Mattia, Labirinti umani
Autoproduzione
Esordio
autoprodotto per Mattia, giovane avvocato di Modena, diviso tra la passione
per la musica e quello per la legge. Passioni nate in modo inevitabile nella
sua famiglia, tra giuristi e musicanti hanno vinto entrambi. Per la parte musicale,
importante citare la nonna Mirella Freni, famoso soprano lirico e il nonno
Leone Magiera, noto pianista e direttore d’orchestra. Ma la musica di Mattia,
sentirete, è ben lontana dall’ambito classico.
Per Labirinti
umani parliamo di pop elettronico e dazereccio, sotto forma di nove pezzi
semplici e diretti. I rapporti di coppia, le amicizie, le delusioni e le
speranze, sono le tematiche affrontate dal giovane modenese. Nove brani che
vanno via lisci, dall’iniziale Labirinti
umani, messa subito in evidenza, all’ingenuo e genuino pop adolescenziale Resta come sei, che mi ricorda i primi
Timoria.
Da ricordare poi Diana, pezzo più “sociale”, per il suo modo di descrivere una donna
di oggi, i suoi problemi, con molto brio e Nella
mischia, più “social”, per il suo ironizzare sui rapporti umani ai tempi di
Internet. Come lascia intuire la copertina, siamo davanti a un artista pop
dinamico, sintetico umanista. Solo il tempo ci dirà se sarà un avvocato
musicista o un musicista avvocato.
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