Non so voi, ma io non ho mai letto nessun libro di Giorgio Faletti e
probabilmente non lo farò mai (non è per snobismo o cattiveria, è che prima ne ho un sacco di altri da leggere). A quanto si dice avevano un successo incredibile, anche a livello
internazionale, i libri del Faletti. Non ho mai capito se fosse dovuto
alla sua notorietà come personaggio TV, o a strane dinamiche di marketing, oppure
l'una compenetrata nell'altra. Non mi aveva entusiasmato la sua canzone
acclamata a Sanremo, anche perché ritengo Sanremo un luogo che con la
musica non ha nulla a che spartire (un vuoto spettacolo televisivo e
niente più). Eppure mi viene voglia di salutarlo qui sul blog, perché me
lo ricordo bene come comico al Drive In, tantissimi anni fa. Io ero
ragazzino, in quei vuoti e colorati anni '80. Faletti faceva ridere con
i suoi personaggi assurdi: pazzerelli di paese, suore, poliziotti
virili e omofobi. Forse era il migliore in quello spettacolino della
domenica, con i suoi tormentoni, i bozzetti di provincia, quel modo di parlare, quella faccia birichina, quella faccia un po' così ...
QUI UN RICORDO DI GINO E MICHELE
Etichette: Anni 80, Comici, Drive In, Gino e Michele, Giorgio Faletti, Libri, Sanremo, Smemoranda, Tv
8 Commenti:
Io credo di aver letto quattro libri, e mi son sembrati dei buoni thriller, anche se il primo aveva ancora troppo del comico, e a me non piacciono i giochi di parole scemi quando c'è di mezzo un omicida, son cose serie, queste.
Come comico però non lo conoscevo direttamente e nemmeno come tutto il resto.
Bello il ricordo di Gino e Michele, mi piace anche che abbiano scritto "è morto", senza giri di parole e senza fare i falsi sdolcinati, come ho visto in giro da persone che, magari, Faletti nemmeno lo conoscevano.
Sì, concordo sul bel ricordo di Gino e Michele: dimostrano di conoscerlo e non si sono persi in sdolcinati giri di parole, come ho intravisto in tv (spegnegnedo subito). Mi piace sapere che tu abbia letto alcuni suoi libri, e mi fido del tuo parere. Io l'ho conosicuto come comico, poi l'ho perso di vista... ci scambieremo le informazioni, così avremo un Faletti completo :)
E' un pezzo della mia infanzia che non c'è più..e non mi riferisco solo al Drive in. All'epoca vivevo a Milano e ho avuto il piacere di vederlo esibirsi in teatro ( al Ciak) un sacco di volte..lui, come tanti dei comici più in voga tra gli anni 80 e 90. Era una forza...poi, quando ha cominciato a scrivere, mi sono incuriosita fin da subito, e ho cominciato a comprare, leggere e apprezzare i suoi libri..libri che a me sono piaciuti molto e in cui, ho avuto modo di riscontrare una sua crescita di stile. Mi piaceva molto come persona. Poliedrica, sensibile e creativa. Non so spiegarti, ma era una di quelle persone che mi sembrava di conoscere, una di quelle con cui pensi che staresti bene a scambiare due chiacchiere d'avanti ad un caffè..a me mancherà. La notizia della sua morte mi ha fatto male. Ed è sconcertante come oggi diventi sempre più difficile riuscire a morire di vecchiaia..
Buona giornata Alli :*
Meno male! Pure io non ho letto niente e quasi mi vergognavo...
Io ho letto 2 suoi libri e devo dire che mi erano piaciuti. E devo dire pure che, nella vuota tristezza di Sanremo, la sua Minchia Signor Tenente non era affatto malaccio...
Era un bravo comico, su questo non ci piove. Non ho apprezzato molto la sua canzone "Minchia signor tenente", però è una canzone che ha un suo perché. Quanto ai libri, non vorrei sembrare il denigratore di turno, ma di Faletti sui suoi libri c'era solo il suo nome: si serviva di un ghost writer americano che poi veniva tradotto da un... traduttore fantasma, o dallo stesso Faletti, chi lo sa, in italiano, ma alla 'azz de can. La prova provata è che sono zeppi di modi di dire americani tradotti LETTERALMENTE in italiano, dove non vogliono dire una cippa ("lacrime come diamanti a poco prezzo", "si scioglieva tra la folla", una stronzata su "10 Grandi" che proprio non riesco più a inquadrare tanto era contorcinata, ecc.). Chiaro, comunque, che ho apprezzato Faletti per tanti altri versi; questo era un difettuccio, se si vuole, veniale: sono tanti i personaggi famosi che si affidano ai ghost writer per farsi passare per scrittori.
@M4ry
Io non lo conoscevo così bene, ho apprezzato solo il Faletti comico tv (dalla tv)... la scuola del Derby (e poi il Ciak), da Jannacci in giù, è stata grande, invidio molto chi l'ha vissuta. Sul Faletti scrittore, non posso dire nulla, se non fidarmi degli amici blogger che lo hanno letto, come te, e sopra Elle. Sul fatto che non si muoia più di vecchiaia, non so, non ho dati statistici, se non le molte morti di artisti conosciuti in questo triste 2014.
@Redcatas
Be', non credo ci si debba vergognare, a sentirsi in minoranza, anzi ;)
@Giulio
Sui libri non mi posso pronunciare, se non constatare il suo successo... su Minchia signor tenente, ammetto che era qualcosa di diverso, ma non proprio il mio genere ...
@Tarxon
Benvenuto in palude. Quello che scrivi è una cosa che da qualche parte avevo già letto/sentito. Concordo sull'apprezzamento del comico Faletti, sul non amore per Minchia signor tenente (anche se si staccava, un pelo, dalla piattezza sanremese), e sul fatto che molti personaggi noti, firmano libri scritti da altri... è il mercato culturale, si sa, non si dice tanto in giro. Era il caso suo? Questo non lo so al 100%, mi informerò...
Nemmeno io ne ho la certezza matematica sui suoi libri; e mai l'avremo. Ormai l'unico che può darci la risposta è morto. E' una mia certezza personale basata su tutta una serie di prove indiziarie; però, comunque, è davvero molto probabile.
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