Rece d'Alligatore: Cisco

Cisco, Canzoni dalla soffitta

C  e P Cisco Produzioni/Edizioni Impronta

Disco generoso, disco doppio, quello uscito sul finire dello scorso anno da parte del grande Cisco. Canzoni dalla soffitta, dove era riparato durante questi lockdown. Da lì ha osservato il mondo, scrivendo nuove bellissime canzoni, e ha ripreso dei classici, suoi, periodo MCR, o di altri grandi …

Ne è uscito questo ghiotto doppio album, veramente speciale, a tratti per me commovente. Come non farlo ascoltando Baci e abbracci, divertente pezzo ironico sulla fine (presunta) della pandemia, di come ne usciremo, con la carnalità tutta emiliana e chitarrina, banjo, hammond… oppure Andrà tutto bene, con fiato e fiati per un altro pezzo sulla fine della pandemia, ancora ottimista e con una certa voglia di divertirsi… o La finestra sul cortile, titolo filmico, per raccontare cosa vedeva durante il lockdown dalla finestra di  casa sua, con violino dolente e la chitarrina.

E sono solo i primi tre pezzi, per partire veramente alla grande lungo una bella ora e mezza di musica tutta da vivere. Dal primo disco cito Lucho, dedicato all’amico Luis Sepulveda, Riportando tutto a casa, canzone che richiama il titolo del primo mitico disco dei MCR, Il fantasma di Tom Joad, traduzione del famoso pezzo di Sprigsteen del cantautore Luca Taddia, reso suggestivo e filmico da Cisco.

Il disco due Live dalla soffitta, ripropone voce/chitarra/armonica alcuni “suoi” pezzi, come faceva dalle dirette internet durante il periodo del blocco totale. Lì è difficilissimo scegliere, anche se adoro la recente Bianca, cantata nel suo dialetto (è dedicata alla figlia) e mi fanno impazzire due cover storiche quali Manifesto (della Bandabardò) e La pianura dei sette fratelli (dei Gang, suonata spesso dai MCR) e trovo importante per la nostra generazione La legge giusta, per ripensare a Genoa G8 di vent’anni prima.

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