In palude con Il Silenzio delle Vergini
NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE: Post rock, elettropop, new wave.
DOVE ASCOLTARLO dal vivo, partendo da qui
LABEL I Dischi del Minollo e (R)esisto Distribuzione
PARTICOLARITA’ suoni molto ricercati
CITTA’ Bergamo
DATA DI USCITA 13/01/2023
L’INTERVISTA
Come è nato ‘’La chiave di Berenice’’?
‘’La chiave di Berenice’’ è un disco nato dall’intreccio tra musica e letteratura.
Le canzoni sono piccole storie, molto significative e legate alle esperienze quotidiane che le persone possono vivere.
È un disco pieno di luci e ombre, molto intimo, ma nello stesso molto sociale.
Perché questo titolo?
Il disco parla dell’esperienza di una ragazza che si chiama Berenice, protagonista di una novella di ‘’Fitzgerald’’ chiamata ‘’Berenice si taglia i capelli.’’
In questa novella, la protagonista vive un momento di sofferenza e di bullismo che riprendiamo nel brano.
Tutte le altre canzoni hanno dei temi ricorrenti, che si muovono tra il bullismo, l’indifferenza e la solitudine.
L’intreccio interessante è lo spiraglio di luce che comunque diamo alla fine di ogni brano.
Come è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
È un disco che nasce in maniera abbastanza compatta e lineare.
I brani sono scivolati in maniera fluente, perché hanno avuto dei provini e delle idee valide.
Da un punto di vista letterario, tutto nasce al liceo, quando ci siamo innamorati subito della letteratura. I temi che amiamo non sono facili, del resto non abbiamo mai amato come band, le cose scontate. Pensiamo che la musica italiana, dovrebbe avere più coraggio e affrontare temi duri come il bullismo, piaga della nostra società.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione dell’album?
Le canzoncine che cantavamo in studio per stemperare la tensione della registrazione.
Se il La chiave di Berenice fosse un concept-album, su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Per noi è un concept album, del resto non amiamo le etichette, perché tante volte ci siamo chiesti cosa vuol dire concept. È un album, ed è un pezzo della nostra storia musicale, niente di più.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero disco?
… quello più da live?
Tutti i nostri brani hanno una loro storia, e quindi vivono come se fossero delle piccole creaturine.
Come è stato produrre il cd con ben due label: I Dischi del Minollo e (R)esisto?
La collaborazione è iniziata con ‘’Fiori Recisi’’ ed è andata molto bene.
I ragazzi sono molto coordinati sia sulla promozione che sulla produzione del disco.
Come è nata questa copertina così … onirica? Sogno o incubo? Chi l’ha pensata e realizzata così?
È nata da un’idea di Ilaria Passiatore, una nostra cara amica che ha messo anche i cori in Berenice.
Come presentate dal vivo il disco?
Presentiamo il disco suonando con le nostre maschere, creando un spettacolo semplice e diretto senza fronzoli o mediazioni.
Altro da dichiarare?
Un saluto dal ‘’il silenzio delle Vergini’’ cercateci su tutti i social perché siamo presentissimi, vi aspettiamo nei nostri live.
Etichette: (R)esisto distribuzione, Bergamo, Elettropop, Fiori recisi, I Dischi del Minollo, Il Silenzio Delle Vergini, In palude con ..., Intervista, La chiave di Berenice, Lombardia, New Wave, Post-Rock
12 Commenti:
Vero piacere ospitare in palude Il silenzio delle Vergini, ancora una volta. Sono un trio (con la maschera), due ragazzi e una ragazza, che ho avuto il piacere di sentire anche dal vivo al MEI 2022.
Vengono da Bergamo, l'altra volta qui in palude eravamo in piena pandemia, me lo ricordo bene. E anche il loro disco risente, non per la provenienza, di questo periodo di conflitti, divisioni, tipico della società post-covid, per la loro sensibilità... lo sento a pelle.
Ho quindi apprezzato molto l'idea di cantare questioni sociali e intime di oggi (il privato è politica, bisogna tenerlo a mente), tra indifferenza, mancanza d'amore, solitudine, ingratitudine, il bullismo ... partendo da uno scritto di Fitzgerald, come dicono nell'intervista.
Tipo in Kaori Kosei dal bel ritmo e con una voce di donna, che racconta una storia d'amore triste. Poi va il rock e l'elettronica, il non sentire nulla, nell'amore... un tipico racconto di oggi. Bello davvero nel catturare l'attimo.
O anche Alba Varden, gran pezzo di rock elettronico dal gusto internazionale. Un cantato ancora di donna che ci ripete "... tornare indietro non si può fare...".
Pare di no, già!
Fantastica la quasi title-track Berenice, con un sound da rock alternativo italiano e dei testi di banale violenza quotidiana.
Gran finale con Anastasia, una canzone d'amore, forse: su di un tappeto di elettronica con la sezione ritmica a darci dentro e staffilate rock della chitarra, si sviluppa una storia d'amore sì, e di eccessi e di passione ...
Dimenticavo Marcel, un rock sgembo, ritmico, sulla diversità, sulla socialità, sugli altri siamo noi... senza banalità sanremesi, ovviamente.
Insomma, un bel disco tutto da ascoltare questo La chiave di Berenice.
Altra affascinante ed interessantissima scoperta!! Testi ad alto grado di contenuto sociale questo me li rende ancora più accattivanti
grazie ragazzi.
@Daniele
Grazie per l'attenzione costante, immaginavo, immaginavo...
@Armando
Grazie per essere passati in palude e alla prossima.
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