In palude con gli Elle
NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE avant folk post rock
DOVE ASCOLTARLO tutte le piattaforme digitali, tipo qui
LABEL Urtovox Records
PARTICOLARITA’ concept album
CITTA’ Roma
DATA DI USCITA 24 marzo 2023
L’INTERVISTA
Come è nato Volume II?
Volume II è nato a cavallo del primo disco
Ha avuto una gestazione lunga, ma ce lo potevamo permettere dati i tempi dilatati dovuti alla pandemia.
Come mai questo titolo? Ne avevate qualche altro alternativo?
Abbiamo scelto questo, nonostante molte frasi dei bellissimi testi ci attirassero, perché ci sembrava il titolo perfetto data la continuità col primo disco omonimo.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Dati i continui stop dovuti all'emergenza sanitaria l'idea iniziale è stata quella di resistere a quella situazione, a quello stato d'animo di sospensione...
Il primo brano registrato è stata la cover, LANDSLIDE, subito dopo abbiamo registrato ROOFS ed abbiamo capito che era la strada giusta da percorrere.
La realizzazione finale è arrivata con il contratto con Paolo N. Flores di Urtovox Records che ci ha incoraggiato e spinto a chiudere il disco per pubblicarlo.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Episodio
particolare non direi, ma si respirava un'aria carica di romanticismo che poi
si sente nel disco intero.
Se Volume II fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Il primo disco era incentrato tutto su una ricerca interiore, volume II è rivolto all'esterno, ai rapporti umani.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di questo vostro disco? … che vi sembra ideale da fare live?
A noi
ovviamente piacciono in diverso modo tutti, ma sicuramente Mother, per il suo impatto e We
Know sono due brani che dal vivo è bello suonare.
Chi citare nella produzione ufficiale di Volume II? Chi più vicino in questa fase?
Sicuramente
Paolo di Urtovox.
Copertina molto semplice e diretta e divertita/divertente direi. Come è nata? Chi l'ha pensata così?
La foto è stata fatta nel 2020 insieme ad altre foto che ci servivano per la promozione del primo lavoro. L'abbiamo custodita con cura perché era fin da subito perfetta per una cover.
L'idea è stata quella di rappresentare in maniera universale una donna, dal sentire più irrazionale, ad occhi chiusi, che guida due uomini in un universo silenzioso e prettamente femminile.
È anche un
chiaro omaggio a Cecità di Saramago.
Come presentate il disco dal vivo?
Dal vivo ci facciamo aiutare da Ruggero Fornari, il fratello di Miriam, che suona chitarra e synth.
Quindi siamo in 4 e suoniamo tutti un po' tutto.
Live come quelli dei Tortoise ci hanno ispirato molto per quanto riguarda la performance live.
Altro da dichiarare?
Ascoltate il disco!
Per noi, sapere che il nostro lavoro arrivi a molte persone è veramente importante.
Restituisce un senso profondo al lavoro fatto.
Etichette: Avant Folk, Cecità, ELLE, Fleetwood Mac, In palude con ..., Intervista, José Saramago, Post-Rock, Roma, Urtovox, Volume II
11 Commenti:
Gran piacere ospitare in palude gli Elle, terzetto (due ragazzi e una ragazza, che vedete in copertina), al loro secondo disco, per l'atmosfera romantica, il loro rock elettronico onirico e nostalgico.
Un'atmosfera romantica, hanno detto nell'intervista, che ha accompagnato la durata del lavoro (dai tempi duri della pandemia), riversandosi meccanicamente nelle nove canzoni del disco.
Tra i pezzi migliori, dove si sente quest'atmosfera, direi sicuramente Sailing Road: sospesa, magica, romantica, grazie al cantato, agli archi, al piano a suoni che in un crescendo dilatano il pezzo oltre i suoi quattro minuti e rotti.
Ma anche la seguente Foolish con un piano magico e un cantato roco/lento, che fanno pensare al miglior Nick Cave... e ditemi se è poco.
E quella che viene dopo ancora Should Survive giocosa e briosa, con pieni e vuoti e una voce calda, tastiere altrettanto... e ancora giochi di voce maschile/femminile.
Un bel terzetto, cuore pulsante del disco direi...ma non è niente male anche Distractred, inizio ipnotico, con chitarrina in sottofondo che si fa sempre più importante e gioca con le voci, voci che al loro volta giocano tra loro...suadente, malinconico, a tratti Blonde Redhead.
Per non dire di Mother pezzo molto anni Settanta, molto prog-rock. Breve ma intenso.
Grande il finale, come ci si aspetta da un disco così. Si tratta di We Know, pieno di cose, patos, voci al meglio, organi, tamburi, suggestioni filmiche. Tutto ancora molto Blonde Redhead.
Bel disco davvero, ascoltate il consiglio fatto a fine intervista dagli Elle: ascoltate Volume II... e per quanto mi rigurarda, attendo presto un volume III.
Complimenti anche per i testi: Mother e We Know sono due testi molto interessanti. Specialmente Mother dove (almeno io) ci leggo molti aspetti non condivisi della pandemia.
Grazie Daniele per il tuo interesse e approfondita analisi... e, come sempre, siamo sulla stessa lunghezza d'onda.
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page