Il disco è nato successivamente a una performance organizzata a Palermo da Tip Off Records. Ci siamo trovati sul palco casualmente a improvvisare. Il pubblico ha apprezzato tantissimo, e Tip Off ci ha suggerito una collaborazione per proseguire il percorso.
Come mai nessun titolo, se non il nome della band? Per dire noi siamo le nostre canzoni?
Un pomeriggio ci siamo chiesti: “Ma noi come ci chiamiamo?”. Il nome è venuto spontaneamente giocando con le parole, non pensando alla lingua, lasciando ramificare i pensieri. Quindi abbiamo unito l'idea anche all'estetica generale: diretta e spontanea.
Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Il disco è nato anche e soprattutto dall'esigenza di poter proporre abbastanza materiale per il nostro primo concerto. Abbiamo impiegato un mese per la stesura generale, poi al primo live abbiamo fatto un sold-out, infine abbiamo impiegato molti mesi per comprendere come tradurre quell'energia sull'effettiva produzione di un disco.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Sergio si stupiva che Gaetano gli preparasse del tè durante le registrazioni: “Eppure sei mezzo inglese”, è stato uno dei leitmotif di Gaetano durante tutto il periodo di rec.
Se fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Nessuna idea, non pensavamo a un concept ma a un mood.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero disco? … che vi piace di più fare live?
Bastard è un brano che ci piace davvero molto fare live, è molto selvaggio. Effettivamente ci piace stravolgere tutti i brani durante la performance ed ad ognuno di loro vogliamo molto bene, proprio perché sono stati composti tutti in modo da poter essere adattati e traditi in base all'energia di ogni singolo concerto.
Tiff Off Records a produrre. Come vi siete incontrati? Come mai con loro?
I ragazzi di Tip Off sono prima di tutto nostri amici. Abbiamo accennato sopra al successo della nostra prima performance, e a come loro successivamente ci hanno proposto un altro live e la produzione di un disco. Si stanno spendendo e impegnando con tantissima passione. Per un progetto del genere serve contatto umano.
Copertina semplice e diretta, in linea con la vostra musica. Chi l’ha fatta? Chi vi segue a livello grafico?
Il lato grafico di Vossa è stato curato da Caterina Saverino, una delle menti brillanti della label. Abbiamo promosso noi la scelta della copertina con il nostro logo. Si è impegnata moltissimo e con grande pazienza (nei nostri confronti, in particolare) nella ricerca di uno stemma efficace e identificativo.
Come presentate dal vivo il disco?
Dal vivo Sergio ha la sua loop station, con la quale sovrappone e incide le sue parti vocali, claps e snaps, e si lascia accompagnare anche da un controller midi su cui applica un vst di piano agganciato al laptop. Gaetano ha un laptop con ableton, suoi synth analogici e drum machine con cui elabora il groove e le parti melodiche.
"Vossa, che in portoghese vuol dire letteralmente vostra, nasce abbracciando appieno il concetto di musica come condivisione e comunione, portando questa idea anche nel titolo del loro esordio" così dice la cartella stampa e io la copio pari pari perché mi piace.
Come le otto canzoni del disco, un disco che sale ascolto dopo ascolto, canzone dopo canzone, dalla tensione elettronica (sembra uno scacciapensieri elettronico) di Change, che apre il disco al gran finale di Andino, ritmico, ballabile, tantrico nei suoni quanto nelle vocalizzazioni (gran bel modo di chiudere l'album).
O anche Bastard, forse la mia preferita dell'intero esordio: gran ritmo, suoni ancestrali ... il tutto che prende e ti costringe a muoverti anche se non ne hai voglia.
Album molto interessante e innovativo, a partire dalla copertina con questo logo in black and white che è un preludio per quello che poi andiamo ad ascoltare. Da non perdere. Grazie Alligatore, come sempre gradevoli scoperte!
Grazie Nella, come sempre competente e con i termini giusti a portata di testa ... si vede che ne sai... e ovviamente, sottoscrivo. Grazie ancora a te.
Critico rock del web. Pacifista integrale.
Collaboratore del sito della nota agenda
Smemoranda dalla lontana estate del 2003 e del Frigidaire cartaceo dall'autunno 2009. Dall'aprile 2017 collabora anche con Il Nuovo Male, e dall'estate del 2017 con il portale I Think Magazine, dall'autunno 2018 con MeLoLeggo.it. A gennaio 2018 fonda con Elle il sito L'ORTO DI ELLE E ALLI . Metà veneto, metà altoatesino (la mamma è dello stesso paese di Lilli Gruber), è nato nei primi anni Settanta, il giorno del compleanno di Jack Kerouac.
9 Commenti:
Bello ospitare in questa giornata di calda estate (finalmente) i Vossa, duo elettronico made in Sicilia dai suoni avvolgenti.
"Vossa, che in portoghese vuol dire letteralmente vostra, nasce abbracciando appieno il concetto di musica come condivisione e comunione, portando questa idea anche nel titolo del loro esordio" così dice la cartella stampa e io la copio pari pari perché mi piace.
Come le otto canzoni del disco, un disco che sale ascolto dopo ascolto, canzone dopo canzone, dalla tensione elettronica (sembra uno scacciapensieri elettronico) di Change, che apre il disco al gran finale di Andino, ritmico, ballabile, tantrico nei suoni quanto nelle vocalizzazioni (gran bel modo di chiudere l'album).
Ma potrei dirvi anche di Sail pezzo che è molto naturale, dilatato/dilatante, con la voce a fondersi magicamente nell'elettronica.
O anche Bastard, forse la mia preferita dell'intero esordio: gran ritmo, suoni ancestrali ... il tutto che prende e ti costringe a muoverti anche se non ne hai voglia.
Insomma un album bello suggestivo, ricco di suoni e momenti che non ti aspetti ... sempre bello da ascoltare.
... e per rispondere alla domanda sì, grazie, gradirei del té. Verde se possibile, con zenzero, limone.
Album molto interessante e innovativo, a partire dalla copertina con questo logo in black and white che è un preludio per quello che poi andiamo ad ascoltare.
Da non perdere.
Grazie Alligatore, come sempre gradevoli scoperte!
Grazie Nella, come sempre competente e con i termini giusti a portata di testa ... si vede che ne sai... e ovviamente, sottoscrivo.
Grazie ancora a te.
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