In palude con Collettivo Gioia
NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Noise pop
DOVE ASCOLTARLO qui
LABEL Marjucha Sound
PARTICOLARITA’ Ep
CITTA’ Verona
DATA DI USCITA 20 giugno 2022
L’INTERVISTA
Come è nato Temporali?
La storia della band è stata segnata da cambi di formazione e diverse pause. Una volta trovata la “quadra” con l’entrata nel gruppo di Carlotta alla batteria abbiamo ricominciato a suonare costantemente e ci siamo presi bene! Quindi siamo ripartiti belli carichi con idee, spunti musicali, chitarre e birrette.
Come mai questo titolo? … temporali dell’anima.
Il titolo Temporali riprende un elemento comune all’interno della nostra musica, fatta di quiete spaziale e improvvisi lampi elettrici. I nostri sono temporali interiori, prese di coscienza, domande e speranze che abbiamo fatto entrare in queste tre canzoni.
Come è stata la genesi di questo Ep, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Come dicevo abbiamo ricominciato a suonare insieme e abbiamo provato una canzone già presente nel repertorio (“Stralunato”) e due completamente nuove (“Fantasmi, lampi e temporali” e “Anni luce”). L’idea di registrarle il più presto possibile è venuta in maniera naturale. Avevamo voglia di fissare un particolare momento della nostra storia personale e musicale. Volevamo mettere un punto e da lì poi ripartire. Temporali è stato questo per noi.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di Temporali?
Possiamo dire che sono stati giorni adrenalinici e tutti noi eravamo completamente assorbiti nel processo di registrazione. C’era uno stato di esaltazione generale! Il lavoro fatto da Ambro (Duck Chagall) nel suo super studio di registrazione ha permesso ai pezzi di spiccare il volo!
Se Temporali fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Forse sul bisogno che abbiamo di creare relazioni. Sia tra esseri umani sia tra noi e il cosmo.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero Ep? … quello più da live?
Tutti e tre i pezzi significano molto per noi. Sono tre piccole gemme che abbiamo coltivato e fatto crescere. Loro stesse hanno fatto crescere noi. Non vediamo l’ora di suonarle live, hanno diversi mood ma il tratto comune è il fatto che siano oniriche, almeno ai nostri occhi (alle nostre orecchie soprattutto).
Come è stato autoprodurre questo tuo lavoro? Chi hai avuto vicino …
Ambro (Duck Chagall) ci ha aiutato ad affinare il nostro sound e ad aggiungere qualche chicca, che ci è piaciuta assai. Poi l’etichetta Marjucha Sound ci ha dato qualche spunto anche organizzativo. Ma amiamo molto la filosofia del do ityourself!
Copertina che colpisce per il suo essere mistica (e sensuale?) e fumettosa … Come è nata? Chi l’ha pensata così?
Il processo di creazione della copertina è stato laborioso. Siamo partiti da una foto, su cui è stata aggiunta della pittura (di Davide Pampanin - grazie Pampa!) e poi il tutto è stato rielaborato al pc. Volevamo che l’immagine, in origine una fotografia in bianco e nero paesaggistica, assumesse una forte componente sovrannaturale.
Come presentate dal vivo il disco?
Ora siamo in cinque in formazione, si è unito a noi il Trambu (Mattia Tramonti) alla chitarra. La presentazione sarà un po’ più elettrica e un po’ più “power” rispetto al disco, probabilmente anche più sfaccettata e multiforme. Oltre alle tre canzoni dell’ep, infatti, ne suoneremo altre che non vediamo l’ora di farvi sentire live!
Altro da dichiarare…
Legalizeit!
Etichette: Carlotta, Collettivo Gioia, Duck Chagall, ep, In palude con ..., Intervista, Marjucha Sound, Noise Pop, Pop, Temporali, Veneto, Verona
8 Commenti:
Gran piacere ospitare il Collettivo Gioia oggi in palude.
Anzi, direi gioia vera: un po' perché vengono dalla mia città, perché conosco la batterista da alcuni anni in quanto attiva in diverse ottime realtà musicali (è Carlotta, già con Klein Blue, C+C=Maxigross, Fontanablu...).
E poi perché hanno fatto un disco con un titolo molto attuale: Temporali (uno girava sulla mia testa qua in palude, per fortuna è andato via). Temporali dell'animo, staffilate rock che intervengono a interrompere la quiete.
Sono proprio così le tre canzoni di questo Ep, purtroppo solo tre, ma che bastano a dirci di che pasta sono fatti i Collettivo Gioia (bel nome, tra l'altro).
Si parte con Stralunato, storia malinconia d'amore, per un pezzo di pop sognante. Organo magico e il titolo del disco contenuto in un verso... dopo il temporale una sorta di rinascita. Direi meraviglioso modo di iniziare.
Si passa poi a Fantasmi, lampi e temporali, con la batteria a dare il ritmo dialogando con la chitarra, un cantato molto naturale per un pezzo di autentico indie-pop. Il ritmo sale, una certa elettricità avvolge tutto, creando momenti psichedelici senza tempo... gran pezzo...
Anni luce chiude l'Ep, con un'atmosfera soffice e sognante, la band che suona come un unicum. Un testo futurista e romantico, musicalmente ancora pop-psichedelico, che confermano la loro attitudine....
Collettivo Gioia in palude, è stata una vera gioia... spero di ospitarvi ancora, magari con un lungo e di riuscire a venire a sentrvi live!
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