venerdì 10 dicembre 2021

In palude con Andrea Chimenti

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO

GENERE canzone d’autore

DOVE ASCOLTARLO su disco, online solo alcune canzoni

LABEL Vrec

PARTICOLARITA’ un disco coi baffi

SITO FB - INSTAGRAM

CITTA’ Verona

DATA DI USCITA 5 novembre 2021

L’INTERVISTA 

Come è nato Il Deserto La Notte Il Mare?

Come tutti i miei dischi è nato da un’esigenza. Dopo diversi anni dal penultimo lavoro Yuri ho sentito arrivare il momento di scrivere. È sempre così, un giorno si apre una porta e solo quando ho terminato quella porta si richiude. Non so quando questo accade, probabilmente accumulo dentro di me esperienze e pensieri che ad un certo punto premono per essere messi in musica o scritti. Forse accade a tutti così, ma vedo molti autori essere più continuativi nella loro produzione, con una capacità artigianale che a me manca. Riesco solo quando spunta l’ispirazione. A molti fa sorridere la parola “ispirazione” che rimanda ad un’immagine romantica dell’artista, un’immagine del passato. Questa parola io la difendo fortemente, l’ispirazione è qualcosa che non puoi avere tutti i giorni, un dono che va acciuffato quando arriva.

Come mai questo titolo? … titolo molto poetico.

Sono tre parole tratte dal testo di Bimbo un brano contenuto nell’album. Queste tre parole mi sono sembrate rappresentare bene il nostro tempo. L’occidente sta attraversando un periodo di deserto culturale, che sfuma inesorabilmente verso una notte dei tempi e il mare è lo spazio che dobbiamo attraversare in cerca di un approdo, è la profondità che ci attrae ma allo stesso tempo temiamo di scandagliare. Il Deserto la Notte il Mare sono anche tre luoghi letterali che molti popoli sono costretti ad attraversare in un sogno di salvezza in cerca di un porto sicuro, un luogo dove trovare pace.

Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?

Il progetto ha attraversato qualche difficoltà inizialmente. Ho perso del tempo dietro alla produzione da parte di un’etichetta inconcludente, poi c’è stato l’incontro con Cristiano Roversi e abbiamo iniziato la vera e propria registrazione. Abbiamo lavorato presso l’Arci di Mantova e con tempi molto dilatati siamo riusciti a terminare il lavoro. Si sa che tutto quello che viene affrontato a bassi budget è lento e faticoso, ma sono contento che ce l’abbiamo fatta. Poi è arrivata la pandemia che ha rinviato ogni possibilità di uscita discografica e ogni concerto. Ho atteso e questa attesa è stata positiva perché in quel periodo ho avuto modo di conoscere David Bonato della Vrec Mi ha contattato per una collaborazione in un brano del bellissimo disco dei Popforzombie. Terminata questa collaborazione ho chiesto a David Bonato se fosse interessato ad ascoltare il mio lavoro. E così eccoci qui insieme ad affrontare questa avventura discografica. 

Se  fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?

Il viaggio è sicuramente il tema centrale, quello individuale e quello dell’uomo in senso lato.
Il viaggio è più importante dell’arrivo, da come abbiamo viaggiato risulterà il nostro approdo. Nel viaggio abbiamo la possibilità di fare esperienze, di crescere, di essere accompagnati e accompagnare. Auguro a chiunque si metta in cammino di camminare a lungo anche se attraverso strade difficili e a volte tortuose e di fare la propria scelta ad ogni bivio. Beatissimo è forse il brano centrale che ben esprime tutto questo: “…beato questo mio viaggio che sono in viaggio ancora” canta il ritornello.

Ma ci sono anche viaggi a ritroso come quello cantato in KY nel quale si parla del ritorno dell’uomo scimmia. Un viaggio dell’umanità verso il punto di partenza “…l’uomo scimmia si addormenta nelle nostre case e si risveglia al nostro primo battito di ciglia…” 

C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero di Il Deserto La Notte Il Mare? … che ti sembra  ideale da fare live?

Ad essere sincero faccio fatica ad esprimere una preferenza anche perché i brani sono molto diversi l’uno dall’altro pur essendo concettualmente uniti. Il disco lo vedo come un corpo unico. Forse ce ne sono alcuni più difficili da eseguire dal vivo perché suonare e cantare contemporaneamente mi impegna particolarmente in alcuni brani. Beatissimo è probabilmente uno dei miei preferiti e anche Bimbo è un momento che amo particolarmente e pensandoci bene mi piace molto suonarlo dal vivo.

Come è stato produrre questo disco? Chi hai avuto vicino maggiormente?

La produzione, come ti dicevo, è condivisa con Cristiano Roversi, così come gli arrangiamenti. Questo connubio ha fatto scaturire il sound del disco. Io e Cristiano siamo di estrazione musicale differente e questo si è rivelato un valore aggiunto. Molte le contaminazioni che vanno dal rock al folk passando da jazz e aggiungerei anche alcune venature prog. 

Copertina molto bella: cinematografica, con auto in riva al mare, in bianco e nero... Come è nata? Chi è l’autore?

L’autore è Nicola Vinci, un artista che aveva già firmato la copertina del mio album precedente Yuri. Non era facile per me scegliere una copertina per questo disco ed ero piuttosto in crisi. Inizialmente l’album doveva chiamarsi KY, ma questo titolo non mi convinceva fino in fondo e non convinceva neanche Roversi e David Bonato. Così ho scelto Il Deserto La Notte Il Mare traendolo dal testo di Bimbo. Questo titolo ha smosso immagini diverse e capitando nel sito di Nicola Vinci sono incappato in un’opera dal titolo Il Nodo composta da più foto tra cui una che ritraeva un’auto in riva al mare. Una fredda alba invernale e quell’auto ferma mi ha fatto fantasticare, sembrava il frame di un film. Chi c’era dentro quell’auto? Forse qualcuno che l’aveva lasciata e si era allontanato a piedi. Cosa era successo? Il cielo sopra il mare freddo era carico di nubi, la sabbia bagnata, scura. Nell’insieme mi è sembrato di cogliere un’immagine drammatica che si addiceva al contenuto del disco. Me ne sono innamorato subito e ho capito che non poteva essere nessun’altra copertina se non quella. Nicola Vinci gentilmente me l’ha concessa.

Come presenteresti il disco dal vivo?

I brani dal vivo verranno suonati in trio con Cristiano Roversi e Francesco Cappiotti. Sono molto contento delle prove e mi sembra un live che rispetti in pieno il pathos dell’album.

Altro da dichiarare?

Beatissimo.


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12 Commenti:

Alle 10 dicembre 2021 alle ore 21:50 , Blogger Alligatore ha detto...

Gran onore ospitare in palude Andrea Chimenti, storico cantautore toscano, che ora vive nella mia città. Fa piacere, perché, come dice nell'intervista i suoi sono dischi ispirati da artista sensibile quale è ... ascoltate quello che trovate in Rete e capirete.

 
Alle 10 dicembre 2021 alle ore 21:53 , Blogger Alligatore ha detto...

Di questo disco, da politica della Vrec, troverete solo due/tre canzoni, per ora ... una politica che trovo giusta, se si vuole ascoltare qualcosa si prenda il disco.

 
Alle 10 dicembre 2021 alle ore 21:55 , Blogger Alligatore ha detto...

Un disco così bello, pieno di ospiti importanti, suggestioni, passioni impegno ... un disco così bello che mi ha fatto piangere.

 
Alle 10 dicembre 2021 alle ore 21:57 , Blogger Alligatore ha detto...

Difficile dire le preferite, ma ci proverò, partendo con Milioni, rock con una gran vibra, una gran voglia di cantarlo, di ballarlo. Fiati (e che fiati!... di David Jackson dei Van Der Graaf Generator, ospite d'eccezzione in altri due brani, se non ho contato male).

 
Alle 10 dicembre 2021 alle ore 22:02 , Blogger Alligatore ha detto...

Poi direi Allodola nera, pezzo che sembra un classico fin dal primo ascolto, con la voce di Ginevra Di Marco che canta assieme a Chimenti, la fisarmonica di Aiazzi, Francesco Magnelli al pianoforte. Una canzone d'amore particolare, forte!

 
Alle 10 dicembre 2021 alle ore 22:06 , Blogger Alligatore ha detto...

Poi direi anche Garcia pianoforte, fiati il flauto magico di David Jackson, (ancora lui) ritmo, e poi un cantato partecipe, per un brano prog e magico, un capolavoro, che dal vivo dovrebbe fare una gran figura. Virtuosismo puro!... ispirato liberamente a dei versi di Garcia Lorca.

 
Alle 10 dicembre 2021 alle ore 22:08 , Blogger Alligatore ha detto...

Tre pezzi centrali, che portano in alto questo album... e poi direi Oltremare, forse il brano più politico del disco, con un gran ritmo e un cantato davvero ispirato.

 
Alle 10 dicembre 2021 alle ore 22:13 , Blogger Alligatore ha detto...

Altro gran pezzo è Felice: magico, particolare, con gran chitarre, un cantato strano, un gran ritmo ...grandi emozioni anche qui!

 
Alle 10 dicembre 2021 alle ore 22:16 , Blogger Alligatore ha detto...

Finale pieno di patos, tra la musica classica, il prog-rock, l'elettronica e una vibra che non ti lascia, non ti lascia quando hai spento il cd e vuoi risentirlo ... e poi un solo verso "Niente é impossibile". Fantastico!

 
Alle 10 dicembre 2021 alle ore 22:20 , Blogger Alligatore ha detto...

Spezziamo una lancia a favore dei dischi, dischi come questo, a partire da questo. Contro chi dice sia inevitabile la musica liquida, io risondo che non c'è nulla di inevitabile, rispondo con un disco solido come questo. Buonanotte a tutti!

 
Alle 11 dicembre 2021 alle ore 14:34 , Blogger andrea chimenti ha detto...

Grazie! Bella intervista e grazie per le tue parole!

 
Alle 11 dicembre 2021 alle ore 17:35 , Blogger Alligatore ha detto...

Grazie a te.

 

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