In palude con Monica P
NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE cantautorato alternativo
DOVE ASCOLTARLO: su tutte le piattaforme digitali, spotify, su CD e anche su Stero8
LABEL autoproduzione
PARTICOLARITA’ bellissimo :-) (restando seria: intimo ed essenziale)
CITTA’ Torino
DATA DI USCITA 25 marzo 2022
L’INTERVISTA
Come è nato Appunti per restare sana?
Appunti per restare sana è nato durante mesi di vita parallela. Parallela ad uno spazio e a un tempo che sembravano non esistere più. Momenti intimi e molto personali in cui mi sono guardata dentro, e momenti in cui prendevo a mio modo le distanze da quello che guardavo fuori.
Come mai questo titolo? … molto attuale, visto quello che ci è successo in questi anni.
Questo titolo per l’ironia che caratterizza da sempre una parte di me. “Prendo appunti di continuo per restare sana” è una frase di una canzone di questo EP (La vita è un gran casino), dove emerge forte il desiderio di tornare alla vicinanza e al contatto con le persone, rompendo determinate regole che ci sono state imposte per molto tempo e che a volte ho trovato insensate e contraddittorie. L’insanità mentale a cui mi riferisco è senza dubbio uno dei rischi dell’isolamento e in generale delle costrizioni cui siamo stati sottoposti, per motivi più o meno discutibili.
Come è stata la genesi di questo EP, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Sono un’impulsiva, un’appassionata, nel bene e nel male. A novembre ho deciso che ne avevo abbastanza di tutto quel silenzio e che non potevo più stare senza pubblicare nuova musica. Avevo 3 nuove canzoni e così ho scritto la 4^ e a dicembre ne ho programmato l’uscita. Mi piaceva l’idea di tirare fuori le canzoni una alla volta, come pezzi di un puzzle. Da qui anche la grafica della copertina dell’EP, che è l’insieme di quelle dei singoli brani, come ognuno fosse un piccolo mondo simbolico a se’, che compone l’intero casino della vita.
Se Appunti per restare sanafosse un concept-album su cosa sarebbe?… tolgo il fosse?
Il titolo rimanda alla sopravvivenza. Sopravvivenza mentale, intendo! Ma la costante è “disillusione/sogno”. Amo gli ossimori :-)
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiera dell’intero EP?… quello più da live?
Vado fiera di Parlami d’amore, mi emoziona Senza di noi (di cui adoro l’atmosfera), trovo divertente cantare Tutto a posto. Quello di cui vado meno fiera è La vita è un gran casino, forse perché ha un arrangiamento più pop e “leggero”. Sono una persona solare, ma ho un animo profondamente new wave. Pensa che sulla canzone che amo di meno ci ho fatto pure il videoclip. Te l’ho detto che non sono tutta dritta! ;-)
Come è stato autoprodurre questo tuo lavoro? Chi hai avuto vicino ...
Me stessa e Momo Riva, bravissimo produttore e polistrumentista.
Copertina che colpisce per la sua anarchia, a prima vista sembra un Guernica … Come è nata? Chi l’ha pensata così?
La vita è anarchia, siamo noi che mettiamo i paletti. In quella copertina ci sono simbolicamente tutti gli elementi che la compongono. Spirali (simbolo di energia e fecondità), l’infinito, grovigli di vario tipo, spine da cui possono nascere ancora tulipani… Amo l’idea della rinascita. Alain Ziegler, che ha ideato la grafica, ha saputo interpretare tutto questo ascoltando le mie canzoni.
Come presentidal vivo il disco?
Ho formato una nuova band e ne vado molto fiera. Siamo due chitarre (acustica ed elettrica), basso e batteria/percussioni. Abbiamo tutti l’animo blues e la voglia di suonare e divertirci. I tre musicisti che ho coinvolto sono strepitosi!
Altro da dichiarare…
Etichette: Anarchia, Autoproduzione, Cantautorato, Cantautorato alternativo, ep, Giovani Musicanti, Giovani musicanti e disoccupati, In palude con ..., Indie, Intervista, Monica P, Piemonte, Rock, Torino
10 Commenti:
Finalmente torna in palude Monica P, una musicante presente nel mio libro, una musicante che adoro da sempre per il suo stile anarchico e disincantato.
Ha ragione, ha ragione, io non scherzo, questo è un disco bellissimo, peccato che ci siano solo quattro canzoni quattro, ma come dice bene lei, aveva una certa urgenza ...
Quattro canzoni quattro, dall'iniziale La vita è un gran casino romantica dal titolo politico programmatico, un po' pop, un po' rock, che lei ama meno, ma secondo me ci sta benissimo... ascoltatela/vedetela nel video.
E poi Senza di noi, Gran pezzo,singolo del quale ho già parlato su questo blog, perché mi è piaciuto subito. Mi è piaciuto per il sound magico, rock con giochetti elettrici, più questo testo torbido, da fine di mondo.
...quella fine del mondo che abbiamo tutti vissuti in questi ultimi anni pandemici. Un qualcosa di cinematico (alla Bertolucci, dissi allora e confermo ora)
Poi c'è Tutto a posto chitarra/voce, voce roca, come appena alzata, come racconta il testo ... un pezzo di amore e odio, di contraddizioni, di ossimori, come tutto questo piccolo grande disco.
Chiude l'ep Parlami d'amore con una chitarra roboante, per un cantato rock stupendo, malato, dark... tra il Paisley Underground (musicalmente), e le grandi cantanti italiche anni '60/'70 (il cantato, ovviamente, ma non solo...).
Insomma, per me un gran disco, che ricorda bene il periodo di chiusure e oscurantismo che abbiamo vissuto, e che invita ad andare oltre, abbattedo i luoghi comuni fisici e mentali... con vero spirito rock. Brava Monica P.
"La vita è un gran casino" è quasi una dichiarazione d'intenti
Già Alberto, ma conoscendo Monica, direi che tutto il disco lo è ;)
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