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mercoledì 9 luglio 2014

Ciao Giorgio

Non so voi, ma io non ho mai letto nessun libro di Giorgio Faletti e probabilmente non lo farò mai (non è per snobismo o cattiveria, è che prima ne ho un sacco di altri da leggere). A quanto si dice avevano un successo incredibile, anche a livello internazionale, i libri del Faletti. Non ho mai capito se fosse dovuto alla sua notorietà come personaggio TV, o a strane dinamiche di marketing, oppure l'una compenetrata nell'altra. Non mi aveva entusiasmato la sua canzone acclamata a Sanremo, anche perché ritengo Sanremo un luogo che con la musica non ha nulla a che spartire (un vuoto spettacolo televisivo e niente più). Eppure mi viene voglia di salutarlo qui sul blog, perché me lo ricordo bene come comico al Drive In, tantissimi anni fa. Io ero ragazzino, in quei vuoti e colorati anni '80. Faletti faceva ridere con i suoi personaggi assurdi: pazzerelli di paese, suore, poliziotti virili e omofobi. Forse era il migliore in quello spettacolino della domenica, con i suoi tormentoni, i bozzetti di provincia, quel modo di parlare, quella faccia birichina, quella faccia un po' così ...
QUI UN RICORDO DI GINO E MICHELE

8 commenti:

  1. Io credo di aver letto quattro libri, e mi son sembrati dei buoni thriller, anche se il primo aveva ancora troppo del comico, e a me non piacciono i giochi di parole scemi quando c'è di mezzo un omicida, son cose serie, queste.
    Come comico però non lo conoscevo direttamente e nemmeno come tutto il resto.
    Bello il ricordo di Gino e Michele, mi piace anche che abbiano scritto "è morto", senza giri di parole e senza fare i falsi sdolcinati, come ho visto in giro da persone che, magari, Faletti nemmeno lo conoscevano.

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  2. Sì, concordo sul bel ricordo di Gino e Michele: dimostrano di conoscerlo e non si sono persi in sdolcinati giri di parole, come ho intravisto in tv (spegnegnedo subito). Mi piace sapere che tu abbia letto alcuni suoi libri, e mi fido del tuo parere. Io l'ho conosicuto come comico, poi l'ho perso di vista... ci scambieremo le informazioni, così avremo un Faletti completo :)

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  3. E' un pezzo della mia infanzia che non c'è più..e non mi riferisco solo al Drive in. All'epoca vivevo a Milano e ho avuto il piacere di vederlo esibirsi in teatro ( al Ciak) un sacco di volte..lui, come tanti dei comici più in voga tra gli anni 80 e 90. Era una forza...poi, quando ha cominciato a scrivere, mi sono incuriosita fin da subito, e ho cominciato a comprare, leggere e apprezzare i suoi libri..libri che a me sono piaciuti molto e in cui, ho avuto modo di riscontrare una sua crescita di stile. Mi piaceva molto come persona. Poliedrica, sensibile e creativa. Non so spiegarti, ma era una di quelle persone che mi sembrava di conoscere, una di quelle con cui pensi che staresti bene a scambiare due chiacchiere d'avanti ad un caffè..a me mancherà. La notizia della sua morte mi ha fatto male. Ed è sconcertante come oggi diventi sempre più difficile riuscire a morire di vecchiaia..

    Buona giornata Alli :*

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  4. Meno male! Pure io non ho letto niente e quasi mi vergognavo...

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  5. Io ho letto 2 suoi libri e devo dire che mi erano piaciuti. E devo dire pure che, nella vuota tristezza di Sanremo, la sua Minchia Signor Tenente non era affatto malaccio...

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  6. Era un bravo comico, su questo non ci piove. Non ho apprezzato molto la sua canzone "Minchia signor tenente", però è una canzone che ha un suo perché. Quanto ai libri, non vorrei sembrare il denigratore di turno, ma di Faletti sui suoi libri c'era solo il suo nome: si serviva di un ghost writer americano che poi veniva tradotto da un... traduttore fantasma, o dallo stesso Faletti, chi lo sa, in italiano, ma alla 'azz de can. La prova provata è che sono zeppi di modi di dire americani tradotti LETTERALMENTE in italiano, dove non vogliono dire una cippa ("lacrime come diamanti a poco prezzo", "si scioglieva tra la folla", una stronzata su "10 Grandi" che proprio non riesco più a inquadrare tanto era contorcinata, ecc.). Chiaro, comunque, che ho apprezzato Faletti per tanti altri versi; questo era un difettuccio, se si vuole, veniale: sono tanti i personaggi famosi che si affidano ai ghost writer per farsi passare per scrittori.

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  7. @M4ry
    Io non lo conoscevo così bene, ho apprezzato solo il Faletti comico tv (dalla tv)... la scuola del Derby (e poi il Ciak), da Jannacci in giù, è stata grande, invidio molto chi l'ha vissuta. Sul Faletti scrittore, non posso dire nulla, se non fidarmi degli amici blogger che lo hanno letto, come te, e sopra Elle. Sul fatto che non si muoia più di vecchiaia, non so, non ho dati statistici, se non le molte morti di artisti conosciuti in questo triste 2014.
    @Redcatas
    Be', non credo ci si debba vergognare, a sentirsi in minoranza, anzi ;)
    @Giulio
    Sui libri non mi posso pronunciare, se non constatare il suo successo... su Minchia signor tenente, ammetto che era qualcosa di diverso, ma non proprio il mio genere ...
    @Tarxon
    Benvenuto in palude. Quello che scrivi è una cosa che da qualche parte avevo già letto/sentito. Concordo sull'apprezzamento del comico Faletti, sul non amore per Minchia signor tenente (anche se si staccava, un pelo, dalla piattezza sanremese), e sul fatto che molti personaggi noti, firmano libri scritti da altri... è il mercato culturale, si sa, non si dice tanto in giro. Era il caso suo? Questo non lo so al 100%, mi informerò...

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  8. Nemmeno io ne ho la certezza matematica sui suoi libri; e mai l'avremo. Ormai l'unico che può darci la risposta è morto. E' una mia certezza personale basata su tutta una serie di prove indiziarie; però, comunque, è davvero molto probabile.

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