In palude con Peppe Voltarelli
NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE canzone d’autore
DOVE ASCOLTARLO da agosto su tutte le piattaforme digitali (l’Alligatore ne consiglia
l’acquisto fisico, è un bel prodotto, fatto molto bene)
LABEL Squilibri Editore
PARTICOLARITA’ è un disco libro con 17 canzoni 48 pagine e 12 opere d’arte inedite
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CITTA’ Firenze
DATA DI USCITA 7 Maggio 2021
L’INTERVISTA
Come è nato Planetario?
L’idea originaria era quella di un lavoro sulle canzoni che parlavano delle città dei porti del Nord (Ostenda Rotterdam e Amsterdam) poi abbiamo aperto alla canzone spagnola e alle Americhe cercando di costruire un racconto trasversale che si muovesse tra gli autori i paesi e i miei percorsi una sorta di manuale di viaggio sentimentale
Come mai questo titolo? … per andare da subito contro i localismi?
Dopo più di vent’anni in giro per il mondo si finisce per desiderare di abbracciare idealmente tutti gli amici incontrati per riunirli e portarli a casa tua in questo caso la lingua italiana e stata la casa. Planetario vuole dimostrare quanto le canzoni siano importanti anche come mezzo di lotta politica e di rivendicazione sociale.
Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Negli ultimi anni ho suonato molto a Barcellona (sede di Cose di Amilcare) e lì che due anni fa ho fatto una residenza di un mese in cui proponevo quattro spettacoli diversi tra cui l’omaggio a Profazio e in quel periodo anche grazie alle frequentazioni con artisti spagnoli e con Pere Campos direttore artistico di Barnasants (Festival della canzone d’autore) è nato il desiderio di reinterpretare alcuni autori importanti come Sabina Serrat Amancio Prada e Aute a cui durante il lockdown si sono aggiunti Silvio Rodriguez, Adriana Varela, Joan Isaac. C’è stato un momento che eravamo arrivati a 33 canzoni poi abbiamo deciso di contenere il lavoro a 17.
Daniele Caldarini ha curato tutti gli arrangiamenti seguendo le indicazioni di Sergio Secondiano Sacchi che ha fatto quasi tutte le traduzioni in italiano e tantissimi amici musicisti che hanno condiviso la partecipazione con una parte una session un assolo) la finalizzazione è avvenuta grazie al lavoro di Domenico Ferraro (squilibri Editore) che ha miscelato tutte le energie degli artisti coinvolti.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Il primo momento chi è ho ascoltato la voce di Silvio Rodriguez che cantava con me stavo camminando sul ponte Santa Trinità a Firenze e mi sono fermato perché in quell’istante ho capito che era successo. Qualcosa di meraviglioso
Se fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
È un lavoro sul potere dell’amicizia è su quanto questo potere influisce sui grandi temi della storia per vincere la solitudine l’oppressione e le ingiustizie.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero di Planetario? … che ti sembra ideale da fare live?
Adoro cantare Garganta con Arena perché mentre la canto penso a tutti i miei amici in Argentina e li abbraccio Mi capita anche con La Manic che mi riporta in Canada e mi emoziono sempre con la voce faccio il possibile per aderire alle canzoni come se fossero mie.
Come è stato produrre questo disco? Chi hai avuto vicino maggiormente?
In primis Sergio Secondiano Sacchi quasi giornalmente per oltre un anno ci siamo confrontati su tutto compreso i minimi dettagli il modo di cantare e le proposte degli arrangiamenti devo dire mi sono completamente fidato di Daniele Caldarini perché mi piace il suo stile essenziale quasi asciutto che aderisce in modo perfetto con la mia idea di suonare da solo nei concerti
Copertina molto legata alla terra, come i disegni interni del libretto sempre molto curato… Come è nata? Chi è l’autore?
Il progetto è dell’artista napoletana Anna Corcione che aveva curato già il mio omaggio a Profazio. Il lavoro si chiama Naturalia e trasforma i nostri viaggi in suggestioni visive utilizzando colori ed elementi organici.
Come presententi il disco dal vivo?
Ho scritto un recital in cui racconto il percorso di questa ricerca parlo di persone di luoghi di italiani all’estero di canzoni e di incontri e in questo cammino le canzoni sono le mie stelle che mi guidano e mi proteggono
Altro da dichiarare?
Nulla se non ringraziare ancora tutti coloro che hanno partecipato a questo affresco per la generosità e l’amore che hanno messo in campo grazie!!
Etichette: Calabria, Club Tenco, Firenze, Folk, In palude con ..., Intervista, Libri, Peppe Voltarelli, Planetario, squil[ibri], Toscana
10 Commenti:
Grande onore e grande piacere ospitare in palude un altra volta il mitico Peppe Voltarelli, con questo magnifico disco, che ha vinto il Premio Tenco nella categoria miglior “Interprete di canzoni”.
Questo vuol dire che non sono canzoni sue, anche se in un certo senso, sono canzoni sue, ma interpretazioni di brani celebri, tradotti in italiano quasi tutte da Sergio Secondiano Sacchi.
Da Bob Dylan a Vladimir Vysotskij, da Cacho Castana a Endrigo e Modugno ... solo per dire i primi che mi vengono in mente.
Sono 17 le canzoni, dal gusto internazionale e internazionalista, anzi, planentario, come dice bene il titolo. Da questo zingaro (c'è pure una preghiera gitana) della nostra canzone.
Un disco malinconico e letterario, dolente e scazzato, un disco più unico che raro, registrato in giro per il mondo, ognuno a casa sua a causa della pandemia, anche se in origine il progetto era diverso ... ma il senso non è stato smarrito. Planetario è un disco Planetario...
Difficile, veramente difficile dire un pezzo preferito ... come fare?
Rotterdam pezzo molto colorato e poetico con tante verità, o All'alba struggente canzone d'amore dal testo possente e ritornello da lacrime (se hai perso un'amore, ma anche no)... archi fondamentali.
Els Marinesr pezzo dal sapore di una primavera malinconica cantato in catalano con Ruso Sala, o ostenda, di Leo Ferrè esistenzialista e torbido?
Il Bob Dylan di Winterlude tradotto da Sergio Secondiano Sacchi o il Modugno di Musetto?
Insomma, c'è dentro un mondo in questo Planetario di parole, suoni, idee contro il sovranismo e per un internazionalismo per nulla scontato. Una democrazia Planetaria in musica.
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