L’INTERVISTA (risponde Giancarlo
Di Vanni, Dub Master della band)
Come è nato Romance?
L’album è nato dall’esigenza di
voler uscire ufficialmente e di far conoscere il nostro materiale al di fuori dei
confini regionali. È stata più che altro un’esigenza e una risposta concreta ai
nostri fans che ce lo richiedevano ad ogni singolo concerto. Artisticamente
abbiamo scelto dei brani che abbracciano un range
di generi su cui ci piace molto giocare.
Perché questo titolo? … che è anche il titolo di uno dei pezzi più intensi
del disco.
È un po’ il refrain che si rincorre per tutto il disco: questa richiesta,
ricerca, e voglia di Romaticismo. Aurora nei suoi testi ricalca frequentemente
questo tema. Ma è un Romanticismo nel senso più ampio del termine, non solo
affettivo.
Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua
realizzazione finale?
Il Nostro setup come band ci permette di produrre materiale molto
velocemente. Abbiamo avuto una genesi di gruppo un po’ travagliata; con vari
membri che si sono avvicendati. Questa formazione attuale che annovera: Aurora
( Lola ) Loffredo alla voce, Stefano ( Steve ) Lunardi al Violino, Federico Silvi
alla Chitarra, Rolando ( Rolli ) Calabrò al Basso ed io, Giancarlo Di Vanni
come Dub Master e Producer sta insieme da poco più di un anno, e con questa
formazione abbiamo elaborato idee che erano venute fuori nei 2 anni precedenti
con altri interpreti. A dire la verità siamo in continua produzione, e questa è
una delle cose più stimolanti del progetto.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del
disco?
Ce ne sono vari, ma forse quel modo con cui riusciamo a capirci al volo musicalmente
e umanamente rende tutto molto piacevole. Ogni volta che si iniziava una
sessione di registrazione eravamo sempre tutti meravigliati di cosa stesse
venendo fuori. Con una semplicità e naturalezza unica. Di episodi ce ne sono
tanti, ma ricordo sempre con piacere la prima volta che si presentò Aurora in
sala prove, ricordo che entrò in punta di piedi, ma come iniziò a cantare, io e
Rolando rimanemmo stupiti, meravigliati e ci dicemmo immediatamente: lei sarà la ns cantante. Tra l’altro quella
sera nacque la prima bozza di Lullaby.
Romancepotrebbe essere un concept-album?
… anche a posteriori.
Onestamente non saprei. I concept album li ho adorati nella mia gioventù,
li ho sempre rispettati e visti come vere e proprie opere d’arte; detto ciò, Romance non è mai stato pensato per
essere un concept album; ma se il pubblico lo ritenesse, ne saremmo tutti
onorati.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero dell’intero
disco? … che ti piace di più fare live?
È un po’ come dire a un genitore quale figlio ti piace di più, è anche vero
che ogni genitore ha delle preferenze, è fisiologico. A me piacciono tutti ma
in particolar modo Romance, Lullaby, Kiss me e White rabbit.
Tutti pezzi che anche dal vivo riscuotono un bel successo.
Come sono
nate le collaborazioni a livello produttivo? Chi citare?
A livello
prettamente produttivo ci siamo sempre auto prodotti, in tutti i sensi,
registrazioni, mixaggi, ecc.. però una collaborazione indiretta che abbiamo
avuto lo scorso anno con Dennis Bovell secondo me va citata. Per fare da band a
un suo concerto qui a Livorno, abbiamo tirato su una all star band, da cui poi
sono nati i Workaholics. Quindi questa secondo me è stata una collaborazione
essenziale per questo progetto.
Copertina molto forte, in linea con il vostro disco, tra giochi d’infanzia
e giochi adulti. Chi l’ha pensata?
Beh, potrei fare un discorso lungo e noioso dandomi anche delle arie, ma
invece è molto semplice: quando abbiamo preso il fondo dove proviamo, ci abbiamo
trovato dentro “Furio” e da allora è sempre rimasto li. Un giorno durante lo
shooting gli ho fatto una foto e quando ero nella fase copertina, mi sono detto
ecco, abbiamo copertina e logo della band. Come dire: 1+1 fa 2
Come presentate dal vivo il disco?
Il live pur avendo una struttura molto definita, lascia molto spazio a
improvvisazioni e da veri e propri trip dub, talvolta ipnotici. A cui il ns
pubblico reagisce sempre in maniera entusiasta. Giochiamo molto con effetti e
atmosfere, mettendo sempre e comunque la voce di Lola davanti a tutto. Se devo
dare un termine identificativo del live dei Workaholics sarebbe: Ipnotico; per
Lola invece: Catalizzante.
Altro da dichiarare?
Diffondete il Lolahism in giro per il mondo, vogliatevi
bene e Supportateci. Ciao
Una musica che mi piace molto il reggae, in particolare questo, contaminato/contaminante e con una originale voce di donna: Lola, Lola & the Workaholics.
Dall'iniziale Diva dal gran ritmo e gran vibra e dal testo sbarazzino cantato in italiano a White Rabbitt originale versione dub-reggae di una delle più belle canzoni della musica, uno dei pezzi più acidi mai realizzati.
Ma la stessa Romance, che ha dato non a caso nome all'album, è da segnalare: dran bell'inizio con la chitarra a dare il ritmo, un cantato in francese, ovviamente sensuale, il violino a darci dentro come non mai e un'atmosfera che cresce.
Curry Muffin è un motore rombante contro il razzismo, inno per un umanità nuova, cantato con una voce nera che conquista, e non vorresti finisse mai, Lullaby è una ninnananna suggestiva quanto semplice.
Critico rock del web. Pacifista integrale.
Collaboratore del sito della nota agenda
Smemoranda dalla lontana estate del 2003 e del Frigidaire cartaceo dall'autunno 2009. Dall'aprile 2017 collabora anche con Il Nuovo Male, e dall'estate del 2017 con il portale I Think Magazine, dall'autunno 2018 con MeLoLeggo.it. A gennaio 2018 fonda con Elle il sito L'ORTO DI ELLE E ALLI . Metà veneto, metà altoatesino (la mamma è dello stesso paese di Lilli Gruber), è nato nei primi anni Settanta, il giorno del compleanno di Jack Kerouac.
9 Commenti:
Gran bel disco intenso e gaudente, di reggae elettronico made in Livorno. Allegria e malinconia a piene mani, nelle stesse dosi.
Una musica che mi piace molto il reggae, in particolare questo, contaminato/contaminante e con una originale voce di donna: Lola, Lola & the Workaholics.
Lola e i Maniaci del lavoro, divertente nome che ben li rappresenta.
Otto pezzi, due dei quali cantati in italiano, uno in francese e il resto in inglese. Otto pezzi uno più bello dell'altro.
Dall'iniziale Diva dal gran ritmo e gran vibra e dal testo sbarazzino cantato in italiano a White Rabbitt originale versione dub-reggae di una delle più belle canzoni della musica, uno dei pezzi più acidi mai realizzati.
Un pezzo non facile, in particolare come cantato ... ma Lola & the Workaholics hanno passato l'esame, interpretandolo alla loro maniera. Sentirete ...
Ma la stessa Romance, che ha dato non a caso nome all'album, è da segnalare: dran bell'inizio con la chitarra a dare il ritmo, un cantato in francese, ovviamente sensuale, il violino a darci dentro come non mai e un'atmosfera che cresce.
Curry Muffin è un motore rombante contro il razzismo, inno per un umanità nuova, cantato con una voce nera che conquista, e non vorresti finisse mai, Lullaby è una ninnananna suggestiva quanto semplice.
Vorrei trovare le giuste parole per ogni pezzo, ma è meglio che ascoltiate da soli tutto Romance, una delle novità più interessanti di fine anno.
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