In palude con Filippo Cosentino
NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE JAZZ CONTEMPORANEO
DOVE ASCOLTARLO: APPLE MUSIC, SPOTIFY, YOUTUBE
LABEL: IPOGEO RECORDS
PARTICOLARITA’: IL DISCO E’ INCISO CON MARC COPLAND, PIANISTA STRAORDINARIO GIA’ NEL GRUPPO STORICO DI JOHN ABERCROMBIE
DATA DI USCITA, 40 anni fa
L’INTERVISTA
Come è nato ASK?
Di notte. La prima cosa è pensare a quale suono ambisci e poi cercare di capire come realizzarla. Il giorno dopo ho scritto a Marc e Daniele. Cosa è venuto dopo è inciso nell’album
Come mai questo titolo? … che significa?
Viviamo un periodo nel quale ciascuno di
noi pare avere la risposta a tutto. Tutto ci sembra a portata di mano e basta
andare su un browser e digitare una domanda; non tutte le risposte hanno però
un fondamento ed individuare quella giusta è come orientarsi in una giungla.
Ecco, penso che pian piano stiamo perdendo la curiosità di scoprire cose nuove
e di voler distinguere chi ha voglia di raccontarcela. Tutto questo porta a
doverci fare ulteriori domande. Penso che chiedere, parlare, siano la chiave
per conoscere e scoprire. Tutto qui.
Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Ho scritto tutte le composizioni nel mio studio, il Dragonfly Music Studio di Alba [Cuneo]: con la chitarra e con il pianoforte. C’è parecchio del mio retaggio compositivo degli ultimi anni, seppure questo sia probabilmente il disco più jazz che abbia mai fatto. Ogni brano è pensato come se fosse uno standard e le forme sono quelle proprie del genere: AAB, ABA, AAB. Ho scritto quindi i temi con la consapevolezza del dover rispondere a precisi canoni della musica jazz, ma ho giocato parecchio anche con le armonie, con le atmosfere più diverse, e soprattutto con i ritmi. Infine, cosa importantissima quando si scrive musica, ho pensato ai musicisti che l’avrebbero interpretata, mettendo quindi a punto un abito cucito per loro, su misura. Devo aggiungere che la presenza di un pianista dall’immensa statura come Marc Copland ha semplificato parecchio questo
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Il tempo trascorso con un gigante del piano jazz come Marc Copland. Ringrazio nell’occasione Piatino Pianoforti per esser stato partner della produzione.
Se fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Non lo è. Almeno per me. A differenza di altri album precedenti, nello scrivere ASK ho pensato in maniera distinta ogni composizione.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero di ASK?
Sono molto soddisfatto di come suonano ognuno. Il bello di un disco jazz contemporaneo è che ogni brano regala qualcosa di differente.
Ipogeo Records… ancora una volta.
Possiamo dire ormai che questa è la tua etichetta?
È la mia etichetta. L’ho fondata tre anni fa. Stiamo producendo e pubblicando parecchi lavori davvero interessanti. Oltre al mio ASK, da non perdere ci sono i lavori del Volver trio, Introducing the Volver trio, dei No One No More e dei 2 Grains. A questi artisti si aggiungeranno il nuovo album di Alessio Pamovio, OUTATIME e del Piergiorgio Elia Quartet.
IpogeoRecords è un progetto a cui tengo parecchio, siamo un bel team e mi piace la musica che stiamo facendo.
Copertina molto sofisticata, come il progetto grafico tutto. Come è nato? Chi l’ha pensata così?
Le copertine. Sul CD fisico, che ricordo avere anche un contenuto extra, c’è una foto scattata dalla grafica di IpogeoRecords, Fabrizia Gar. È il Monviso.
Sul digitale invece c’è una foto che ho scattato io mentre andavo a Vienna in aereo l’estate del 2019.
Entrambe le copertine sono accumunate dal fatto che sia in Montagna che nei cieli non esistono confini tracciati, visibili e quindi non c’è nulla da oltrepassare. La terra e l’aria sono libere. Mi piacerebbe che il mondo del futuro fosse cosi.
Le altre copertine IpogeoRecords invece (come anche quella del mio precedente Heors, ìeros) sono disegnate da Carlotta Vacchetti in esclusiva per la nostra label.
Come presenti il disco dal vivo?
Questa estate saremo il 29 luglio a Guarene Musica, un bellissimo festival in uno dei borghi più belli d’Italia. Stiamo lavorando anche per portare in tournée in Europa il progetto.
Altro da dichiarare?
Non ci sono più le dogane!
Etichette: Cuneo, Filippo Cosentino, In palude con ..., Intervista, Ipogeo Records, Jazz, Jazz contemporaneo, Marc Copland, Piemonte
8 Commenti:
Ennesima intervista in palude per Filippo Cosentino, il jazzman piemontese con sempre buona musica... e molta ironia, come vi accorgerete dall'intervista.
In questo disco, ASK, oltre alla sua chitarra c'è il piano di Marc Copland e batteria/percussioni di Daniele Bertone, e, come dice Filippo, è difficile scegliere un pezzo rispetto a un altro... ma, come ogni volta non mi sottraggo.
Direi subito per la sua versatilità, sperimentalità... un jazz classico, ma anche no (all'inizio la chitarra sembra folk) e dovreste sentire la versione alternativa di questo brano, presente in coda nella sola versione cd, non sul web.
Ma anche L'Astronauta non è male... brano ricco di patos e forza interpretativa per un jazz acido, quasi prog.
: chitarra malinconica alla Pino Daniele, chitarra gran protagonista per uno dei pezzi più gustosi anche per quel ritmo che sale. Un trittico che sembra essere la vera ossatura di ASK.
Beneath vede inizialmente il piano gran protagonista, poi la chitarra entra per giocare con esso ... e ti pare di volare sopra il Monviso, ritratto sulla copertina del cd.
Bella poi questa idea di mettere il Monviso come simbolo del no confini... credo ci sia bisogno come il pane di messaggi così... se poi la musica vola alto, come in questo caso, possiamo essere soddisfatti.
Ringrazio Filippo di essere passato anche questa notte in palude, per presentare questo ASK (cd, correggo Fil), uscito ufficialmente il 18 maggio 2023 (no 40 anni fa).
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page