La Famiglia Non Esiste è una rappresentazione allegorica del nostro
Paese, della nostra Società, della
nostra Repubblica. Non propriamente intesa in senso letterale, ma una
fotografia del nostro quotidiano. Ha episodi d’amore, politici,
familiari e di lotta. La nostra Italia vista dagli ultimi.
Perché questo titolo? Un titolo
forte...
Volevo appunto suscitare nell’ascoltatore
una scossa sin dal titolo.
Un contrasto con la dolcezza di
alcune canzoni e una conciliazione con la poetica dura di certi brani.
Come è stata la genesi del disco,
dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Il disco ha preso forma pian
piano. Avevo un’idea iniziale e la precisa intenzione di rendere le canzoni
vicine e legate da una scrittura comune. Mi sono poi reso conto che stava
prendendo la forma di un vero concept, dove la società e la famiglia erano
centrali. Per questo ci sono episodi diversi ma che fondamentalmente trattano
un unico argomento.
Qualche episodio che è rimasto
nella memoria durante la lavorazione de La
famiglia non esiste?
Il disco è stato registrato e
prodotto da me e Carlo Barbagallo in una piccola villa in campagna in provincia
di Siracusa. A casa di un amico fraterno, Branciamore. Già questo ha reso la
lavorazione piena di episodi e di un’energia che difficilmente ho trovato in
studio precedentemente. Il fatto di essere più o meno slegati da orari di
lavoro ha reso tutto molto più divertente. E poi abbiamo fatto tanti bbq…
Se il tuo album fosse un concept-album
su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Sostanzialmente la risposta alla
terza domanda.
C’è qualche pezzo che preferisci?
Qualche pezzo del quale vai più fiero dell’intero disco? … che ti piace di più
fare live?
Sarà scontato da dire, ma amo
tutti i brani nello stesso modo. Inoltre c’è sempre qualcosina di piccolo, che
nel mio modo di lavorare abbastanza maniacale avrei cambiato l’ultimo istante,
cosa ovviamente impossibile da fare. Bisogna mettere un punto. Nel live mi
divertono molto i brani col sax e il violino.
Come è stato produrre La famiglia
non esiste? Ci sono un sacco di belle realtà in fase produttiva: I Dischi del
Minollo, Stero Dischi, Noja Recordings …
Come dicevo prima, molto
divertente. Un lavoro di produzione fatto a quattro mani con Carlo Barbagallo
per Noja Recordings in un contesto molto rilassante e suggestivo. Hanno suonato
eccellenti musicisti e vorrei ringraziare di cuore Francesco Strino de I Dischi
del Minollo, Mauro Felice di Stereo Dischi, Luca Stante di Believe, Audioglobe
e Sfera Cubica, il mio ufficio stampa dal 2013. Inoltre Andrea Cardone, Dante
Rapisarda, Federico Ares e Davide Branciamore, che hanno aiutato con un loro
contributo la produzione esecutiva.
Copertina geometrica, di forte
impatto. Come è nata? Chi l’artefice?
La foto è stata scattata dalla
mia compagna Alessandra al Mudec di Milano. Una foto fatta d’istinto di cui mi
sono subito innamorato. La trovo anche molto in linea col titolo.
Come presenti dal vivo il disco?
Stiamo proprio in questi giorni
pianificando la band. Seguiremo gli arrangiamenti (molto fitti nel disco)
insieme con una buona dose di improvvisazione psichedelica che ci
contraddistingue sempre dal vivo.
Però, dovendo scegliere le canzoni più belle, direi La giovane coppia, contro la retorica degli eroi della patria, con archi e una certa atmosfera pop.
La stazione dell'amore, è sì una gran canzone d'amore, senza rime baciate, ma psichedelia a piene mani (bello il cantato in coppia con Federica Faranda dei Locomotif, già ospiti in palude).
Critico rock del web. Pacifista integrale.
Collaboratore del sito della nota agenda
Smemoranda dalla lontana estate del 2003 e del Frigidaire cartaceo dall'autunno 2009. Dall'aprile 2017 collabora anche con Il Nuovo Male, e dall'estate del 2017 con il portale I Think Magazine, dall'autunno 2018 con MeLoLeggo.it. A gennaio 2018 fonda con Elle il sito L'ORTO DI ELLE E ALLI . Metà veneto, metà altoatesino (la mamma è dello stesso paese di Lilli Gruber), è nato nei primi anni Settanta, il giorno del compleanno di Jack Kerouac.
10 Commenti:
Disco molto forte come il titolo lascia intuire, questo nuovo di Andrea Romano/ Il Fratello.
Politico-poetico lo potremmo forse definire, di certo non deve lasciare per nulla indifferenti.
Canzone dopo canzone (ha ragione, è difficile favorire una o l'altra), si crea una atmosfera da pop cantautorale forte
Però, dovendo scegliere le canzoni più belle, direi La giovane coppia, contro la retorica degli eroi della patria, con archi e una certa atmosfera pop.
Poi In pieno caos, dondolante, con un ritornello accattivante, fiati magici e un ritmo che cresce ... ed è pure sensuale.
La stazione dell'amore, è sì una gran canzone d'amore, senza rime baciate, ma psichedelia a piene mani (bello il cantato in coppia con Federica Faranda dei Locomotif, già ospiti in palude).
In quel parco di stelle è romantico pop-rock, ancora psichdelico e nostalgico, a tratti con la magia pop-rock degli Smashing Pumpkins.
Ma tutto la famiglia non esiste è un disco da ascoltare ... sì, d ae riascoltare.
LA canzone che hai inserito mi è piaciuta un sacco, nonostante non avessi mai sentito nominare questo ragazzo... ora approfondisco su spotify :)
Grazie per l'attenzione Federica, val la pena sentire tutto il disco.
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