In palude con Massimiliano D’Ambrosio
NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE - Cantautore
DOVE ASCOLTARLO – Spotify, YouTube Music, Deezer, Apple Music, ecc.
LABEL – Le Vele/Egea Records
PARTICOLARITA’ - Folkstudiante
CITTA’ - Roma
DATA DI USCITA - 28 aprile 2023
L’INTERVISTA
Come è nato Canzoni per nessuno?
Ho aspettato molto a realizzare un nuovo album. Il mio precedente lavoro era del 2012 e in questo periodo la valigia si è riempita di storie. Viviamo in un’epoca in cui è quasi obbligaorio far uscire contenuti in continuazione ma io credo che per aver qualcosa da dire sia necessario crearsi anche un po’ di silenzio. Durante la pandemia ho comunque deciso che non andava più perso tempo e che sarebbe stato bello per me registrare alcune delle canzoni che avevo scritto in questi anni.
Come mai questo titolo? … nessuno?
Ovviamente è un po’ provocatorio.. però è nato dal fatto che oggi quando pubblichi un brano sulle varie piattaforme streaming ti viene chiesto a quale categoria appartiene la tua canzone e cioè a quale segmento di pubblico è destinata. Quindi ti chiedono se è una canzone per bambini, per chi viaggia, per chi si sta allenando, per il relax e così via. Siccome non riesco mai a capire in quale tipo di categoria inserire le mie canzoni ho pensato che le mie sono canzoni per nessuno che poi è diventato il titolo dell’album.
Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Come ti accennavo prima, dopo tanti anni, avevo parecchie canzoni accumulate e per capire quali scegliere mi sono fatto aiutare da alcune stelle polari. Una è stata la musica brasiliana, la poesia di Chico Buarque, del quale ho tradotto due canzoni inserite nell’album (Teresina e Una canzone snaturata) e l’altra è stata la musica dei grandi cantautori italiani ai quali devo tutta la mia formazione musicale e sentimentale e verso i quali questo disco vuole essere una specie di omaggio.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
E’ stato registrato nel pieno della pandemia, eravamo appena usciti dal lockdown e la registrazione si è svolta in un clima un po’ surreale. Non potevamo avvicinarci al fonico al mixer, non potevamo essere più di due persone in sala regia, c’erano dei percorsi obbligati. Però nonostante questo cominciava a farsi largo una sensazione di liberazione. Una normalità che piano piano tornava al suo posto. Questa sensazione resterà per me sempre legata a quei giorni di lavorazione in sala di registrazione.
Se fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
In realtà non c’è un vero filo conduttore, però forse la solitudine è l’elemento che lega un po’ tutte le storie che racconto in questo album.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero di Canzoni per nessuno? … che ti sembra ideale da fare live?
Sono molto legato, per vari motivi, a Il giardiniere però il brano che mi diverte di più fare live è Scava la tua tomba un brano un po’ lontano dalle mie corde che però mi piace molto fare dal vivo
A livello produttivo chi citare? Prima, durante e dopo la lavorazione del disco…
Questo disco nasce grazie all’incontro con Edoardo Petretti, è lui che ha cucito tutte le canzoni una ad una. Ogni nota che si sente nasce dalle sue intuizioni e dalla sua anima. Vorrei citare però lo zoccolo duro dei musicisti che hanno suonato Davide Vaccari alle chitarre (che mi accompanga oramai da sempre), Francesco De Rubeis alla batteria e Marco Zenini al contrabbasso ed anche Gianluca Siscaro che si è occupato delle registrazioni e del mix.
Ma tutti i musicisti che hanno partecipato alla lavorazione dell'album si sono rivelati delle grandi anime. Per la promozione mi sono affidato a Carta da Musica che oltre ad essere grandi professionisti sono persone profonde, di spessore e che sanno maneggiare un tipo di materiale un po’ particolare come può essere il mio disco.
Copertina molto particolare, direi fiabesca, come tutto il progetto grafico. Come sono nati? Da chi?
Avevo visto le opere di Duy Huynh ed in particolare mi aveva affascinato il quadro "The Wonder of Dreams". Mi piaceva questa ragazza, sospesa in volo, che usciva da alcuni libri sul terreno vestita di fiori e di farfalle. Sono riuscito a mettermi in contatto con questo artista ed ho potuto utilizzare questa sua opera che mi sembrava perfetta come copertina del disco.
Il tutto poi è stato impacchettato da Giuseppe Formica un grafico bravissimo che con grande gusto e delicatezza ha curato l'artwork.
Come presenti il disco dal vivo?
Contrariamente agli altri miei lavori credo che questo mio disco perda un po' se proposto in versione acustica, per questo motivo lo propongo con il gruppo che poi è quello che ha lavorato alla realizzazione del disco in studio
Altro da dichiarare?
Vorrei lasciarti con una citazione di Dylan che ho letto recentemente “Le canzoni di oggi non hanno sfumature, non hanno chiaroscuri, parlano di una sola cosa. Non c’è mistero. Forse è questa la ragione per cui al momento il luogo dove la gente ripone i propri sogni non è la musica. I sogni soffocano in ambienti poco areati”.
Benvenuti tra le mie canzoni, spero, almeno un poco, areate.
Etichette: Cantautorato, Carta da Musica., Egea Records, Folkstudio, In palude con ..., Intervista, Le Vele, Massimiliano D’Ambrosio, Roma
11 Commenti:
Ennesimo passaggio in palude di Massimiliano D'Ambrosio, che ha sempre presentato qui i suoi dischi (anche ai tempi delle interviste in diretta), per questo mi fa molto piacere riaverlo qui con questo nuovo disco.
Come dice nell'intervista Massi, torna dopo ben 11 anni (l'ultimo disco era del 2012), spinto dal periodo pandemico a ritornare a fare un disco... come atto liberatorio dopo la prigionia di quel periodo.
Dodici pezzi di cantautorato puro, per chi ama la scuola Folkstudio, con due cover di Chico Buarque tradotte da Massi e il suo adattamento di un pezzo popolare spagnolo.
Apre con Il giardiniere, classico cantautorale al piano, con un sottotesto in parte erotico, sottolineato da vocalizzi finali che si confondono con fiati spensierati.
Bellissima poco dopo l'adattamento del classico spagnolo "Los peces en el Rio" in italiano I Pesci , che ricorda a tratti Vinicio Capossela.
Concordo con lui nel dire che Scava la tua tomba sia, assieme ai due citati prima, la canzone migliore del disco.
Finale chitarra/voce per una canzone di impatto folk -rock, con un testo impietoso, direi filmico e l'aggiunta di fiati in coda. Direi pezzone questo Scava la tua tomba.
Citereri poi, tra i prferiti Mettere le ali, dal testo ribelle...
... ma è tutto un disco da ascoltare. Gran ritorno questo di Massimiliano D'Ambrosio. Mi fa piacere abbia voluto ripassare in palude.
Grandissima scoperta almeno per me ottimo testo e brano interessante musicalmente. Cerco altro dello stesso album. Complimenti a Massimiliano
Grazie Daniele, per la tua presenza e ascolto...
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