In palude con Diana Tejera
NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE elettro pop, folk con intenzioni rock.
DOVE ASCOLTARLO spotify
LABEL Groovy Records/ Giallo Ocra
PARTICOLARITA’ album scritto in 3 lingue, nato e realizzato durante il lockdown.
CITTA’ Roma
DATA DI USCITA 8 Marzo 2022
L’INTERVISTA
Come è nato Libre?
E’ nato durante il lockdown. Avendo uno studio a casa e tutto quel tempo a disposizione ho iniziato a creare brani senza un vero fine, per il piacere di realizzarli. Per questo ho scelto il titolo “libre”. E’ stato un approccio nuovo per me, senza giudizio, non mi sono posta limiti. Così ho composto brani in lingue diverse: in spagnolo, inglese e francese. Mi sono lasciata trasportare dal suono e dalla voglia di sperimentare.
Come mai questo titolo? … forse non è difficile da capire, visto quello che abbiamo vissuto.
Infatti. È nato per lo stato nel quale tutti ci siamo trovati; per assurdo quella mancanza di libertà fisica mi ha donato una visione più aperta nella composizione. Ho sentito la possibilità di andare oltre certi schemi prestabiliti e questo mi ha fatto riflettere molto sul senso della libertà. Determinante per la scelta del titolo è stato anche il ruolo delle relazioni che ho voluto omaggiare: la vera libertà risiede nei legami.
Come è stata la genesi di questo disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Proprio perché è nato senza un fine preciso solo alla fine ho pensato e capito di aver realizzato un disco. Ho scritto e arrangiato brano per brano senza troppi pensieri. E’ un disco istintivo, anche se quando mi sono ritrovata ad avere più di 20 brani poi ho lavorato molto per selezionarli e sistemarli. La parte finale forse è stata quella più difficile. Cercare una coerenza tra le canzoni, un suono comune, e soprattutto mixarli devo dire che è stato un lavoro impegnativo. Ma alla fine ci sono riuscita e ne vado molto fiera.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di Libre?
Uno in particolare è sulla scrittura e realizzazione bel brano “Why”. Erano 2 giorni che ero molto giù, senza voglia di fare nulla... quando questa canzone mi ha in qualche modo cercata... mi ha fatto alzare dal letto ed è nata così in 10 minuti. L’ho registrata subito e ogni suono che mettevo casualmente sembrava nel suo punto esatto. E’ un brano che mi ha dato fiducia nel mondo e che ho lasciato così, in quella versione istintiva e mattutina senza aggiungere null’altro.
Se Libre fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Sì.. in qualche modo è un concept sul significato della libertà… sui legami che rendono prigionieri o liberi.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiera dell’intero disco? … quello più da live?
Un brano del quale vado abbastanza fiera è “libre”, sia per la produzione che per l’utilizzo del francese (non proprio la mia lingua). Sulla produzione sono andata fuori dalla mia zona di comfort, ho tolto la chitarra acustica e ho provato qualcosa di diverso che alla fine mi ha convinto. E’ stato bello perché avevo riempito il brano di strumenti, suoni e quant’altro.. per poi capire che dovevo togliere. Quel lavoro di sottrazione mi è molto piaciuto. Un altro brano che mi piace molto è “all that you see”, e questo grazie anche alla produzione di Andrea Di Cesare che ho sentito essere ciò che desideravo.
Perché con Giallo Ocra Edizioni? Chi altri ...
Giallo Ocra perché è un editore che conosco da 20 anni e che stimo molto. Una persona alla quale sono molto legata e con la quale ho fatto Sanremo nel 2002. Oltre a Giallo Ocra (Alberto Salini) c’è una bella squadra: Sfera Cubica come ufficio stampa e O’live come booking. Groovy records invece è la mia etichetta.
Copertina che colpisce per la sua semplicità, a prima vista sembra uno scatto a caso … Come è nata? Chi l’ha pensata così?
La copertina è uno scatto che fa parte del servizio fotografico del disco realizzato da Viviana Strambelli. In effetti è stato uno degli ultimi scatti, quando stavamo per andando via, io mi ero un po’ lasciata andare e Viviana ha colto quel momento di liberazione. Poi quando l’ho vista mi è sembrato rappresentasse perfettamente il titolo del disco.
Come presenti dal vivo il disco?
Lo presento in varie formazioni: quella con tutta la band, con Giampaolo Scatozza alla batteria elettronica, Pietro Casadei al basso, Fernando Pantini alla chitarra elettrica e io al synth e chitarra elettrica. In duo con Giampaolo Scatozza alla batteria elettronica o da sola con synth, sequenze e chitarra elettrica.
Altro da dichiarare?
Etichette: Diana Tejera, Elettro-Pop, Folk, Giallo Ocra, Groovy Records, In palude con ..., Intervista, Libre, Lockdown, Rock, Roma, Sfera Cubica
11 Commenti:
Grande piacere ospitare in palude la cantautrice italo-andalusa Diana Tejera, tornata a disco con intensità, l'intensità che abbiamo potuto avere durante il lockdown, quando ha lavorato a questo Libre.
Undici tracce cantate in inglese, francese e spagnolo, ma l'intensità è la stessa, la voce di Diana ci accompagna dall'inizio alla fine senza un momento di cedimento, tra elettronica, pop, rock, psichdelia ...
Buona la title-track, sì, questa cantata in francese che non sarà la sua lingua, ma se l'è cavata bene. Un pezzo pieno di magia.
Tra i pezzi in spagnolo mi è piaciuto molto Volverè, pezzo pieno i ritmo e poesia. Potrebbe essere ottimo per il momento musica/immagini di un film di Pedro Almodóvar.
Tra i pezzi in inglese citerei All that you see citato dalla stessa Diana. Rock elettronico di ottima fattura, con un suono tondo che ti entra dentro.
Citerei anche, assolutamente, I Quit, elettronica sofisticata con una certa sensualità per un pezzo che va via liscio. Indietronica? Sì, direi che la possiamo chiamare così.
E poi anche True Lady psichedelia a piene mani, una chitarra che senti protagonista, un cantato sicuro e malinconia e ritmo...
Ma è un disco tutto da ascoltare, come dicevo all'inizio: il toccante e malinconico Una sola palabra o il sensuale En tus ojos... oppure l'elettrico True lie, il pop soffice WHY ...
Libre un disco onesto, che dice molte verità su questi nostri anni pandemici. Brava Diana Tejera.
Mi sono ascoltato tutto l'album mentre leggevo un lungo. racconto. Un'ottima musica d'ascolto!
Mi sono ben salvato la pagina ... grazie del consiglio.
Grazie a teMarcaal di questa impressione quasi in diretta. Mi fa piacere queste interazione.
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