In palude con The Winonas
NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Grunge acustico
DOVE ASCOLTARLO spotify o soundcloud
LABEL Vaccino Dischi
PARTICOLARITA’
La particolarità del progetto è
il minimalismo tipico del cantautorato e della musica acustica, con la
differenza che il nostro bagaglio musicale è sicuramente più legato a sonorità
punk, quindi comunque minimali ma molto più graffianti.
CITTA’ Ravenna
L’INTERVISTA
Come è nato Arborea?
Arborea nasce di getto. Un arpeggio intenso, una parola particolare, una cupa nota
di basso permettono a una nuova canzone di nascere descrivendo alcune
sensazioni che un essere umano può provare in base a situazioni e fatti che
accadono nella propria vita. Parla di anima, di cuore, di ansie, di rancore, di
paure e nello stesso tempo di speranze. È un lavoro molto sincero e molto
sentito che ci rappresenta e ci mette a nudo per questo è nato e si è
sviluppato con molta naturalezza.
Perché questo titolo? …
Abbiamo immaginato un uomo impaurito, frustrato, stanco, indebolito dalla vita
frenetica che la società moderna gli impone. Non ha tempo di riflettere sulla
sua vita e sulle sue private situazioni. Abbiamo immaginato lo stesso uomo
immergersi in un folto bosco, come necessità di solitudine stato che gli
permette di ricomporre le idee. Nell’ombra del bosco gli occhi e le tempie si
rilassano, i raggi di sole che filtrano dalle fronde gli permettono di
intravedere colori particolari, sente solo rumori naturali e finalmente riesce
a prendere coscienza di sé, come un albero che nasce e crescendo il suo fusto
diventa più grosso e resistente. Per questo abbiamo cercato un titolo che
potesse aprirsi a un immaginario naturale.
Come è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione
finale?
Arborea è stato concepito subito come EP, scritti i cinque pezzi inediti abbiamo
deciso di includere anche la cover di Nada Malanima Senza un perché in quanto è un pezzo che prima di tutto ci piace
moltissimo, si adattava perfettamente alle tipologie di emozioni che cerchiamo
di trasmettere, inoltre la amiamo alla follia! Abbiamo deciso di curare di più la
qualità delle registrazioni e la produzione artistica rispetto al nostro primo
album Sirene che è stato volutamente registrato
low-fi e live in studio.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione
dell’album?
Sicuramente le registrazioni di carillon e sassolini da effettare e inserire in alcuni dei
brani. Detta così non fa ridere ma vi rimandiamo a un paio di storie in
Instagram da non perdere!
Se Arborea fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Arborea non è propriamente un concept-album ma in qualche modo le canzoni hanno un
filo conduttore quindi potrebbe anche essere inteso come tale… Facendo un
riassunto potrebbe parlare di riscatto emotivo.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fiere dell’intero
disco? … che vi piace di più fare live?
Quello che preferiamo forse è Il mio
giardino, sia come musicalità che come significato, ed è il primo pezzo con
cui di solito apriamo i live, è molto romantico ma con un retrogusto
malinconico e sofferente…ma finisce bene!
Come è stato produrre Arborea? Chi più vicino dal punto di
vista produttivo?
A livello di produzione artistica
abbiamo lavorato insieme a Riccardo Pasini dello Studio 73 di Ravenna, che ci
ha registrato e mixato l’intero EP ed è stato essenziale nella produzione
artistica rispettando il nostro lavoro ed il nostro modo di essere e di
comporre, è davvero geniale!
Copertina molto minimalista, un bel disegno classico, ma anche no … Come è
nata? Chi l’autore?
La parte visiva del progetto è stata realizzata da Giulia Betti, sia le
illustrazioni di copertina, sia il video del brano Vorrei.
Come presentate dal vivo il disco?
Il nostro set si compone semplicemente di strumenti acustici (basso e
chitarra) e due voci.
Altro da dichiarare?
Scriviamo i nostri pezzi sperando che arrivino in profondità, di sicuro
vanno ascoltati con attenzione perché questo possa avvenire, speriamo di
riuscire a essere il bosco di qualcuno.
Etichette: Arborea, Cantautorato, Emilia Romagna, Grunge, In palude con ..., Intervista, Nada, Ravenna, The Winonas, Vaccino Dischi
9 Commenti:
Mi fa molto piacere ospitare questa in palude sera le Winonas, terzetto femminile di genuino grunge cantato in italiano.
Solo cinque pezzi, più una cover di Nada, ma cinque pezzi che restano e viene voglia di ascoltare più volte.
Hanno ragione nell'indicare Il mio giardino come il pezzo più bello: malinconia struggente che che cresce come un'onda, il piano ad aggiungersi al loro chitarra/basso/voce per un vero indie-rock da incorniciare.
Stupenda anche Il velo: ipnotica e metaforica, autentico grunge sia nel testo sia nel rombare del basso.
Maglione è forze il pezzo più minimalista del mazzo, naturale e altrettanto ipnotico, con una coda più elaborata, Ragazzo morte è il più fosco, sia nel testo, sia nella musica, ma corale e intenso.
Da citare l'apertura, Vorrei, che sembra un classico senza tempo (guardate che bello il video), e la chiusura, Senza un perché, questo sì un classico senza tempo, come detto prima di Nada Malanima.
Emozionante e molto in linea con la musica delle Winonas ... corale e intenso, perfetta chiusura del disco Senza un perché.
Grandi, Winona Ryder sarà fiera di voi!🎸
Bellissimo progetto, ricco di idee e veramente interessante. Sempre un piacere conoscere artisti non sempre opportunamente pubblicizzati dai canali ufficiali. Un salutone a te.
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