Una donna promettente, una delle pellicole viste di nuovo al cinema in
questa strana estate, è un gran film. Un film di quelli che restano,
tipo Sesso, bugie e videotape, ma non perché gli somigli. La pellicola
di questa giovane regista che non conoscevo, Emerald Fennel, ricorda il
De Palma più psicotico, l'Altman più festaiolo e maschile, ovviamente
l'Hitch più torbido (poi rivisto da De Palma). Insomma, più del contenuto forte (e
di un femminismo di ritorno) del quale parlerò dopo, mi ha colpito la
cinefilia.
C'è da dire che, nonostante questi riferimenti classici, Una donna
promettente è un film modernissimo. La protagonista è una trentenne di
oggi, Cassandra, una biondina arrabbiata con il mondo, che vive con i
genitori molto classe media, e lavora come cameriera in un bar. A
interpretarla Carey Mullingan, una delle migliori attrici della sua
generazione, sempre diversa e sempre bravissima in ogni sua
interpretazione (la ricordo, tra gli altri, in A proposito di Davis, Wall
Street - Il denaro non dorme mai, Nemico pubblico, Drive, solo per
citare i primi che mi vengono in mente).
Perché è incazzata con il mondo e si comporta in modo così particolare
Cassie? Anni prima ha buttato alle ortiche una promettente carriera in
medicina, in seguito a una violenza sessuale su di una compagna di corso
minimizzata da tutti: corpo docente (anche femminile) e altri studenti e
studentesse, tutti quasi a giustificare l'accaduto perché era ubriaca
... storia già sentita.
Cassandra per questo, ogni fine settimana, si finge ubriaca per poi
farsi abbordare da sconosciuti e vendicare l'amica, umiliandoli. Non
uccide nessuno, semplicemente si risveglia dalla sbornia e redarguisce l'uomo dall'approfittare di una povera ubriaca. Coraggiosa la
ragazza. Una missione, per lei, ma questo suo modo di vita va in crisi
quando incontra Ryan, bello e bravo ex collega di studio, ora medico in
carriera. Sembra nascere una bella storia d'amore con i genitori
finalmente soddisfatti, sembra ma ... non voglio fare spoiler.
Il finale è molto torbido, nero, malato, con lei che si traveste da
infermiera sexy per l'addio al celibato di un medico di successo, uno dei responsabili della brutta storia dell'amica. Finirà male, ma
anche qui non rivelo altro. Dico solo che il bosco dove seppelliscono
qualcuno (indovinate chi), sembra il Vietnam di M.A.S.H. e pure il matrimonio all'aperto
dove arresteranno (finalmente) qualcuno, ricorda ancora Altman. Quanti
riferimenti, chissà se li ho visti solo io.
Nessuno ne esce pulito in questo manifesto neofemminista, sia ben
chiaro. Pellicola notturna e perturbante, non facile, molto anni
Settanta maledettamente impegnati di certo cinema Usa (Scorsese, Paul
Schrader e chi più ne ha ...).
Ci sono momenti d'antologia, come il primo approccio da finta ubriaca, o
quando sul posto di lavoro Cassie sputa nel caffè del bel Ryan, l'amico appena
ritrovato, e lui lo beve contento, come avremmo fatto in molti, probabilmente, prima del covid almeno (scena da Fratelli Farrelly)., il travestimento da infermiera sexy... Una
donna promettente è stata una bella sorpresa della mia estate al cinema: una pellicola stelle e strisce senza lieto finale.
E pensare che dalla locandina al titolo, non avrei dato un soldo bucato a
questo film. Se non l'avete visto, ve lo consiglio spassionatamente.
Etichette: A proposito di Davis, Carey Mullingan, Cinefilia, Cinema, Driver, Emerald Fennel, Femminismo, Film, Martin Scorsese, Robert Altman, Una donna promettente, Vietnam, Wall Street
12 Commenti:
Effettivamente dalla locandina non c'avrei dato un nichelino.
Ma se lo consigli tu ci penso eccome
Grazie della fiducia Alberto ... anche io, mi sono fidato di un blogger, e sono andato a vedere il film dopo avere letto la sua rece ;)
Mi intriga dopo aver letto il post!
Un film che dovrà il suo successo alla blogosfera? Scherzi a parte, credo che veramente vada visto, e l'Oscar come miglior sceneggiatura (della stessa regista, tra l'altro, cosa rara nel cinema Usa), è meritato. Poi l'attrice è magnifica, come sempre (la Mulligan è una garanzia).
Devastante: sEnza ombra di dubbio, il miglior film uscito quest'anno (per ora).
Ben detto Lucien: devastante ... un film che segna (un'epoca?). Non avendone visti molti, non saprei, ma sicuramente un film così è unico e resterà.
Ho abbandonato il cinema da parecchio tempo e non capisco la ragione di questa mia scelta. Un vero peccato perchè ne ero appassionata. Un farsi del male da sola. Vedo solo vecchie pellicole che certo non mi annoiano , con il desiderio di vederne altre. Farò un'eccezione questa volta? Speriamo di si e che sia un bell'inizio pe ricominciare ad interessarmi. Grazie come sempre Alligatore caro!
Cara Nella, anche io, causa il covid ho dovuto rinunciare al cinema per lungo tempo, e devo dire che l'alternativa online non mi ha soddisfatto, essendo un cinefilo, solo la sala mi soddisfa completamente (davanti alla tv mi addormento, al cinema mai ... a parte due volte, devo dire la verità, film di monaci che pregavano e io mi addormentai, lasciamo stare). Comunque sì, se riesci a vederlo, magari al cinema, è un gran film. Garantisco io e Lucien ;)
Me lo segno ma lo ammetto e con un bel pizzico di vergogna ... sono quasi due anni che non metto piede in un cinema!
Non ti devi vergognare Marcaval, anche io ci sono tornato solo quest'estate, e per 4 film, ma non ci andavo dal febbraio del 2020. E adesso vedremo quando ci andrò ...
Comunque, se almeno riesci a recuperarlo in video, recuperalo, ne vale la pena.
Adoro i registi che citano. Adoro i non lieti fini. Almeno credo d'aver capito che insomma… vabbè, vedrò.
E allora che aspetti, cara petrolio premio? Vola al cinema?
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