mercoledì 22 luglio 2020

In palude con Alex Savelli e NoStress


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE rock blues funky soul psycho acustico
DOVE ASCOLTARLO su spotify e tutti principali stores digitali
LABEL radici music records
PARTICOLARITA’ live acustico inciso in una torre medievale
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CITTA’ Bologna
DATA DI USCITA 14 maggio 2020
L’INTERVISTA
Come è nato Doing Nothing?
Doing nothing è un album nato dopo la scorsa estate, dopo anni di amicizia e intense frequentazioni dove non si è mai parlato di suonare insieme, è nata questa idea con leggerezza, quasi per gioco dopo splendidi pranzi estivi .
Cosa significa per voi questo titolo?
Il singolo Doing nothing parla di questa grande capacità che abbiamo tutti di indignarci senza reazioni coerenti e senza alcuna consequenzialità, parla di ambientalismo e inerzia collettiva, parla di estinzione verso la quale ci affrettiamo proprio non facendo nulla.
Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Abbiamo potuto suonare insieme solo perché ci piaceva trascorrere tempo insieme, mi piaceva lo spirito che si era creato ed ero sicuro, da produttore, che aveva un senso trasferirlo in musica. Le band non esistono più per tanti ovvi motivi, poter ricreare quel tipo di energia è cosa rara e preziosa. Come in tutti i lavori, i professionisti suonano insieme anche se si stanno antipatici, suonano insieme per motivi professionali, Il caso di una band è ovviamente molto diverso.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di Doing Nothing?
Abbiamo suonato molto all’aperto in questa torre antica ed abbiamo scelto insieme i brani. Dovevano piacere a tutti e tutti dovevano divertirsi a suonarli live, queste sono state le regole basilari di questa collaborazione. Abbiamo scelto tra tanti brani nuovi e vecchi, tra brani già editi agli inizi degli anni 2000 con la band Pelican Milk o rimasti nel cassetto a lungo ad aspettare il loro momento o ancora brani scritti proprio durante il periodo di lavorazione del disco.
Se  fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Parlerebbe di un uomo che è costretto alla vita, costretto al cambiamento e forse non avrà il tempo di vedersi cambiato. Parlerebbe delle sue difficoltà e dei suoi infiniti dubbi e della conclusione inevitabile di optare per la semplicità e la leggerezza come unica filosofia di vita. Come unica opzione assimilabile al volo.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero disco? … che vi piace di più fare live?
In realtà ognuno ha i suoi brani preferiti ma ognuno ascoltando il disco assieme tende a cambiare idea ogni volta. Il disco piace a tutti noi. Il disco è tutto live e pensato per essere suonato di fronte a un pubblico per il piacere di tutti, sia dei musicisti che degli spettatori.
Radici Music Records a produrre. Come vi siete incontrati? Come mai con loro?
È il secondo disco in due anni (abbiamo rischiato anche di farne un terzo...) prima Savelli Manzi Gettare le basi ed ora Savelli and Nostress Doing nothing. Apprezzo molto come lavorano, la loro passione e perizia, la grande cura dei lavori che seguono e il rispetto che hanno per la musica e i musicisti. Faremo sicuramente molte altre cose insieme.
Copertina molto suggestiva, mitica, in linea con la vostra. Chi l’ha fatta?
Le illustrazioni della copertina sono state curate dall’artista Simone Ragnoni, di cui apprezzavamo lo stile e il quale ha subito colto il senso del nostro lavoro e lo ha rappresentato in maniera perfetta. Radici ha seguito poi tutta la realizzazione grafica.
Come presentate dal vivo Doing Nothing?
Quello che senti quando ascolti il disco è quello che puoi aspettarti live, stessa formazione a quartetto: 2 chitarre e voci, basso e batteria. Visto che i testi sono per noi molto importanti, anche il cd infatti contiene libretto con testi inglese/italiano a fronte, pensavamo di presentare il testo in italiano prima di ogni brano.
Altro da dichiarare?
Rock on !!!!

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10 Commenti:

Alle 23 luglio 2020 alle ore 22:41 , Blogger Alligatore ha detto...

Un gran piacere ospitare in palude Alex Savelli, che ci parla di questo disco realizzato con la band NoStress. Una collaborazione nata in amicizia, che visti i risultati spero duri: gran bel disco questo Doing Nothig - Live at the Tower.

 
Alle 23 luglio 2020 alle ore 22:45 , Blogger Alligatore ha detto...

Sì, registrato dal vivo in una torre medievale, e si sente ... la sua immediatezza in ognuna delle 12 canzoni (3 delle quali provenienti dall'esperienza Pelican Milk, band italo-inglese fondata dallo stesso Savelli a inizio millennio).

 
Alle 23 luglio 2020 alle ore 22:47 , Blogger Alligatore ha detto...

Dodici pezzi inesorabili, tra ironica, disincanto, realismo ... un rock autentico, secco, diretto.

 
Alle 23 luglio 2020 alle ore 22:49 , Blogger Alligatore ha detto...

Difficile scegliere un pezzo rispetto a un altro, sono veramente dodici canzoni equilibrate.

 
Alle 23 luglio 2020 alle ore 22:51 , Blogger Alligatore ha detto...

Certo, la title-track, apparentemente pessimista: cosa stiamo facendo mentre il mondo brucia? Poetico e politico nel vero senso del termine

 
Alle 23 luglio 2020 alle ore 22:53 , Blogger Alligatore ha detto...

Certo, Little Girl, con la voce al massimo, ottime vibrazioni con i 4 a suonare come un solo uomo per questo blues maledetto che conquista per le parole, la chitarrina, il patos...

 
Alle 23 luglio 2020 alle ore 22:57 , Blogger Alligatore ha detto...

Molto bella anche Days uno dei tre pezzi provenienti dall'esperienza Pelican Milk. Perla psichedelica con chitarrina ancora in evidenza.

 
Alle 23 luglio 2020 alle ore 22:58 , Blogger Alligatore ha detto...

Ma a questo proposito come non citare Ariaz che chiude in modo dilatato/dilatante il disco: cantato forte, gran ritmo, chitarre sicure.

 
Alle 23 luglio 2020 alle ore 23:00 , Blogger Alligatore ha detto...

Ma anche la precedente Don't Listen non è niente male: armonia quasi araba, per un pezzo acido e duro che a tratti sembra uscire da No Quarter di Page e Plant (e non sto scherzando).

 
Alle 23 luglio 2020 alle ore 23:01 , Blogger Alligatore ha detto...

Insomma, un gioellino di disco che consiglio di ascoltare dall'inizio alla fine, più volte.

 

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