Enrico Berlinguer oggi farebbe 100 anni, e credo vada festeggiato
degnamente. Berlinguer al pari di Pertini, suscita sempre applausi,
il ricordo della serietà dei politici di un tempo, rigorosi come un
padre di famiglia, onesti, veri, umani, di una sinistra autentica (e
in questo rispettati anche da chi non è di sinistra). Essendo umani,
inevitabilmente hanno fatto errori, tipo il Compromesso storico
(però il Berlinguer del film di Marco Bellocchio, Esterno notte al cinema in questi
giorni, è troppo serio, poco somigliante al vero), tipo la linea
della fermezza sul Caso Moro, tipo accorgersi troppo tardi degli
errori dell'est. A me piace il Berliguer dell'Alternativa di
sinistra, dell'eurocomunismo, del pacifismo, del femminismo,
dell'ambientalismo. Insomma, il PCI che sposava molte tematiche
emerse nelle lotte degli anni Settanta, e incontrava la Nuova
Sinistra. Quello che criticava i regimi dell'Est, senza cadere nelle
braccia della Nato. Insomma, quello che oggi manca in Italia.
Difficile dire se con lui vivo il PCI si sarebbe così miseramente
dissolto, tra una maggioranza che non assomiglia ormai in niente
all'originale sinistra italiana, e nei mille rivoli della diaspora
comunista, litigiosa, capace solo di unirsi in vista di elezioni
sempre disastrose. Ma non voglio deprimermi e deprimervi, oggi si fa
festa. Si festeggia Enrico Berlinguer, figura da studiare e capire,
figura originale di comunista italiano. Auguri Enrico, se ci fossi
ancora... Etichette: Anniversari, Berlinguer, Comunismo, Comunisti, Enrico Berlinguer, Nuova sinistra, Pacifisimo, PCI, Pertini, Sandro Pertini, Storia
12 Commenti:
Giusto ricordarlo, lui sapeva parlare alle persone.
Saluti a presto
Quello che.mi.intristisce è che oggigiorno un politico come lui non sarebbe considerato
Quando ho votato per la prima volta, a 18 anni, ho dovuto destreggiarmi fra le molte figure forti e carismatiche che occupavano l’agone politico: Craxi, Andreotti, Almirante, Pannella, Mario Capanna e, naturalmente, Enrico Berlinguer.
Un giovane che si affacci oggi alla politica, al suo primo voto, credo trovi soltanto figure sbiadite e discutibili, populisti senza popolo, ideologi senza idee, gente che non ha progetti né vocazione politica, il cui unico intento è l’esercizio del potere ad ogni costo e senza alcun merito o alcuno scopo.
Berlinguer è stato quello che mi ha convinto di più dopo una breve parentesi in Democrazia Proletaria. Del compromesso storico io ho un’opinione tutto sommato positiva, si trattava di un’operazione di real-politik, di ciò che forse era possibile fare con ciò che hai a disposizione, invece di aspirare invano all’ideale: si trattava di mettere insieme le migliori forze della DC (che pure esistevano, anche se era considerato il partito più corrotto e in odore di mafia d’Italia), con le forze allora integre del comunismo italiano, tagliando così fuori i corrotti, i fascisti e i partitini di contorno che non facevano altro che ricattare, a costo di far cadere un governo dopo l’altro, pur di ottenere potere e privilegi.
Il PCI non si sarebbe dissolto? O almeno non così miseramente? Sul primo punto non ho dubbi: il PCI era frutto della Guerra Fredda, finita questa si sono dissolti più o meno miseramente tutti gli altri partiti e con loro i leader e i protagonisti di quell’epoca, e forse quest’ondata avrebbe travolto anche Luigi Berlinguer. Sul miseramente possiamo discutere: sciogliere il PCI, trasformarlo, per poi accettare la discesa in campo di Silvio Berlusconi, un uomo che ha modificato in peggio la scena politica, l’ha spettacolarizzata, mediatizzata, ha introdotto il populismo mediatico, ha spaccato l’Italia in due, ha trasformato il rivale politico in nemico da combattere e da abbattere, l’ha demonizzato, ha reso noiosa e obsoleta ogni discussione sui programmi, sugli scopi e sugli intenti, ha imposto come normalità il suo impero economico e mediatico, il fatto che lui parte avvantaggiato rispetto a chiunque altro, ha fatto lievitare i costi della propaganda e ha sdoganato il peggio della scena politica: i fascisti, gli affaristi e i leghisti.
Oggi pensare a Berlinguer è un’operazione nostalgica, è come rievocare qualcosa di pulito in mezzo alla sporcizia: quella di ora e quella di allora.
Auguri, Luigi, nel tuo paradiso proletario.
Ciao
Tanti Auguri... altro Uomo e Politico.
Un politico come dovrebbe essere un politico. Non dico che non ce ne siano più, che la sinistra di adesso, eccetera eccetera. Ma certo sono molto pochi persone del genere. Probabilmente anche perché i politici di adesso sono espressione della società di adesso votati dalle persone di adesso che presentano le idee di adesso.
@Garbo
Ogni epoca ha i suoi politici e politicanti, e a volte si parla bene del passato ricamandoci sopra troppo (quei politici che citi, allora non erano così amati, come Berlinguer, e, pur rispettando le varie idee, nessuno di questi avrei mai votato a parte il Capanna di allora). Sul Compromesso storico abbiamo idee diverse, e pure sulla DC, della quale salverei poco, molto poco. A Dp sono riuscito a iscrivermi a 18 anni, poi si sciolse (da quello che capisco abbiamo alcuni anni di differenza, e abbiamo fatto, forse inevitabilmente, scelte diverse). Il Pci poteva seguire la Rossanda e il gruppo de il manifesto a fine anni Sessanta, forse la Storia sarebbe stata diversa, e lo scioglimento meno misero (buttarono bambino e acqua sporca). Dopo il crollo della cosiddetta Prima Repubblica, cambiarono legge elettorale per impedire al PCI di vincere le elezioni (col proporzionale avrebbe vinto alla grande, sondaggi e studi seri di allora, lo davano molto avanti), bloccando sul nascere Berlusconi e i partiti del leader, brutta malattia del maggioritario. Credo che ricordare Berlinguer nel centenario della nascita sia doveroso, per quello che ha fatto, da comunista italiano mai pentito di esserlo, a differenza di altri venuti dopo. Poi credo che, la sua figura, non abbia bisogno di paragoni con politici attuali o del tempo, per risplendere. Risplende di luce propria. Luigi era un altro, credo ti sia sbagliato, il Berlinguer passato alla Storia è Enrico.
@Enri1968
Già, già, tu che ne porti pure il nome, mi pare, lo sai bene. Aveva molta umanità, per questo ha fatto errori... ma è rimasto.
@Alberto
Concordo in pieno, ogni epoca ha i suoi politici e la gente che li vota o meno (oggi, c'è poi, un forte astensionismo), paragonare politici di anni diversi, credo sia poco corretto. Penso poi, come scritto sopra, che Berlinguer, risplenda di luce propria. Amen.
Concordo con i commenti degli amici blogger che mi hanno preceduto e ti lascio un link che potrebbe interessarti; Enrico Berlinguer è tornato tra noi: il racconto di un sogno:
https://www.globalist.it/politics/2022/05/25/enrico-berlinguer-tornato-sogno/
Altri tempi! Ricordare persoonaggi come Berlinguer è il minimo. E che tristezza pensare al livello dei politici attuali che c'è adesso.
@Berica
Grazie, vado a leggerlo subito, così farò sogni belli.
@Marcaval
Sì, è il minimo. Sui politici di oggi ci metterei una pietra sopra, anche se è facile dirlo. Forse qualcuno buono c'è, ma è tutto il contesto che manca...
@Cavaliere e @Daniele
Mi scuso con oi, i vostri commenti erano finiti nello spam.
E a Cavaliere dico, concordo in pieno, sapeva parlare alle persone.
A Daniele dico, è vero, oggi come oggi, c'è una censura preventiva, che blocca chi cerca di dire cose fuori dal coro...
Chiedo venia per il "Luigi" al posto di "Enrico", l'ho sbagliato due volte su tre ... però ero partito bene. Non è la prima volta che mi capita di scambiare i due nomi: il fatto è che io Luigi Berlinguer l'ho conosciuto davvero, quando era ministro dell'Università e della Ricerca, mentre Enrico l'ho visto solo in tv e sui manifesti. E' morto a Padova nell'84, mentre io ho iniziato gli studi in quella città solo nell'87.
Ciao
Mai avuto il piacere di incontrare Enrico, ero giovanissimo nel 1984, mentre su Luigi non ho particolari ricordi (forse erano parenti alla lontana, tipo secondi cugini, ma non ne sono sicuro).
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