Come è nato Songs From The Underground?
Songs From The Underground sono
raccolte di storie banali, per la maggior parte storie vere e vissute da
un personaggio che mi sono creata. Con il tempo sono diventata questo
personaggio. È un personaggio incompreso, forse, perché è troppo vitale,
sanguigno … senza radici, magari uscito da un altro secolo. Non si sa se è
scappato dalla guerra, o è stato abbandonato, torturato. Potrebbe anche essere
un clown scappato da un circo russo.
Perché questo titolo? … si sente un riferimento letterario forte. O no?
Certo, molto forte il riferimento letterario. Songs From The Underground
è ispirato al romanzo di Fedor Dostoevskij Le memorie del sottosuolo, ma vuole
essere anche un omaggio a tanti altri grandi: Bukowski, Tom Waits, Brassens, Jacques Brel, Paolo Conte, Félix
Leclerc.
Ho voluto mettere in musica con ironia il conflitto tra la mente
e l’anima, l’ossessione di volere toccare l’inaccessibile e di provocare il
limite. Scrivere Songs From The Underground è stato un modo di cantare le
difficoltà, ma soprattutto non lasciare morire questo personaggio creato da un
sogno profondo (che qualche volta si è tramutato in incubo).
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione
finale?
Il disco è stato scritto durante il periodo che ho vissuto a Bolzano. Vanja
Zapetti, una manager di Bolzano, mi aveva fatto conoscere, per caso, in una
noiosissima sera d’estate, i grandi Sacri Cuori. Facevano lì un live con il
meraviglioso Marc Ribot. Quella sera scambiai con loro i contatti, e solo due
anni dopo ho avuto la fortuna di avere i Sacri Cuori nel mio disco (e io ho
partecipato al loro Delone; ho scritto ed eseguito Seuls Ensemble). Inoltre,
grazie a loro ho potuto partecipare al festival Strade Blu.
Bisogna dire anche che a Bolzano avevo creato un gruppo e registrato un piccolo
disco, che mi ha permesso di girare vari locali e raccontare Songs
From The Underground. Volevo però registrar il disco in una maniera più
professionale, e l’incontro con i Sacri Cuori e Marco Bovi mi ha permesso di
farlo.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del
disco?
Il disco è stato registrato nell’estate del 2014. Abbiamo registrato tutto
il disco in tre giorni. Sono rimasta impressionata nel vedere la qualità e la
velocità dei musicisti. Sono riusciti a capire al volo cosa volevo esprimere.
Il souvenir che mi e rimasto nel
naso e l'odore di fritto misto del ristorante Paradiso Perduto di
Venezia. Si mangia e si beve molto bene, ed è anche un bel posto dove fanno musica
ogni lunedì. Avevo fatto un concerto lì, e lavorato tre mesi per registrare in
tre giorni a Ravenna,
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … anzi, questo lo è?
Su cosa?
Penso sia come una camminata verso la libertà, la ricerca di un modo di
liberarci da ogni condizionamento mentale (ci vogliono scarpe comode, la strada
è storta).
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiera di Songs From The Underground ?… che ti piace di più fare live?
Blues Train, è il brano che mi rimane sempre in testa e che mi piace fare live. È un treno
che scappa da una stazione all’altra, da un’idea all’altra, alla ricerca,
semplicemente di un mondo più tenero. È un treno blues perche non trovala
stazione giusta: come cercare la ricetta dell’acqua in polvere.
Deep Cold Sea, è ispirato ad una canzone di Brassens, La Non Demande En Mariage.
Mi piace anche My Ass Between
Two Chairs, un brano che avevo scritto quando non avevo con chi parlare, e questo sentimento d'una parte mi rende
felice dentro perché avere la capacita di sognare lontano ti da
la possibilità di comunicare con gli "intoccabili". In questo brano
parlo a Bukowski, un altro tenero incompreso.
Il cd è uscito con Brutture Moderne.
Come è nata questa collaborazione?
È legata sempre ai Sacri Cuori. Francesco Giampaoli, bassista dei Sacri Cuori, è sound engineer e
produttore di Bruttre Moderne.
Copertina surreale ed elegante, come tutto il progetto grafico. Come è nato
tutto questo? Autori e idee …
Sono io l’autrice. Ho iniziato anni fa a praticare la
tecnica dei collage, e ho pensato di unire questa “arte” alla mia musica. Il
collage della copertina è grande come una cartolina.
I
collage fanno parte del mio quotidiano artistico: vado in un bar pago la
birra, rubo ai magazzini … tutto diventa collage, che per me è l’Arte della
provocazione. Uso questa tecnica in una maniera dadaista, e ironica.
Come e dove presenterai l’album? …
Presenterò l'album insieme
ai miei musicisti: Nicolo Scalabrin (chitarra), Davide Passerini (basso)
e Youssef Ait Bouazza (percussione e batteria), e se nel locale
ci sarà un pianoforte presenterò qualche brano voce/piano … ho delle date in
Emilia, in Toscana e in Alto Adige. Sul mio profilo Facebook, tutti gli
appuntamenti sono in aggiornamento. Ci tengo a segnalare la data di Bologna, al
Bravo Caffè, il 28 di gennaio 2016.
Altro da dichiarare?
Sì, certo: i
francesi hanno scoperto Paolo Conte, adesso è il turno degli italiani scoprire
una francese, scoprire Emmanuelle Sigal.
4 Commenti:
beh con un omaggio a Bukowski, Tom Waits, Brassens, Jacques Brel, Paolo Conte, Félix Leclerc ha detto tutto :-)
La copertina è un collage? Bella! :D
E bella la musica (conosco i Sacri Cuori, mi piacciono!)
@Ernest
E se l'ascolti ti dirà molto, molto di più ...
@Elle
Sì, un suo collage, e con la musica dei Sacri Cuori c'è più di una parentela.
Tra le mie canzoni preferite, di un album tutto da ascoltare, segnalo: My Ass Between Two Chairs, che sembra un classico del folk-rock di protesta (da Dylan in giù) al primo ascolto, poi la canzone che ha dato nome al disco, forte e decisa, Si e Monde una delle poche tracce in francese, Deep Cold Sea, profonda come il mare ...
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