (anche in quasi tutti gli altri pezzi, e che vedete in foto), forse “San Francisco”, psichedelica come può suggerire il titolo (e poi il video tratto da Non si uccidono così anche i cavalli di Pollack), “Show me”, beat sfrontato e ancora filmico, magistralmente arrangiato (Enrico Farnedi al trombone fa volare) … la cover di Modugno, a proposito di volare (è "Notte di luna calante").
Ahah sì Alli, il disco dell'anno! Brava Mara :D
Ma veniamo alle mie preferite: Ottobre '66, perché oltre ad essere bella, cita il mio mese preferito; poi Show me e Wait a minute, Read leaf, Fire; bella anche Notte di luna calante, poi San Francisco, Wait a second e Run over, ma anche I saw man e Gone.
Le ho dette tutte? Spero di sì, perché mi piacciono proprio tutte. Bravissima :D
Direi ottime scelte, sottoscrivo quello che hai detto ... vediamo se altri confermeranno il nostro entusiasmo.
Lo ascolto, alli.
E ciao, che non ci si vede da un bel pezzo ;)
Brava e come si può dire il contrario..per essere leziosi una ritoccatina alla batteria..Aiuto non lo faccio più!!!!
Ricordo l'ambientazione di " Non si uccidono così i cavalli " con Jane Fonda..Grande!
Grazie Alli, un abbraccione!
@Astrolabia
Ciao, ben ritrovata ... sì, ascolta Mara, ne vale veramente la pena, perché ha fatto un gran disco.
@Nella
Ah, ah, ah, direi che anche i dischi migliori possono essere migliorabili. Quanto al film di Pollack concordo sul fatto che sia stato un grande film, a narrare la Grande Depressione ... ho avuto la fortuna di vederlo al cinema, anni fa, grazie una rassegna dedicata al grande regista purtroppo scomparso ben sette anni fa ...
Devo immaginare che ti piaccia, Ernest, la musica di Mara, a vedere il sorriso :-)
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